Scoperte tecnoscientifiche

wolf01
positivismo

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ale92t
Il Positivismo


Caratteri generali
Il Positivismo è l'espressione ideologica della borghesia al potere e della società industriale che si andava affermando. Esso nega ogni prospettiva religiosa e basa la metodologia conoscitiva sull'osservazione e sui dati dell'esperienza: positivo è tutto ciò che è "sperimentabile" e quindi "dimostrabile". La scienza, ed essa solamente, è la sola capace di spiegare oggettivamente la realtà in tutti i suoi aspetti, compresi quelli sociali. Da questa fiducia nella capacità della ragione e della scienza deriva la visione ottimistica di "progresso", apportatore di pace, benessere e prosperità.
Con Darwin, il Positivismo assume un carattere evoluzionistico, cioè gli esseri viventi per l'ereditarietà dei caratteri, le capacità di adattamento all'ambiente e la selezione naturale si evolvono le forme in forme sempre più evolute e biologicamente più complesse. Da ciò deriva la considerazione che anche la psicologia umana: l'attività mentale e il comportamento sono il risultato delle condizioni ambientali. In letteratura in questo periodo predomina il realismo, caratterizzato dall'aderenza al "vero", dall'impersonalità dell'arte e da una particolare attenzione verso la società che viene rappresentata in modo oggettivo soprattutto nel romanzo.

Le scoperte scientifiche
Nei primi decenni dell'800 si verificò, in particolar modo in Francia un vigoroso sviluppo delle scienze. L'entusiasmo per il progresso scientifico, nel cuore della stagione positivista fu enorme. L'invenzione della fotografia aveva messo in discussione le arti figurative e la pittura si volse a usare la fotografia come strumento di rilevazione del vero. L'interesse per il mezzo fotografico venne impiegato anche da poeti realisti (esempio il Verga), come rilevatore di documenti umani. Le indagini astronomiche e fisiche di questo periodo, risposero con l'obbiettivo di estendere il modello newtoniano di spiegazione dei fenomeni celesti, in base alla legge di gravitazione e alle forze di attrazione e repulsione, anche ai fenomeni della fisica terrestre, giungendo ad una formulazione in termini matematici delle leggi che presiedono a tutti i fenomeni naturali. Si aprono nuovi campi di indagine, come la teoria del calore e della sua propagazione (J.Fourier), la termodinamica, l'elettrodinamica con la scoperta della pila da parte dell'italiano Alessandro Volta, l'elettrodinamica con il concetto di corrente e quantità elaborato da A. Ampere.

da: https://www.skuola.net/ottocento-letteratura/800-contesto-storico/positivismo.html

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raga99 citiamo le fonti.

Il tuo articolo proviene da http://www.riflessioni.it/enciclopedia/positivismo.htm

E NON TI AUTOVOTARE. :no
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BIT5
Direi che la domanda puo' essere considerata chiusa.

Pertanto chiudo.

Raga99 ti tengo d'occhio gia' da un po'... Non scherzare con il fuoco, altrimenti ti bruci

peduz91
Quoto ale92 Raga99 non ti autovotare anche perchè è un pò triste...

Alexander-Alessandro
il positivismo è alla base del naturalismo francese...afferma infatti che il reale si basa su un gioco di forze materiali chimiche e fisiche...quindi spiegabili scientificamente. Il tutto è caratterizzato dal fatto che viene fatta una descizione vera e proprioa della realtà senza che l'autore ne faccia parte (l'opera come se si fosse fatta da sola). In tutte le opere di questo periodo risulta inoltre la predestinazione (ognuno è cio che nasce).
HO CERCATO DI FARTI UN RIASSUNTINO MOLTO BREVE....SPERO DI BASTI

raga99
Dottrina filosofica che fonda la conoscenza solo sui fatti e deriva la certezza esclusivamente dall'osservazione propria alle scienze sperimentali, con l'esclusione di ogni apriorismo e l'ammissione che la conoscenza della "cosa in sé" è inattingibile. Positivo è quindi il reale in opposizione al chimerico, il certo in quanto posto sul fondamento sicuro del fatto. Il termine "positivo" si trova per la prima volta nel conte di Saint-Simon, che lo acquisisce al campo strettamente filosofico (Système de politique positive), ma che si limita a un generico impegno della filosofia per un metodo d'indagine che si modellasse sulla ricerca scientifica. Le vere origini del positivismo però sono da ricercarsi nell'illuminismo inglese e francese: dal primo dedurrà le matrici empiristica e utilitaristica; dal secondo il principio (elaborato da Condorcet) che il progresso di tutta la conoscenza dipende dalla costituzione e dal progresso della scienza positiva. Ambiente favorevole allo sviluppo del positivismo fu quello formatosi a partire dal 1830: progresso delle scienze naturali, prime applicazioni tecniche delle scoperte scientifiche e loro riflessi in campo sociale ed economico, nuova importanza assunta dal lavoro. In Francia A. Comte (a cui si deve la prima elaborazione e sistemazione del positivismo) partì dal principio già formulato da Fourier: "Le cause primordiali non ci sono note, ma esse sottostanno a leggi semplici e costanti, che si possono scoprire per mezzo dell'osservazione e il cui studio costituisce l'oggetto della filosofia naturale"; e da questa premessa svolse la sua ricerca giungendo alla definizione della filosofia come "scienza dei fatti concreti". Nel suo fervore organicistico Comte aveva diviso la storia in tre stadi: teologico o immaginativo, in cui l'uomo immagina i fenomeni un prodotto di agenti soprannaturali; metafisico o astratto, in cui l'uomo tenta di spiegarsi il mondo come effetto di forze astratte; positivo o scientifico, in cui l'uomo ha acquistato la coscienza dell'impossibilità di attingere l'assoluto e si limita alla conoscenza delle leggi che reggono i fenomeni. Questo rigore scientifico venne meno nel Comte vecchio, che al principio intellettualistico sostituì il sentimento, fondando su di esso addirittura una religione (inconsistente), di cui si autonominò sommo sacerdote. Fecondo e aperto a nuovi sviluppi fu il positivismo anche in Inghilterra, soprattutto per merito di J. Stuart Mill, impegnato a sottrarre la scienza morale alle sue consuete incertezze per stabilire invece per essa un fermo complesso di regole, che consentissero di superare le antitesi di egoismo e altruismo, d'individualismo e socialismo.


BIOLOGIA: IL POSITIVISMO EVOLUZIONISTA
Estremamente innovatrice, poi, sul piano delle scienze biologiche, fu la rivoluzione profonda operata dal cosiddetto positivismo evoluzionistico, fiorito sempre in Inghilterra, e il cui maggior rappresentante fu Ch. Darwin, il quale, nella sua opera L'origine delle specie (1859), enunciò per la prima volta le leggi fondamentali del trasformismo biologico, sempre in un ambito strettamente scientifico, mentre il suo connazionale H. Spencer sostenne una teoria universale dell'evoluzione come processo continuo e necessario, operante sia nella natura sia nella società. Nel tardo positivismo H. Taine tentò di abolire ogni distinzione tra scienza della natura e scienze sociali, dichiarando l'identità di natura tra i loro prodotti: "Vizi e virtù sono prodotti allo stesso modo del vetriolo e dello zucchero". Sulla cruda visione di questo positivismo si muoverà poi il naturalismo letterario.


FILOSOFIA: LA DOTTRINA IN GERMANIA
In Germania il positivismo si colloca in una posizione più propriamente definita "materialismo": la sua matrice deriva dal positivismo franco-inglese e come fatto culturale tedesco è una diretta derivazione del forte progresso compiuto dalle scienze naturali e dalla biologia. Si presenta come oppositore dell'eccessivo metafisicismo generato dall'idealismo (Basta con la metafisica!), ma per altro verso è contrario anche al romanticismo, anche se a lui si accompagna nel voler raggiungere il reale: il positivismo sul versante dell'oggetto; il romanticismo nella zona del soggetto.


FILOSOFIA: LA DOTTRINA IN ITALIA
In Italia seguaci del positivismo furono Carlo Cattaneo, deciso oppositore di ogni metafisica e di ogni scienza aprioristica, Roberto Ardigò, che concepì la filosofia come disciplina dell'organizzazione dei dati scientifici e operò un'originale riforma delle dottrine evoluzionistiche di Spencer, e i pedagogisti A. Gabelli e A. Angiulli.

Va bene questo?

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