Riassunto su paolo borsellino e giovanni falcone

maxke
devo fare un riassunto su giovanni falcone e paolo borsellino per l'esame
che risponda alla domnada "chi è ...?"

Risposte
.anonimus.
caterinabalsamo91, dovresti citare sempre le fonti se sono ricerche copiate da internet,a meno che siano fatte esclusivamente da te (cosa che in questo caso non è cosi).
fonte: http://www.alboscuole.it/Articoli.aspx?cod=j0p3dm0800q1w8kl1011b2p2ht2227t3u0rx3133i4t1eg4645-99666

caterinabalsamo91
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono due giudici siciliani che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la mafia. Di loro si racconta infatti che quando erano ancora adolescenti giocavano a pallone nei quartieri popolari di Palermo e che fra i loro compagni di gioco c'erano probabilmente anche alcuni ragazzi che in futuro dovevano diventare uomini di "Cosa Nostra". E forse proprio il fatto di essere siciliani, nati e cresciuti a contatto diretto con la realtà di quella regione, era la loro forza: Falcone e Borsellino infatti capivano perfettamente il mondo mafioso, capivano il senso dell'onore siciliano e capivano il linguaggio dei boss e dei malavitosi con cui dovevano parlare. Per questo sapevano dialogare con i "pentiti" di mafia, sapevano guadagnarsi la loro fiducia e perfino il loro rispetto. il primo nacque a Palermo nel 1939, il secondo nel 1940. Insieme questi 2 giudici crearono il pool antimafia, che grazie alle qualità dei due si rivelò un’arma micidiale che portò al famoso maxi-processo, un processo che vide sul banco degli imputati ben 475 mafiosi, che nel 1987 furono condannati. La riuscita di questo processo servì anche a spronare i giudici e portò soddisfazione a tutti gli italiani, perché ci furono moltissimi problemi per portarlo a termine, ci vollero circa 2 anni, ma nonostante questo ci si riuscì. Già questo sarebbe un enorme successo, ma indirettamente il maxi-processo fece finire anche parecchi giri di droga. Sfortunatamente fu un episodio unico che non si è mai ripetuto, anche se da quel momento la mafia fu affrontata seriamente e venne vista come un problema da risolvere. Purtroppo molti colleghi dei due giudici, erano implicati in faccende mafiose, per questo dopo il maxi-processo incontrarono sempre più difficoltà nel loro lavoro, Falcone fu accusato di “protagonismo” e per questo chiese il trasferimento a Roma; a Borsellino vennero tolte le indagini sulla mafia a Palermo e gli vennero assegnate invece quelle di Agrigento e Trapani, infine venne chiuso il pool antimafia. Nonostante tutte queste complicazioni Falcone cercò di continuare e a Roma collaborò con Rudolph Giuliani, procuratore distrettuale di New York, colpendo le famiglie mafiose coinvolte nel traffico di eroina. Purtroppo non videro mai il loro sogno (la “distruzione” della mafia) realizzarsi, infatti vennero uccisi tutti e due, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro. Per primo morì Falcone, nell'attentato di Capaci. La sua macchina venne fatta esplodere: 500 chili di tritolo gli tolsero la vita e la tolsero anche a sua moglie e a tre agenti di scorta. Quando Falcone morì, Paolo Borsellino capì che non gli restava troppo tempo. Lo disse anche in un’intervista: “Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me”. Infatti il 19 luglio dello stesso anno un’autobomba esplose sotto casa di sua madre mentre Borsellino stava andando a trovarla. La loro morte non è stata invana, infatti con loro gli italiani hanno capito la gravità della mafia e le loro idee resteranno per sempre, infatti come diceva Falcone “gli uomini passano, le idee restano”. Da quando sono morti, nelle scuole viene insegnato quanto sia importante combattere questi criminali, a volte mettendo in pericolo la propria vita, come hanno fatto loro.

.anonimus.
Vedi qui:
- http://www.scudit.net/mdfalcone.htm
- https://ricerca.skuola.net/Paolo+borsellino+e+giovanni+falcone

Ciao Laura

Questa discussione è stata chiusa