Riassunto saggistica: la storia contemporanea?
Dovrei fare il riassunto di questo saggio tenendo conto che l'autrice esprime opinioni. È leggermente lungo ma se riusciste ad aiutarmi ve ne sarei grata. Ci ho provato ma mi è troppo difficile! Oltretutto vi erano anche delle domande, ma quelle sono riuscita a farle in qualche modo..
confido in voi amici!
(il saggio è qui: https://filste.wordpress.com/2009/05/07/il-presente-permanente/ )
confido in voi amici!
(il saggio è qui: https://filste.wordpress.com/2009/05/07/il-presente-permanente/ )
Risposte
Guarda, non c'è minimamente bisogno di correzioni. L'hai già svolto benissimo di tuo, complimenti :)
Inoltre non ringraziarmi, anzi l'ho letto con piacere questo articolo, devo dirti che mi ha interessata molto.
Ciao Laura!
Inoltre non ringraziarmi, anzi l'ho letto con piacere questo articolo, devo dirti che mi ha interessata molto.
Ciao Laura!
Ciao Laura! Ti ringrazio tantissimo per quello che hai scritto. Io ho provato ad andare avanti, ho fatto il riassunto del resto. Ho visto che hai una buona padronanza..se ti va, non è che me lo correggeresti? Te lo lascio qui sotto!
grazie mille comunque ❤️
La più grande perplessità di Barone riguardo l'analisi di Pivato, sta nel fatto che afferma che la "smemoratezza" sia una caratteristica italiana quando lui stesso precedentemente scrisse che fosse un fattore dell'Europa occidentale. Infatti, dalla fine della seconda guerra mondiale, la famiglia progressivamente fu sempre meno la prima fonte di educazione, facendo invece sempre più affidamento e spazio al nido ed alla scuola dell'infanzia come luogo di educazione, sbagliando. Sbagliando perché, sempre secondo Barone, l'educazione e di conseguenza anche una qualche nozione di storia, devono essere insegnati in primis dalle persone più vicine al bambino. In mancanza di ciò, i bambini crescono con concezioni differenti, arrivando a scene di violenza e bullismo in un batter d'occhio. Oltretutto vi sono anche numeri fattori politici che non aiutano: dopo la creazione dell'Unione Europea, la storia di patrimonio comune si ha solamente dopo le due guerre mondiali. Così i giovani, dice l'autrice, si perdono gli anni appressi: soprattutto il periodo tra il 1969 ed il 1983. In quegli anni, vi sono vari episodi importanti non eccessivamente conosciuti come la non estradizione di Cesare Battisti in Francia, oppure il sequestro e la morte di Aldo Moro nel 1978, con le successive indagini e spiegazioni anche da parte di storici come Vittorio Vidotto che elevano la sua storia parlando delle qualità dell'uomo e magistrati come Rosario Priori che hanno ancora vari dubbi in quanto la storia presenta vari punti non del tutto chiari.
Barone conclude il saggio spiegando che senza gli anni settanta, non si può pretendere di sapere gli anni ottanta, chiedendo poi come un paese possa fare a meno di 25 anni della sua storia.
grazie mille comunque ❤️
La più grande perplessità di Barone riguardo l'analisi di Pivato, sta nel fatto che afferma che la "smemoratezza" sia una caratteristica italiana quando lui stesso precedentemente scrisse che fosse un fattore dell'Europa occidentale. Infatti, dalla fine della seconda guerra mondiale, la famiglia progressivamente fu sempre meno la prima fonte di educazione, facendo invece sempre più affidamento e spazio al nido ed alla scuola dell'infanzia come luogo di educazione, sbagliando. Sbagliando perché, sempre secondo Barone, l'educazione e di conseguenza anche una qualche nozione di storia, devono essere insegnati in primis dalle persone più vicine al bambino. In mancanza di ciò, i bambini crescono con concezioni differenti, arrivando a scene di violenza e bullismo in un batter d'occhio. Oltretutto vi sono anche numeri fattori politici che non aiutano: dopo la creazione dell'Unione Europea, la storia di patrimonio comune si ha solamente dopo le due guerre mondiali. Così i giovani, dice l'autrice, si perdono gli anni appressi: soprattutto il periodo tra il 1969 ed il 1983. In quegli anni, vi sono vari episodi importanti non eccessivamente conosciuti come la non estradizione di Cesare Battisti in Francia, oppure il sequestro e la morte di Aldo Moro nel 1978, con le successive indagini e spiegazioni anche da parte di storici come Vittorio Vidotto che elevano la sua storia parlando delle qualità dell'uomo e magistrati come Rosario Priori che hanno ancora vari dubbi in quanto la storia presenta vari punti non del tutto chiari.
Barone conclude il saggio spiegando che senza gli anni settanta, non si può pretendere di sapere gli anni ottanta, chiedendo poi come un paese possa fare a meno di 25 anni della sua storia.
Provo ad aiutarti, ma essendo lungo ti riassumo solo il punto 1. Il secondo prova te e magari lo rivediamo insieme.
Ecco a te:
In questo articolo l'autrice prende in riferimento un volume, intitolato Vuoti di memoria, scritto da un professore di Storia contemporanea, e ne fornisce una dettagliata analisi, mettendo in evidenza le sue perplessità su molte delle conclusioni dell’autore. Inizia con illustrare il libro, articolato in due parti. Nella prima parte, "venditori di vento" , descrive in modo rapido ed efficace lo stato disastroso delle attuali conoscenze storiche degli italiani (e non solo). E per dimostrare la non conoscenza storica prende come esempio programmi come "la pupa e il secchione", "le iene" in cui i più grandi nomi che hanno fatto la storia, come Marx, vengono confusi con Babbo Natale o via dicendo, oppure grandi avvenimenti che hanno segnato la storia non vengano ricordati. Ma la cosa ancor più grave è che l’ignoranza storica non colpisce solamente i giovani, ma coinvolge anche quelli che dovrebbero guidare un paese intero, cioè i nostri deputati e senatori, ed è anche per colpa delle loro non conoscenze che gli italiani hanno una scarsa fiducia nei confronti dell’attuale classe politica. Inoltre a questa marginalità della storia nella nostra società hanno contribuito gli storici stessi, che non sono capaci a divulgare. Aumenta l'autoreferenzialità e sembra inizino a scomparire le grandi sintesi interpretative. La colpa di questa degenerazione della produzione storiografica è assegnata agli accademici,ma anche di un’editoria che, in cambio di finanziamenti in grado di coprire i costi di produzione del libro, ha accettato di pubblicare testi che non hanno mercato e finiscono nel dimenticatoio. La seconda parte del libro è invece dedicata ai "venditori di fumo",nonché a quegli abili comunicatori (sopratutto politici) che approfittando dei "vuoti di memoria" degli italiani possono riscrivere o raccontare a modo loro gli ultimi decenni della storia del nostro paese.
Spero di esserti stata d'aiuto.
Ciao Laura!
Ecco a te:
In questo articolo l'autrice prende in riferimento un volume, intitolato Vuoti di memoria, scritto da un professore di Storia contemporanea, e ne fornisce una dettagliata analisi, mettendo in evidenza le sue perplessità su molte delle conclusioni dell’autore. Inizia con illustrare il libro, articolato in due parti. Nella prima parte, "venditori di vento" , descrive in modo rapido ed efficace lo stato disastroso delle attuali conoscenze storiche degli italiani (e non solo). E per dimostrare la non conoscenza storica prende come esempio programmi come "la pupa e il secchione", "le iene" in cui i più grandi nomi che hanno fatto la storia, come Marx, vengono confusi con Babbo Natale o via dicendo, oppure grandi avvenimenti che hanno segnato la storia non vengano ricordati. Ma la cosa ancor più grave è che l’ignoranza storica non colpisce solamente i giovani, ma coinvolge anche quelli che dovrebbero guidare un paese intero, cioè i nostri deputati e senatori, ed è anche per colpa delle loro non conoscenze che gli italiani hanno una scarsa fiducia nei confronti dell’attuale classe politica. Inoltre a questa marginalità della storia nella nostra società hanno contribuito gli storici stessi, che non sono capaci a divulgare. Aumenta l'autoreferenzialità e sembra inizino a scomparire le grandi sintesi interpretative. La colpa di questa degenerazione della produzione storiografica è assegnata agli accademici,ma anche di un’editoria che, in cambio di finanziamenti in grado di coprire i costi di produzione del libro, ha accettato di pubblicare testi che non hanno mercato e finiscono nel dimenticatoio. La seconda parte del libro è invece dedicata ai "venditori di fumo",nonché a quegli abili comunicatori (sopratutto politici) che approfittando dei "vuoti di memoria" degli italiani possono riscrivere o raccontare a modo loro gli ultimi decenni della storia del nostro paese.
Spero di esserti stata d'aiuto.
Ciao Laura!