Riassunto documenti saggio breve

jimmy96love
Mi serve un riassunto di questi documenti per realizzare un saggio breve sul romanticismo.

Documenti
1
La poesia è invero qualcosa di divino. È, ad un tempo, il centro e la circonferenza della conoscenza; è ciò che comprende ogni scienza e ciò a cui ogni scienza deve essere riferita… la poesia non è, come il raziocinio, facoltà da poter essere esercitata secondo le determinazioni della volontà. Non può dirsi: “Io comporrò poesia”. Né i più grandi poeti possono dirlo; poiché la mente creando è come un carbone semispento, cui certe invisibili influenze, come vento incostante, svegliano a un passeggero splendore; ma il loro potere emana dall’intimo, come il colore d’un fiore impallidisce e muta durante il suo sviluppo; e le parti coscienti del nostro spirito non sanno profetizzar né il suo avvicinarsi né il suo dipartire. Se questo influsso potesse durare nella sua originaria purezza e intensità, sarebbe impossibile predire la grandezza dei risultati; ma quando l’atto del comporre principia, l’ispirazione è al suo declinare, e la più gloriosa poesia che mai sia stata messa al mondo non è forse che una debole ombra delle concezioni primitive del poeta.
Percy B. Shelley , La difesa della poesia (1821)

2
All'uomo sensibile e immaginoso che viva, come io sono vissuto gran tempo, sentendo di continuo ed immaginando, il mondo e gli oggetti sono in certo modo doppi. Egli vedrà cogli occhi una torre, una campagna; udrà cogli orecchi un suono d'una campana; e nel tempo stesso coll'immaginazione vedrà un'altra torre, un'altra campagna, udrà un altro suono. In questo secondo genere di obbietti [oggetti] sta tutto il bello e il piacevole delle cose. Trista quella vita (ed è pur tale la vita comunemente) che non vede, non ode, non sente se non che oggetti semplici, quelli soli di cui gli occhi, gli orecchi e gli altri sentimenti ricevono la sensazione.
Giacomo Leopardi, Lo Zibaldone (1827).

3
…mi limiterò ad esporle quello che a me sembra il principio generale a cui si possono ridurre tutti i sentimenti particolari sul positivo romantico. Il principio, di necessità tanto più indeterminato quanto più esteso mi sembra poter essere questo: che la poesia e la letteratura in genere debba proporsi l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo
Alessandro Manzoni, Lettera al Marchese Cesare D’Azeglio sul Romanticismo (1823)

4
Il sentimento per la poesia ha molto in comune col senso mistico. È il senso per ciò che è proprio, personale, ignoto, misterioso, da rivelare,…esso rappresenta l’irrapresentabile, vede l’invisibile, sente il non sensibile. La critica della poesia è un assurdo. È già difficile distinguere (eppure è la sola distinzione possibile) se qualcosa sia poesia oppure no. Il poeta è veramente rapito fuori dai sensi; in compenso tutto accade dentro di lui… il sentimento per la poesia ha una vicina affinità col senso della profezia e col sentimento religioso, col sentimento dell’infinito in genere. Il poeta ordina, unisce, sceglie, inventa ed è incomprensibile a lui stesso perché accada proprio così e non altrimenti. Poeta e sacerdote erano in principio una cosa sola, e soltanto più tardi li hanno distinti. Ma il vero poeta è sempre rimasto sacerdote, così come il vero sacerdote è sempre rimasto poeta. E non dovrebbe l’avvenire ricondurre l’antico stato di cose?
Novalis, Frammenti (1800)


5
Vanamente dunque avevo sperato di ritrovare nel mio paese di che calmare l’inquietudine, l’ardore di desiderio, che mi seguono dovunque. Lo studio del mondo non mi aveva insegnato nulla, e tuttavia non avevo più la dolcezza dell’ignoranza […] Mi ritrovai ben presto più isolato nella mia patria, di quanto non lo fossi stato su una terra straniera. Volli gettarmi per qualche tempo in un mondo che non mi diceva nulla e che non mi intendeva. La mia anima, che nessuna passione aveva ancora logorato, cercava un oggetto che potesse legarla a sé; ma mi avvidi che davo più di quanto non ricevessi. Non si richiedeva da me né un linguaggio elevato, né un sentimento profondo. Non erao occupato che a rimpicciolire la mia vita, per metterla al livello della società. Trattato ovunque come uno spirito romantico, vergognoso della parte che sostenevo, disgustato sempre più dalle cose e dagli uomini, presi la decisione di ritirarmi in un sobborgo per vivervi totalmente ignorato. Trovai da principio abbastanza piacere in questa vita oscura e indipendente. Sconosciuto, mi mescolavo alla folla: vasto deserto d’uomini! [Dopo poco tempo, però] Quella vita, che m’aveva all’inizio affascinato, non tardò a divenirmi insopportabile. Mi stancai delle ripetizione delle scene e delle stesse idee. Mi misi a sondare il mio cuore, a domandarmi che cosa desiderassi. Non lo sapevo; ma mi convinsi tutt’a un tratto che i boschi sarebbero stati per me deliziosi. Eccomi all’improvviso risoluto di terminare in un esilio campestre una carriera appena cominciata, e nella quale avevo già divorato dei secoli. Abbracciai quel progetto con l’ardore che metto in tutti i miei disegni; partii precipitosamente per seppellirmi in una capanna, come ero partito un tempo per fare il giro del mondo. Mi si accusa d’aver gusti incostanti, di non poter godere a lungo della stessa chimera, d’essere la preda di un’immaginazione che si affretta di arrivare al fondo dei piaceri, come se fosse oppressa dalla loro durata; mi si accusa di oltrepassare sempre la meta che sono in grado di raggiungere: ahimè! cerco soltanto un bene sconosciuto, il cui istinto mi perseguita. È colpa mia se trovo ovunque dei limiti, se ciò che è finito non ha per me alcun valore? Tuttavia sento che amo la monotonia dei sentimenti della vita, e se avessi ancora la follia di credere nella felicità, la cercherei nell’abitudine…
Chateaubriand François de, René (1800 ca.)

Risposte
melody_gio
Ecco come svilupperei io il saggio breve sul Romanticismo!

Romanticismo e poesia agli occhi degli autori romantici

Il Romanticismo è un movimento artistico, culturale, musicale e letterario che affonda le sue radici in Germania nel corso del 1700, diffondendosi nel corso del secolo successivo nel resto del Continente europeo. Il termine romanticismo deriva dall'inglese Romantic (romanzesco). Il suo iniziale sviluppo è legato alla diffusione del romanzo cavalleresco, successivamente invece la sua influenza cresce in campo pittorico in riferimento al sentimento suscitato dal dipinto.
Dare però una definizione univoca del romanticismo è molto difficile, in quanto questo movimento ha attraversato, come accennato prima, i vari campi dalla letteratura fino ad arrivare all'arte.

In ambito letterario, Percy B. Shelley in "La difesa della poesia", descrive le sensazioni che suscita e provoca la poesia, descritta come qualcosa di divino, creata da poeti che scrivono versi derivanti dai loro sentimenti, dal loro intimo. Queste sensazioni sono spiegate tramite queste parole: "La poesia è invero qualcosa di divino"; "ma il loro potere emana dall’intimo, come il colore d’un fiore impallidisce e muta durante il suo sviluppo...".
E' evidente come importante sia quindi il connubio tra romanticismo e poesia, in quanto vi è il richiamo al sentimento, alla sensibilità basata sull'immaginazione.
Anche Giacomo Leopardi, nelle sue poesie cerca di far prevalere il sentimento, la sensibilità, l'immaginazione. Il poeta nei suoi componimenti esprime in particolare modo il suo stato d'animo e ha dato un certo impulso al movimento romantico in particolare modo nell'ambito della lirica poetica soggettiva (anche se i critici letterari non pensano che il poeta italiano sia inquadrabile nella corrente romantica). Il sentimento e la sensibilità sono aspetti che vengono messi in luce nello Zibaldone dal poeta che scrive: "All'uomo sensibile e immaginoso che viva, come io sono vissuto gran tempo, sentendo di continuo ed immaginando, il mondo e gli oggetti sono in certo modo doppi. Egli vedrà cogli occhi una torre, una campagna; udrà cogli orecchi un suono d'una campana; e nel tempo stesso coll'immaginazione vedrà un'altra torre, un'altra campagna, udrà un altro suono".

In ambito letterario anche il Manzoni ha dato un certo contributo allo sviluppo del movimento romantico in Italia, grazie alla diffusione del genere letterario del romanzo storico, per quanto riguarda la corrente letteraria oggettivo relativistica. Nella sua Lettera al Marchese Cesare D’Azeglio sul Romanticismo (1823), il Manzoni afferma ciò sul movimento romantico e sul romanticismo: "Il principio, di necessità tanto più indeterminato quanto più esteso mi sembra poter essere questo: che la poesia e la letteratura in genere debba proporsi l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo".

Nei "Frammenti" Novalis descrive in questo modo la poesia e il modo di operare del poeta romantico: "Il sentimento per la poesia ha molto in comune col senso mistico" e "Il poeta è veramente rapito fuori dai sensi; in compenso tutto accade dentro di lui… il sentimento per la poesia ha una vicina affinità col senso della profezia e col sentimento religioso, col sentimento dell’infinito in genere. Il poeta ordina, unisce, sceglie, inventa ed è incomprensibile a lui stesso perché accada proprio così e non altrimenti". Con queste parole Novalis afferma che la poesia è legata al sentimento e come tale ha anche dei legami con il senso mistico, ovvero ciò che è legato al mistero, al personale, all'ignoto, all'infinito.
Il poeta è quindi colui che crea un componimento poetico, unendo i versi, avvalendosi del senso dell'immaginazione, rimanendo quasi esterrefatto dal perché ciò si verifica.

Dalle parole dello scrittore francese Chateaubriand emerge la situazione insostenibile di vivere in un Paese dove non si sente a proprio agio, in cui viene etichettato come uno spirito romantico. Lo scrittore francese decide quindi di ritirarsi in un sobborgo, in cui potere riscoprire sé stesso attraverso sentimenti come per esempio l'immaginazione.
Egli afferma ciò nelle sue riflessioni: " mi si accusa di oltrepassare sempre la meta che sono in grado di raggiungere: ahimè! cerco soltanto un bene sconosciuto, il cui istinto mi perseguita. È colpa mia se trovo ovunque dei limiti, se ciò che è finito non ha per me alcun valore?". Egli sostiene quindi che ciò verso cui tende è l'infinito, l'ignoto, "un bene sconosciuto" che lo spinge quindi a indagare più a fondo verso il mistero.

In sintesi ciò che viene messo in risalto in tutti questi estratti di testi poetici, politici e letterari è l'esaltazione dei principi romantici, come per esempio la ricerca e la tensione verso l'infinito, il sentimento e la componente spirituale, l'immaginazione fervida.

celo8
# laura bella :
... puoi focalizzarti anche solo su uno o due dei testi e da questi elaborare il saggio...


In realtà no, nel saggio di maturità (quello quindi a cui ti preparano le superiori) bisogna cercare di usarli quasi tutti di sicuro più della metà, soprattutto se i documenti sono pochi... insomma, almeno 3-4... Ovviamente poi, piuttosto che fare collegamenti a sproposito è meglio lasciarne da parte uno in più...
il rinascimento non l'ho ancora fatto, quindi per quanto riguarda il contenuto dei brani vorrei evitare di dire cose a sproposito, però i collegamenti non devono per forza riguardare quello che il brano dice (che comunque deve essere poi in qualche modo espresso nel testo). Cioè tu scegli un filo conduttore, che potrebbe essere, dal veloce sguardo che ho dato ai documenti, il giudizio di autorevoli fonti rinascimentali sulla poesia (a cui si collegano di sicuro il primo e il quarto), o l'uomo in rapporto a...(poesia, mondo sensibile...), e ci metti il 2, 4 e 5; intorno a questo, poi, costruisci il tema.

.anonimus.
Quando fai un saggio breve non è opportuno considerare tutti i testi che ti vengono forniti, puoi focalizzarti anche solo su uno o due dei testi e da questi elaborare il saggio. Non c'è neanche bisogno del riassunto di questi testi per il saggio breve, basta leggerli e trarne da questi le parti che ti colpiscono particolarmente e su queste iniziare la stesura.

Ciao Laura!

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.