RIASSUNTIII
QUALCUNO POTREBBE DARMI I RIASSUNTI :
DEL LIBRO " A CAVALLO DI UNA SCOPA" DI BIANCA PITZORNO
-"LA FORESTA-RADICE-LABIRINTO" DI ITALO CALVINO ?
DEL LIBRO " A CAVALLO DI UNA SCOPA" DI BIANCA PITZORNO
-"LA FORESTA-RADICE-LABIRINTO" DI ITALO CALVINO ?
Miglior risposta
Questo è il riassunto del libro di Calvino:
Questa fiaba ci ha consentito di entrare direttamente nel vivo
del simbolo dell'albero, collegandoci con immagini profonde,
con esperienze personali ed antropologiche ancora non
troppo filtrate dalla mente. Nelle avventure di amore e di
potere, di luce e di buio abbiamo accompagnato i
protagonisti tra i rami, le radici, la luce, il buio, i pensieri, i
ricordi, i sogni e le paure ... Abbiamo simbolicamente
percorso i misteriosi labirinti dentro di noi; quei labirinti che
vengono proiettati e prendono forma anche fuori di noi. Ci
siamo ascoltati su come ci orientiamo nello spazio della
nostra vita: la terra e il cielo
Il sopra, il sotto, il vuoto sono elementi quasi archetipici con i
quali facciamo quotidianamente i conti, magari senza averne
piena consapevolezza. Siamo stati per qualche tempo cavalieri,
e ogni cavaliere cerca il suo sentiero, torna da un
viaggio e si perde in un labirinto di rami-radici. Allo stesso
tempo in ognuno di noi c'è una dama e ogni dama è
prigioniera in una torre, cerca l'occasione di fuggire, attende
il cavaliere che la liberi.
In queste misteriose foreste di alberi e simboli abbiamo
conosciuto uno strano uccello: l'uccello guida, che in
momenti o con persone o parti diverse di noi può essere
l'uccello incantatore.
Con il suo particolare verso ci ha a volte indicato nuovi sentieri,
altre volte ci ha depistati o ci ha indotti a perderci là dove la
boscaglia era più fitta e il buio quasi impenetrabile. In questo
viaggio fiabesco abbiamo toccato con la mano del cuore che
ogni albero è nido, porto e faro, foresta, sentiero, castello,
città. Ogni viaggio ha sempre un doppio binario: quello
esteriore, sociale, relazionale, ma anche quello interiore, intimo
tessuto di ascolti e di paure, di sogni e di bruschi risvegli. Tra i
nostri capelli un via vai di alberi, pensieri, sentieri, sogni,
ricordi, persone smarrite. Spesso agiamo, o forse ci lasciamo
vivere senza sapere bene chi insegue chi; chi cerca chi e/o cosa;
chi fugge da chi e/o da cosa; chi si perde e in chi e/o in cosa.
Poi, a volte, una luce ci abbaglia e ci riscalda, e intuiamo in un
attimo che II tutto è in tutti e tutti sono nel tutto. Un messaggio
d'amore custodito in una piccola bottiglia e affidato all'oceano dei
nostri cuori. Un messaggio che affronta tempeste inenarrabili
per manifestarsi, ospite inaspettato, in qualche serata invernale in
cui il nostro piccolo io stava raccogliendo pezzetti di legna per
riscaldarsi al fuoco del suo camino e rallegrare attimi di
solitudine.
In quelle serate ci accorgiamo che siamo stati impiccati al ramo
più alto, ma il ramo più alto era in realtà la radice più bassa...
Un uccello ci ha liberati dalla fune a colpi di becco e la nostra
vita ha ripreso il volo, con maggiore leggerezza e più lucida
consapevolezza.
Il messaggio d'amore degli alberi ci aiuta a comprendere che
chi segue le radici fino in fondo, dove più si assottigliano, si
ritrova sospeso nel vuoto sulla punta di un ramo che non lo
può sostenere. Questo capovolgimento di realtà e di prospettive
ci chiama a modificare logica e uscire dai giochi di potere. Città
e Foresta non sono più nemiche quando ogni ramo è anche
radice, quando ogni radice vive nel ramo foresta e città
vivono in pace. La fiaba di Italo Calvino ci ha fatto riflettere
sulle città e le foreste che vivono dentro di noi, su quanto è stato
faticosamente costruito con le conquiste umane ed intellettuali e
quanto pulsa di vita naturale e ci ricorda che facciamo parte della
natura, che siamo noi stessi delle creature. Dimenticare questo,
così come non considerare la circolarità di rami e radici,
mirabilmente espressa nell'albero celtico, ci impoverisce e ci inaridisce.
Quello della Pitzorno non si trova...
Spero di averti aiutato
Frank :hi
Questa fiaba ci ha consentito di entrare direttamente nel vivo
del simbolo dell'albero, collegandoci con immagini profonde,
con esperienze personali ed antropologiche ancora non
troppo filtrate dalla mente. Nelle avventure di amore e di
potere, di luce e di buio abbiamo accompagnato i
protagonisti tra i rami, le radici, la luce, il buio, i pensieri, i
ricordi, i sogni e le paure ... Abbiamo simbolicamente
percorso i misteriosi labirinti dentro di noi; quei labirinti che
vengono proiettati e prendono forma anche fuori di noi. Ci
siamo ascoltati su come ci orientiamo nello spazio della
nostra vita: la terra e il cielo
Il sopra, il sotto, il vuoto sono elementi quasi archetipici con i
quali facciamo quotidianamente i conti, magari senza averne
piena consapevolezza. Siamo stati per qualche tempo cavalieri,
e ogni cavaliere cerca il suo sentiero, torna da un
viaggio e si perde in un labirinto di rami-radici. Allo stesso
tempo in ognuno di noi c'è una dama e ogni dama è
prigioniera in una torre, cerca l'occasione di fuggire, attende
il cavaliere che la liberi.
In queste misteriose foreste di alberi e simboli abbiamo
conosciuto uno strano uccello: l'uccello guida, che in
momenti o con persone o parti diverse di noi può essere
l'uccello incantatore.
Con il suo particolare verso ci ha a volte indicato nuovi sentieri,
altre volte ci ha depistati o ci ha indotti a perderci là dove la
boscaglia era più fitta e il buio quasi impenetrabile. In questo
viaggio fiabesco abbiamo toccato con la mano del cuore che
ogni albero è nido, porto e faro, foresta, sentiero, castello,
città. Ogni viaggio ha sempre un doppio binario: quello
esteriore, sociale, relazionale, ma anche quello interiore, intimo
tessuto di ascolti e di paure, di sogni e di bruschi risvegli. Tra i
nostri capelli un via vai di alberi, pensieri, sentieri, sogni,
ricordi, persone smarrite. Spesso agiamo, o forse ci lasciamo
vivere senza sapere bene chi insegue chi; chi cerca chi e/o cosa;
chi fugge da chi e/o da cosa; chi si perde e in chi e/o in cosa.
Poi, a volte, una luce ci abbaglia e ci riscalda, e intuiamo in un
attimo che II tutto è in tutti e tutti sono nel tutto. Un messaggio
d'amore custodito in una piccola bottiglia e affidato all'oceano dei
nostri cuori. Un messaggio che affronta tempeste inenarrabili
per manifestarsi, ospite inaspettato, in qualche serata invernale in
cui il nostro piccolo io stava raccogliendo pezzetti di legna per
riscaldarsi al fuoco del suo camino e rallegrare attimi di
solitudine.
In quelle serate ci accorgiamo che siamo stati impiccati al ramo
più alto, ma il ramo più alto era in realtà la radice più bassa...
Un uccello ci ha liberati dalla fune a colpi di becco e la nostra
vita ha ripreso il volo, con maggiore leggerezza e più lucida
consapevolezza.
Il messaggio d'amore degli alberi ci aiuta a comprendere che
chi segue le radici fino in fondo, dove più si assottigliano, si
ritrova sospeso nel vuoto sulla punta di un ramo che non lo
può sostenere. Questo capovolgimento di realtà e di prospettive
ci chiama a modificare logica e uscire dai giochi di potere. Città
e Foresta non sono più nemiche quando ogni ramo è anche
radice, quando ogni radice vive nel ramo foresta e città
vivono in pace. La fiaba di Italo Calvino ci ha fatto riflettere
sulle città e le foreste che vivono dentro di noi, su quanto è stato
faticosamente costruito con le conquiste umane ed intellettuali e
quanto pulsa di vita naturale e ci ricorda che facciamo parte della
natura, che siamo noi stessi delle creature. Dimenticare questo,
così come non considerare la circolarità di rami e radici,
mirabilmente espressa nell'albero celtico, ci impoverisce e ci inaridisce.
Quello della Pitzorno non si trova...
Spero di averti aiutato
Frank :hi
Miglior risposta