Riassunti
recensione il grande cocomero con trama lunga
Risposte
lily, ti ricordo che bisogna postare solo una volta; qui invece ci sono tre domande dello stesso tipo.
Rigurdo alla recensione, ti è stato detto che siamo riusciti a trovare solo questi appunti: https://forum.skuola.net/italiano/recensione-il-grande-cocomero-88044.html
Non ti rimane che cercare di allungarlo da sola :)
Scusami ma due di queste domande le devo chiudere.
Rigurdo alla recensione, ti è stato detto che siamo riusciti a trovare solo questi appunti: https://forum.skuola.net/italiano/recensione-il-grande-cocomero-88044.html
Non ti rimane che cercare di allungarlo da sola :)
Scusami ma due di queste domande le devo chiudere.
si però mi servirebbe un pò piu lungo...
il libro racconta la storia di una dodicenne, Valentina, detta Pippi, figlia di Cinthya e Marcello, benestanti, ma senza ideali, che in seguito ad un attacco d'epilessia è ricoverata nel reparto di neuropsichiatria infantile del policlinico di Roma. Un giovane psichiatra, Arturo, appena uscito da una crisi coniugale che si sforza di esorcizzare, accoglie la ragazzina nel suo reparto, preso da spontaneo interesse per lei .
Pippi rivela un carattere scontroso e provocatorio che implica dei difficili rapporti coi genitori, per cui Arturo si propone di tentare con lei una terapia analitica, studiandone attentamente le reazioni, al fine di portarla alla "normalità". Il medico scopre così che la ragazza non può trovare né sicurezza né affetto nell'ambiente familiare, superficiale e contraddittorio perché al tempo stesso protettivo, ma caratterizzato anche dall'indifferenza reciproca.
Al contrario nel reparto, nonostante le mancanze strutturali e organizzative e insufficienza del personale, la ragazzina, grazie all'affetto e all'interesse manifestato dal terapista piano piano si apre con crescente fiducia, riuscendo ad instaurare anche un rapporto d'amicizia con una bimba cerebrolesa , cui dedica il proprio tempo e le proprie attenzioni.
Sarà proprio la morte della bimba a scatenare il rifiuto di Pippi nei confronti di Arturo, provocando in lei una crisi epilettica di protesta che fornirà allo psichiatra la chiave di un appropriato intervento per condurla alla guarigione. Notevole è la capacità della regista Francesca Archibugi di comunicare la continuità tra il claustrofobico senso di oppressione degli interni ospedalieri e gli esterni, i notturni delle strade della capitale; notevole è anche la capacità di caricare di valenza simbolica cose e situazioni, ad esempio, il muro martellato da Arturo, segno di una reazione alla incomunicabilità che mina ai rapporti umani.
Perché "Il GRANDE COCOMERO"?
Il titolo del libro rimanda a una raccolta di fumetti di Charles Schulz, in cui il protagonista Charlie Brown, prototipo dell'adolescente insicuro e bisognoso di affetto, attende invano l'arrivo del Grande Cocomero.
Le aspettative di Charlie, la sua attesa speranzosa verso un futuro migliore sono caratteristiche comuni dei giovani che hanno bisogno di qualcosa in cui credere.
La regista Archibugi, però, si distacca dal fumetto in quanto al termine del film Pippi riesce a trovare il suo Grande Cocomero: la sua attesa di una situazione di pace viene finalmente appagata.
Questo è ciò che ho trovato!
Spero di esserti stata utile
Ciao Laura!
Pippi rivela un carattere scontroso e provocatorio che implica dei difficili rapporti coi genitori, per cui Arturo si propone di tentare con lei una terapia analitica, studiandone attentamente le reazioni, al fine di portarla alla "normalità". Il medico scopre così che la ragazza non può trovare né sicurezza né affetto nell'ambiente familiare, superficiale e contraddittorio perché al tempo stesso protettivo, ma caratterizzato anche dall'indifferenza reciproca.
Al contrario nel reparto, nonostante le mancanze strutturali e organizzative e insufficienza del personale, la ragazzina, grazie all'affetto e all'interesse manifestato dal terapista piano piano si apre con crescente fiducia, riuscendo ad instaurare anche un rapporto d'amicizia con una bimba cerebrolesa , cui dedica il proprio tempo e le proprie attenzioni.
Sarà proprio la morte della bimba a scatenare il rifiuto di Pippi nei confronti di Arturo, provocando in lei una crisi epilettica di protesta che fornirà allo psichiatra la chiave di un appropriato intervento per condurla alla guarigione. Notevole è la capacità della regista Francesca Archibugi di comunicare la continuità tra il claustrofobico senso di oppressione degli interni ospedalieri e gli esterni, i notturni delle strade della capitale; notevole è anche la capacità di caricare di valenza simbolica cose e situazioni, ad esempio, il muro martellato da Arturo, segno di una reazione alla incomunicabilità che mina ai rapporti umani.
Perché "Il GRANDE COCOMERO"?
Il titolo del libro rimanda a una raccolta di fumetti di Charles Schulz, in cui il protagonista Charlie Brown, prototipo dell'adolescente insicuro e bisognoso di affetto, attende invano l'arrivo del Grande Cocomero.
Le aspettative di Charlie, la sua attesa speranzosa verso un futuro migliore sono caratteristiche comuni dei giovani che hanno bisogno di qualcosa in cui credere.
La regista Archibugi, però, si distacca dal fumetto in quanto al termine del film Pippi riesce a trovare il suo Grande Cocomero: la sua attesa di una situazione di pace viene finalmente appagata.
Questo è ciò che ho trovato!
Spero di esserti stata utile
Ciao Laura!
Questa discussione è stata chiusa