Retoriche
le figure retoriche in:meriggiare pallido e assorto di montale
Risposte
Ciaoo! Ho trovato questo:
Tra le figure retoriche notiamo un Climax ascendente (dalle crepe del suolo, le minuscole biche, ai calvi picchi, fino alla muraglia). E' presente anche la sinestesia (il palpitare delle scaglie di mare).
E anche:
La poesia è ricca di allitterazioni, in quanto esse trasmettono il caldo rovente dell’estate, nel quale il poeta cerca di trovare la pace interiore.
L’allitterazione più frequente nel bravo è quella della “r”, che risuona nel secondo e nel terzo verso come a trasmettere un senso di calura maggiore al lettore, ma anche un senso di inquietudine interna (assorto presso un rovente muro d’orto,/ ascoltare tra i pruni e gli sterpi). Nel verso quattro sono presenti due onomatopee secondarie (schiocchi e frusci). Nel verso cinque salta all’occhio l’assonanza “nelle crepe”. Nel verso sei e nel sette ancora un’altra allitterazione della “r” (spiar le file di rosse formiche/ ch’ora si rompono ed ora si intrecciano), ancora per dare un senso di calura. Nel verso nove oltre all’allitterazione della “r”, vi è anche la consonanza “fra frondi”. Nel verso undici vi è un’altra onomatopea secondaria (scricchi), oltre all’allitterazione della “i” e della “c”, che sembra ridare un po’ di calma (scricchi/ di cicale dai calvi picchi). Nel verso quattordici, oltre all’allitterazione della “r”, della “i” e della “e”, che danno un senso di riparo dal caldo, vi è anche la sinestesia “sentire […]/ tutta la vita”.
Fonti: Yahoo answers
Tra le figure retoriche notiamo un Climax ascendente (dalle crepe del suolo, le minuscole biche, ai calvi picchi, fino alla muraglia). E' presente anche la sinestesia (il palpitare delle scaglie di mare).
E anche:
La poesia è ricca di allitterazioni, in quanto esse trasmettono il caldo rovente dell’estate, nel quale il poeta cerca di trovare la pace interiore.
L’allitterazione più frequente nel bravo è quella della “r”, che risuona nel secondo e nel terzo verso come a trasmettere un senso di calura maggiore al lettore, ma anche un senso di inquietudine interna (assorto presso un rovente muro d’orto,/ ascoltare tra i pruni e gli sterpi). Nel verso quattro sono presenti due onomatopee secondarie (schiocchi e frusci). Nel verso cinque salta all’occhio l’assonanza “nelle crepe”. Nel verso sei e nel sette ancora un’altra allitterazione della “r” (spiar le file di rosse formiche/ ch’ora si rompono ed ora si intrecciano), ancora per dare un senso di calura. Nel verso nove oltre all’allitterazione della “r”, vi è anche la consonanza “fra frondi”. Nel verso undici vi è un’altra onomatopea secondaria (scricchi), oltre all’allitterazione della “i” e della “c”, che sembra ridare un po’ di calma (scricchi/ di cicale dai calvi picchi). Nel verso quattordici, oltre all’allitterazione della “r”, della “i” e della “e”, che danno un senso di riparo dal caldo, vi è anche la sinestesia “sentire […]/ tutta la vita”.
Fonti: Yahoo answers