Quasimodo (76337)
chi mi fa un commento della poesia di Salvatore Quasimodo: rifugio d'uccelli notturni
Miglior risposta
Rifugio d’uccelli notturni
In alto c’è un pino distorto;
sta intento ed ascolta l’abisso
col fusto piegato a balestra.
Rifugio d’uccelli notturni,
nell’ora più alta risuona
d’un battere d’ali veloce.
Ha pure un suo nido il mio cuore
sospeso nel buio, una voce;
sta pure in ascolto, la notte.
Tutta la poesia è basata sul paragone fra il pino e il cuore del poeta.
Nella prima quartina c'è una descrizione dell'albero, controrto, piegato forse dal vento, come se fosse chinato ad ascoltare i rumori lì vicini.
Ma non è il silenzio a dominare: nella seconda quartina infatti il pino acquista una sua voce, una voce data dagli uccelli che l'hanno scelto come nido e che cantano a cinguettano fra i rami, nel momento in cui la luna è alta nel cielo.
Il silenzio ritorna poi nell'ultima quartina, quando il poeta rivela la similitudine fra il pino e il cuo cuore: anch'egli ha, nascosto in cuore, un nido, custodito con gelosia, una voce che risuona dentro di lui.
Anche il cuore del poeta è in ascolto e aspetta di riudire quella voce nascosta nel buio.
la similtidine ci permette di attribuire anche al cuore di Quasimodo gli stessi aggettivi realtivi al pino; anche il cuore del poeta è contorto e ricurvo, forse in senso protettivo, forse curvato dai pensieri e dalle preccupazioni.
In alto c’è un pino distorto;
sta intento ed ascolta l’abisso
col fusto piegato a balestra.
Rifugio d’uccelli notturni,
nell’ora più alta risuona
d’un battere d’ali veloce.
Ha pure un suo nido il mio cuore
sospeso nel buio, una voce;
sta pure in ascolto, la notte.
Tutta la poesia è basata sul paragone fra il pino e il cuore del poeta.
Nella prima quartina c'è una descrizione dell'albero, controrto, piegato forse dal vento, come se fosse chinato ad ascoltare i rumori lì vicini.
Ma non è il silenzio a dominare: nella seconda quartina infatti il pino acquista una sua voce, una voce data dagli uccelli che l'hanno scelto come nido e che cantano a cinguettano fra i rami, nel momento in cui la luna è alta nel cielo.
Il silenzio ritorna poi nell'ultima quartina, quando il poeta rivela la similitudine fra il pino e il cuo cuore: anch'egli ha, nascosto in cuore, un nido, custodito con gelosia, una voce che risuona dentro di lui.
Anche il cuore del poeta è in ascolto e aspetta di riudire quella voce nascosta nel buio.
la similtidine ci permette di attribuire anche al cuore di Quasimodo gli stessi aggettivi realtivi al pino; anche il cuore del poeta è contorto e ricurvo, forse in senso protettivo, forse curvato dai pensieri e dalle preccupazioni.
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Risposte
Ecco a te
http://balbruno.altervista.org/index-848.html
http://www.italialibri.net/opere/acqueeterre.html
http://www.scrivere.info/community/index.php?ind=blog&op=home&idu=3083&singlepost=13049
ciao :hi
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