Qualcuno può correggere il mio italiano? (saggio)

amandak249
Ho dovuto scrivere un saggio in italiano :) Finalmente ho finito..ma qualcuno mi potrebbe correggere? Sono sicura che ci sono dei errori. Si può ignorare le parole in inglese, devo ancora trovare la traduzione giusta. Grazie mille in anticipo!!


:



Come un sottogruppo nella sfera di colonizzazione che e’ spesso sorvolato, le donne in una nazione colonizzata sono soggette a un livello unico di oppressione portato dalla colonizzazione. Per liberarsi, devono lottare su due livelli; uno implica il ricupero e riformazione della loro identità precedente tra la loro gente, lottando contro i maschi della società che pure sono stati cambiati dalla colonizzazione e che hanno dei ruoli piuttosto irriconoscibili. Le loro identità sono state aumentate al livello piu’ profondo. I ruoli tradizionali femminili di madre e moglie non sono piu’ uguali- le loro ruole sono state cambiate radicalmente dall’influenza coloniale. Relazione tra marito e moglie, e interazione tra i sessi sono state anche distorte, e le donne devono funzionare come moglie e madre, continuamente creando un senso di conforto e tradizione per gli uomini della famiglia, che spesso desiderano che le donne mantengono il loro senso di femminilità tradizionale, nonostante i cambiamenti radicali che stanno succedendo intorno a loro.
Anche le loro sessualità e trasformata; con l’arrivo e partenza dei poteri coloniali, il loro senso di benessere e magnetismo sessuale sono stati cambiati. Su un altro livello, devono tentare di mettere insieme la loro identita’ autentica e nativa con la nuova identita’ che e’ stata forzata sul di loro dai colonizzatori, creando una specie di identita’ ibrida che devono assumere per funzionare nella loro società’ frammentata e alterata.

La condizione delle donne in una societa’ colonizzata e’ distinta, in che devano liberarsi non solo dalle condizoni dei colonizzatori, ma anche dagli uomini che sono stati colonizzati con loro. Tenendo il mente il fatto che le donne spesso hanno un ruolo di sottomissone e ACQUEIESCENCE nella vita familiare e sociale, le loro identita’ sono MOLDED dai poteri maschili nella loro cultura. Quando gli uomini vengono colonizzati e (almeno fino a un certo punto) diventare SUBMISSIVE, questa nuova gerarchia sociale invariabilmente TRICKLES DOWN INTO THE FEMININE SPHERE.

I ruoli degli uomini in una situazione coloniale cambiano meno drasticamente, in che loro, generalmente, controllono e esistono nei strati piu’ altri della loro societa’ originale e colonizatta. A causa dei benifici che sono automaticamente attribuiti al loro sesso, sono spessi ABLE di approffitare dei vantaggi fiscali e educativi che offre il mondo occidentale. Questo utlizizzazione e’ ben mostrato nel libro “Nervous Conditions” scritto dal autore ZIMBABWEAN Tsitsi Dangarembga. Nel suo libro, lei esplore i ruoli cambianti dei suoi personaggi femminili, messi in contrasto con i ruoli consistenti e PRIVELDGED dei personaggi maschili. La protagonista, Tambudzai, e’ data l’opportunita’ di studiare in una scuola occidentale solo dopo la morte del suo fratello maggiore. Il fratello, Nhamo, con la sua educazione occidentale, fu capace di distanziarsi dai suoi radici agricoli, scegliendo invece di vivere in un “mondo” urbano e raffinato.

“Very soon after going to the mission my brother stopped coming home to stay during the short vacations. Although he did visit occasionally with my uncle, he came back home to stay only once a year when the school year ended and the maize year began. During the April and August holidays Nhamo refused to come home, saying it was necessary to read his books ceaselessly in order to pass his examinations at the end of each year. This was a good argument. It enabled him to avoid the uncomfortable tasks of pulling down and stacking the maize and stripping the cobs of their leaves” (Dangarembga, 6)

Con questa citazione, e’ evidente il privilegio che e’ dato ai maschi della societa’ Africana dopo la colonizzazione. E’ apparentemente accettato il fatto che il destino di Nhamo (nonostante il fatto che e’ una parte della stessa famiglia di Tambudzai) e’ di lavorare e vivere nel mondo occidentale. Dopo che inizia la sua educazione occidentale, non deve piu’ lavorare nella sfera agricola, ed e’ capace di lasciare tutte le sue responsabilità’ sul podere di famiglia alla sua sorella, che deve rimanere a casa a imparare i “modi femminili”. Non come Tambudzai, Nhamo non e’ richiesto di tenere equilibrio tra il mondo Occidentale e Africano, non deve creare una scissione nella sua identita’, e’ capace di semplicemente sfruttare i vantaggi educativi e fiscali del mondo occidentale, senza cedere alla sua identità originale e nativa.

Un’altra disparità e’ evidente tra il padre di Tambudzai e sua madre. Tutti e due sono stati educati nelle scuole occidentale; sia la madre che il padre hanno preso la laurea in Gran Bretagna. Ma solo il padre, che adesso lavora come un’insegnante al liceo, e’ capace di godere l’ammirazione e privilegio nella loro comunità’ con facilita’. La madre, nonostante il fatto che lavora (dando, ovviamente, tutto il suo salario al marito alla fine di ogni mese) deve ancora prendersi cura della casa e fare tutti i lavori “femminili”. Il marito, che non lavora piu’ nei campi, passa i suoi giorni nel ufficio, pianificando e parlando con i “bianchi” della comunità’, mentre gli anni di educazione e raffinamento che ha vissuto sua moglie non ha cambiato minimamente la sua posizione nella società’ o nella sfera familiare. Ed e’ con questo che diventa evidente la disparità tra i due sessi in una società’ colonizzata. Anche per i bambini piccoli, le differenze tra i due generi sono chiare. Nhamo, il maschio della famiglia, sembra di possedere un diritto innato di studiare e migliorare la sua situazione. Anche nei momenti di poverta’ estrema, i soldi per mandare Nhamo a una scuola occidentale sono sempre trovati. Prima della sua morte, la possibilità di mandare sua sorella a una scuola simile sembra ridicola. E’ solo dopo la morte di Nhamo che Tambudzai e’ data l'opportunità’ di continuare i suoi studi. Lei e’ l’ultima speranza per la sua famiglia di migliorare la loro situazione, e mandano la loro figlia “inferiore” a studiare solo come un atto di disperazione.
Anche i ruoli sessuali sono cambiato con l’introduzione di un potere coloniale. Come può essere notato nel libro “Nervous Conditions,” le donne spesso ricevano dei messaggi incoerenti riguardo la loro sessualità. Essendo controllati politicamente e socialmente da un paese che e’ più sessualmente libero, il loro modo di pensare e comportarsi e’ invariabilmente cambiato. Da un lato, sono esposte in continuazione ai messaggi e immagini occidentali riguardo il sesso e la riproduzione. Dall’altro, e’ il loro “dovere” di mantenere un senso di “decenza” e di accettare senza difficoltà il loro ruolo tradizionale di moglie e madre.
Un esempio accurato sarebbe quello di Tambudzai e sua cugina, Nyasha, che ha vissuto in Inghilterra per cinque anni prima di tornare in Rhodesia. Nyasha, appena torna dall’Inghilterra, prova senza successo di liberarsi e vivere senza i limiti sessuali della sua cultura, scegliendo invece di conformarsi alla libertà sessuale della cultura occidentale. Una sera, esce con i suoi amici e torna tardi, accompagnato da un ragazzo. Nonostante le sue proteste di innocenza, sua padre e’ infuriato dicendo che:
“No decent girl would stay out alone, with a boy, at that time of the night.”
(Dangarembga, 115)

Dopo di essere picchiata brutalmente, il dilemma di Nyasha e’ chiaro: l’aspettativa’ e’ che lei dovrebbe sfruttare i benefici occidentali, senza essere influenzata in qualsiasi modo che potrebbbe danneggiare la sua “decenza femminile”.

Questo tipo di oppressione maschile e’ un prodotto culturale e sociale, e esiste in tanti paesi nel mondo. Non e’ limitato ai nazione colonizzati. Comunque, donne che soffrono dall’oppressione piu’ la colonizzazione hanno un BURDEN unica e complessa. Tante delle tattiche che usano gli uomini per controllare e soppesare le donne (consciamente o incoscientemente) sono simile a quelle che usano i colonizzatori a controllare il paese intero. “Many of the colonizer people are meant to feel that they are inferior to the colonists, and more significantly, that they somehow need the colonial influence , that their lives are better off with the colonizers” (Moane,47). Se protestano ai cambiamenti nella loro cultura e modo di vita, i colonizzatori dicono che sono semplicemente non abbastanza avanzati per capire, che desiderano le loro identita’ autentiche e vecchio modo di essere solo perche’ non hanno conoscenza di un metodo migliore. E’ lo stesso principio per le donne; a volte l’introduzione di valori coloniali le fanno sentire nuovi messaggi riguardo la loro condizione. Dipende da chi e’ il nazione colonizzante (tanti vengono dai paesi in cui le donne possiedono un ruolo importante nella società) i colonizzatori possono provare a convincere le donne della società che sono soppressate e che hanno bisogno di una specie di liberazione. Per liberarsi da questa nuova percezione di oppressione maschile, le donne lottano contro i membri della loro comunità’, e spesso iniziano ad aderire alle credenze e ideologie dei colonizzatori. Per liberarsi dall’oppressione, devono accettare una nuova, piu’ devastante, forma di discriminazione. Lindsay Pentolfe Aegerter,, autore del libro “A Dialectic of Autonomy and Community" descrive bene questo fenomeno, usando come un esempio le condizioni e esperienze del personaggio di Dangarembga, Tambudzai.
“Nyasha, severed from her African self and society by colonization, strives through her friendship with Tambudzai to reconstitute her-self as African, but on feminist rather than her father's sexist terms. Tambudzai, determined to escape the sexism of her father and the poverty that is colonization's lingering legacy to rural Africans, slowly but surely learns from Nyasha's postcolonial and feminist perspectives to hold onto her African identity, even as she revises it. Tambudzai comes to realize, as Nyasha has warned her, that escape from her father's sexism into colonial racism is no escape at all” (Aegerter 234)
E’ pericolosa, comunque, la presunzione che tutta la corruzione in una società colonizzata e’ causata dalla presenza dei colonizzatori . Precisamente perché poi nasce l’idea che tutti i problemi della colonizzazione spariscono quando vanno via i colonizzatori. Se la colpa e’ data completamente ai colonizzatori, quando vanno via, la colpa per tutte i problemi che invariabilmente resteranno e’ dato al popolo della nazione. Invece di riconoscere il fatto che l’assenza fisica dei colonizzatori non significa che gli effetti negativi della colonizzazione spariranno magicamente, alcuni dicono che siccome i problemi esistono ancora, la colonizzazione non e’ mai stata un fattore, che i problemi esisterebbero nella società con o senza l’influenza coloniale.
Nonostante il fatto che il momento del arrivo dei colonizzatori e’ il momento piu’ confondente per una nazione, l'effetti negativi e la devastazione persiste nella società per molto tempo dopo la loro partenza. Il popolo intero e’ dato nuove regole, nuove ideologie, e molti messaggi contrastanti che creano un senso di sconcerto e distruzione. Ma per le donne di una nazione colonizzata, il dilemma e’ quasi impossibile di superare. Dopo l’indottrinamento dei colonizzatore, spesso non sono piu’ soddisfatte con la loro identità nativa e autentica. Convinta che sono state vittime di oppressione, lottano contro una società che non hanno il potere di cambiare. E’ possibile che prima dell’arrivo dei colonizzatori avevano un ruolo subordinato nella loro società a causa del loro sesso. Ma con l’arrivo del potere coloniale, non sono semplicemente piu’ “donne”; sono “donne di colore”, “donne soppressate”, donne che sono state troppo debole per lottare contro la loro oppressione. Gli effetti della colonizzazione sono INTERNAL AND EXTERNAL, fisici e psicologici. La scisma che esiste nella loro psiche, che si manifesta spesso in un modo fisico o sessuale, rimane con loro (distruttiva come sempre) per molto tempo dopo i colonizzatori hanno lasciato le loro spiagge e abbandonato i loro confini.

Risposte
coltina
Bravissimi davvero!

Francy1982
Bravi!

tiscali
Questo tipo di oppressione maschile e’ un prodotto culturale e sociale, ed esiste in tanti paesi nel mondo. Non e’ limitato alle nazioni colonizzate. Comunque, donne che soffrono più dell'oppressione, che della colonizzazione, hanno un BURDEN unico e complesso. Molte delle tattiche che usano gli uomini per controllare e soppressare le donne (consciamente o incoscientemente) sono simili a quelle che usano i colonizzatori per controllare l'intero paese. “Many of the colonizer people are meant to feel that they are inferior than the colonists, and more significantly, that they somehow need the colonial influence , that their lives are better off with the colonizers” (Moane,47). Se protestano sui cambiamenti della loro cultura e modi di vita, i colonizzatori dicono che sono semplicemente poco sviluppati per capire, che desiderano le loro identita’ autentiche e vecchi modi di essere solo perche’ non hanno conoscenza di un metodo migliore. E’ lo stesso principio delle donne; a volte l’introduzione di valori coloniali le fa sentire nuovi messaggi riguardo la loro condizione. Dipende da chi e’ la nazione colonizzante (tanti vengono da paesi in cui le donne possiedono un ruolo importante nella società); i colonizzatori possono provare a convincere le donne della società, che sono soppressate e che hanno bisogno di liberazione. Per liberarsi da questa nuova percezione di oppressione maschile, le donne lottano contro i membri della (o anche delle) loro comunità’, e spesso iniziano ad aderire alle credenze e alle ideologie dei colonizzatori. Per liberarsi dall’oppressione, devono accettare una nuova, piu’ devastante, forma di discriminazione. Lindsay Pentolfe Aegerter, autrice del libro “A Dialectic of Autonomy and Community" descrive bene questo fenomeno, usando come esempio le condizioni e le esperienze del personaggio di Dangarembga, Tambudzai.
“Nyasha, severed from her African self and society by colonization, strives through her friendship with Tambudzai to reconstitute her-self as African, but on feminist rather than her father's sexist terms. Tambudzai, determined to escape the sexism of her father and the poverty that is colonization's lingering legacy to rural Africans, slowly but surely learns from Nyasha's postcolonial and feminist perspectives to hold onto her African identity, even as she revises it. Tambudzai comes to realize, as Nyasha has warned her, that escape from her father's sexism into colonial racism is no escape at all” (Aegerter 234)
E’ pericolosa, comunque, la presunzione che tutta la corruzione in una società colonizzata sia causata dalla presenza dei colonizzatori. Anche perché poi nasce l’idea che tutti i problemi della colonizzazione spariscono quando vanno via i colonizzatori. Se la colpa e’ data completamente ai colonizzatori, quando vanno via, la colpa per tutti i problemi che invariabilmente resteranno e’ data al popolo della nazione. Invece di riconoscere il fatto che l’assenza fisica dei colonizzatori non significa che gli effetti negativi della colonizzazione spariranno magicamente, alcuni dicono che, siccome i problemi esistono ancora, la colonizzazione non e’ mai stata un fattore, che i problemi esisterebbero nella società con o senza l’influenza coloniale.
Nonostante il fatto che, il momento dell' arrivo dei colonizzatori e’ il momento piu’ confondente per una nazione, gli effetti negativi e la devastazione persistono nella società per molto tempo dopo la loro partenza. Al popolo intero sono date nuove regole, nuove ideologie, e molti messaggi contrastanti, che creano un senso di sconcerto e distruzione. Ma per le donne di una nazione colonizzata, il dilemma e’ quasi impossibile da superare. Dopo l’indottrinamento dei colonizzatori, spesso non sono piu’ soddisfatte con la loro identità nativa e autentica. Convinte di essere vittime di oppressione, lottano contro una società che non ha il potere di cambiare. E’ possibile che prima dell’arrivo dei colonizzatori avevano un ruolo subordinato nella loro società a causa del loro sesso. Ma con l’arrivo del potere coloniale, non sono semplicemente piu’ “donne”; sono “donne di colore”, “donne soppressate”, donne che sono state rese troppo deboli per lottare contro la loro oppressione. Gli effetti della colonizzazione sono INTERNAL AND EXTERNAL, fisici e psicologici. Lo scisma che esiste nella loro psiche, che si manifesta spesso in modo fisico o sessuale, rimane con loro (distruttiva come sempre) per molto tempo dopo che i colonizzatori hanno lasciato le loro spiagge e abbandonato i loro confini.

Aggiunto 28 secondi più tardi:

Sposto nella sezione di italiano.

amandak249
grazie mille! :D :D :D !!!!!

paraskeuazo
Come sottogruppo nella sfera di colonizzazione,spesso trascurato, le donne in una nazione colonizzata sono soggette ad un livello unico di oppressione portato dalla colonizzazione. Per liberarsi, (esse) devono lottare su due livelli; uno implica il recupero e la riformazione della loro identità precedente tra la loro gente, lottando contro i maschi della società che pure sono stati cambiati dalla colonizzazione e che hanno dei ruoli piuttosto irriconoscibili. Le loro identità sono state aumentate al livello piu’ profondo. (E l'altro livello??)

I ruoli tradizionali femminili di madre e di moglie non sono piu’ uguali, poiché i loro ruoli (meglio usare il pronome "essi" per non ripetere) sono stati cambiati radicalmente dall’influenza coloniale. Anche la relazione tra marito e moglie, e l'interazione tra i sessi sono state distorte, e le donne devono funzionare come mogli e madri, creando continuamente un senso di conforto e di tradizione per gli uomini della famiglia, che spesso desiderano che le donne mantengano il loro senso di femminilità tradizionale, nonostante i cambiamenti radicali che stanno succedendo intorno a loro.
Anche la loro sessualità è trasformata; con l’arrivo e la partenza dei poteri coloniali, il loro senso di benessere e l'attrazione sessuale sono stati mutati. Su un altro livello (che livello?? non lo hai nominato in precedenza nel paragrafo), devono tentare di mettere insieme la loro identità, autentica e nativa, con la nuova identità che è stata forzata sul di loro dai colonizzatori, creando una specie di identità ibrida che esse devono assumere per funzionare nella loro società frammentata e alterata.

La condizione delle donne in una società colonizzata è distinta, in quanto esse devono liberarsi non solo dall'oppressione dei colonizzatori, ma anche dagli uomini che sono stati colonizzati con loro. Tenendo a mente il fatto che le donne spesso hanno un ruolo di sottomissone nella vita familiare e sociale, le loro identità sono plasmate dai poteri maschili nella loro cultura. Quando gli uomini vengono colonizzati e (almeno fino a un certo punto) sottomessi, questa nuova gerarchia sociale invariabilmente penetra nella spera femminile.
I ruoli degli uomini in una situazione coloniale cambiano meno drasticamente, in quanto, generalmente, mantengono il controlo negli strati più alti della loro società originale e colonizzata. A causa dei benifici che sono automaticamente attribuiti al loro sesso, sono spesso in grado di approffitare dei vantaggi fiscali ed educativi che offre il mondo occidentale. Questo utlizzo e’ ben mostrato nel libro “Nervous Conditions” della scrittrice zimbabwese Tsitsi Dangarembga. Nel suo libro l'autrice esplora i ruoli mutevoli dei suoi personaggi femminili, messi in contrasto con i ruoli consistenti e privilegiati dei personaggi maschili. Alla protagonista, Tambudzai, è infatti data l’opportunità di studiare in una scuola occidentale solo dopo la morte del suo fratello maggiore. Il fratello, Nhamo, con la sua educazione occidentale, è capace invece di distanziarsi dalle suoi radici agricole, scegliendo di vivere in un “mondo” urbano e raffinato.

“Very soon after going to the mission my brother stopped coming home to stay during the short vacations. Although he did visit occasionally with my uncle, he came back home to stay only once a year when the school year ended and the maize year began. During the April and August holidays Nhamo refused to come home, saying it was necessary to read his books ceaselessly in order to pass his examinations at the end of each year. This was a good argument. It enabled him to avoid the uncomfortable tasks of pulling down and stacking the maize and stripping the cobs of their leaves” (Dangarembga, 6)

Da questa citazione è evidente il privilegio conferito ai maschi della società africana dopo la colonizzazione. E’ apparentemente accettato il fatto che il destino di Nhamo (nonostante il fatto che sia parte della stessa famiglia di Tambudzai) sia quello di lavorare e vivere nel mondo occidentale. Dopo aver iniziato la sua educazione occidentale, non deve più lavorare nella sfera agricola, ed è capace di lasciare tutte le responsabilità del podere di famiglia alla sorella, che deve rimanere a casa ad imparare i “modi femminili”. A differenza di Tambudzai, a Nhamo non è richiesto di mantenere l' equilibrio tra il mondo occidentale e quello africano, e non deve creare una scissione nella sua identità. E' capace semplicemente di sfruttare i vantaggi educativi e fiscali del mondo occidentale, senza cedere alla sua identità originale e nativa.

Un’altra disparità è evidente tra il padre di Tambudzai e sua madre. Tutti e due sono stati educati nelle scuole occidentali; sia la madre che il padre hanno preso la laurea in Gran Bretagna. Ma solo il padre, che adesso lavora come insegnante al liceo, è capace di godere con facilità dell’ammirazione e del privilegio nella loro comunità’. La madre, nonostante il fatto che lavori (dando ovviamente tutto il suo salario al marito alla fine di ogni mese) deve ancora prendersi cura della casa e fare tutti i lavori “femminili”. Il marito, che non lavora più nei campi, passa invece i suoi giorni nell' ufficio, pianificando e parlando con i “bianchi” della comunità’, mentre gli anni di educazione e raffinamento che ha vissuto sua moglie non hanno cambiato minimamente la sua posizione nella società o nella sfera familiare. Ed è con questo che diventa evidente la disparità tra i due sessi in una società colonizzata. Anche per i bambini piccoli le differenze tra i due generi sono chiare. Nhamo, il maschio della famiglia, sembra possedere un diritto innato di studiare e migliorare la sua situazione. Anche nei momenti di povertà estrema, i soldi per mandare Nhamo a una scuola occidentale vengono sempre trovati. Prima della sua morte, la possibilità di mandare sua sorella in una scuola simile sembra ridicola. E’ solo dopo la morte di Nhamo che a Tambudzai è data l'opportunità di continuare i suoi studi. Ella è l’ultima speranza per la sua famiglia di migliorare la loro situazione, che manda la loro figlia “inferiore” a studiare solo come un atto di disperazione.

Anche i ruoli sessuali sono cambiati con l’introduzione di un potere coloniale. Come si può notare nel libro “Nervous Conditions,” le donne spesso ricevono dei messaggi incoerenti riguardo la loro sessualità. Essendo controllate politicamente e socialmente da un paese che è più sessualmente libero, il loro modo di pensare e di comportarsi è inevitabilmente cambiato.
Da un lato, sono esposte in continuazione ai messaggi e alle immagini occidentali riguardo al sesso e alla riproduzione. Dall’altro, persiste il loro “dovere” di mantenere un senso di “decenza” e di accettare senza difficoltà il ruolo tradizionale di moglie e di madre.
Un esempio accurato sarebbe quello di Tambudzai e di sua cugina, Nyasha, che ha vissuto in Inghilterra per cinque anni prima di tornare in Rodesia. Nyasha, appena tornata dall’Inghilterra, prova senza successo a liberarsi e vivere senza i limiti sessuali della sua cultura, scegliendo invece di conformarsi alla libertà sessuale della cultura occidentale. Una sera, dopo un'uscita con degli amici, torna tardi a casa, accompagnata da un ragazzo. Nonostante le sue proteste di innocenza, sua padre si infuria dicendo che:
“No decent girl would stay out alone, with a boy, at that time of the night.”
(Dangarembga, 115)

Dopo essere stata picchiata brutalmente, il dilemma di Nyasha e’ chiaro: l’aspettativa è che lei sfrutti i benefici occidentali, senza essere però influenzata in qualsiasi modo da pratiche che potrebbbe danneggiare la sua “decenza femminile”.


Per ora mi sono fermato qui ;)

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