"Prima del viaggio" di E. Montale
Poesia: "prima del viaggio" di Eugenio Montale.
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Lucille
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Risposte
Prima lettura.
In questa poesia Eugenio Montale ci elenca tutti i preparativi necessari e non che si devono compiere prima di un viaggio. Verso la fine della poesia l’autore riflette sul proprio viaggio che viene paragonato alla vita.
Seconda lettura.
Questa poesia è divisa in tre strofe: la prima finisce alla parola “prima” che è stata isolata, quindi è un enjembement ; in questa strofa descrive meticolosamente la preparazione del viaggio.
La seconda parte è divisa dalla terza da uno spazio vuoto: qui l’autore incomincia a descrivere le emozioni, le riflessioni sul viaggio in generale, cioè sulla vita che la maggior parte della gente sta vivendo. La terza parte è la riflessione dell’autore sulla propria vita, su quello che ne sarà di lui e su quello che è già stato.
A prima vista questa poesia sembra quasi un racconto perché priva di rime, allitterazioni e di tutte quelle particolarità che di solito si trovano nelle poesie. Infatti questa poesia è scritta in stile prosastico, se guardiamo bene possiamo notare che le strofe sono endecasillabi, che c’è una metafora che paragona la vita al viaggio e che ci sono enjembement, notiamo anche come la parola “mio” è stato evidenziato in corsivo pechè l’autore voleva dare più importanza a questa parola, voleva sottolineare che il viaggio era suo: la sua vita.
Si può vedere che c’è anche un’assonanza: “prenotazioni e pernottazioni”, ci sono giochi di parole: “testamento e supplemento” e infine una consonanza: “pernottazioni, consultano, dividono”. Questa, dunque, è certamente una poesia.
Nella frase “...e tutto è Ok e tutto è per il meglio e inutile.” L’autore con la ripetizione della parola “tutto” vuole sottolineare che ogni cosa, dalle persone agli avvenimenti, dai gesti quotidiani, a quando ti addormenti è inutile, cioè non utile a sé stessi poiché non c’è novità.
Nella vita dell’autore c’è stata più preparazione al viaggio che il viaggio stesso, e poiché neanche lui è pronto a buttarsi nell’esperienza del viaggio, la sua vita è noiosa, uguale, non ha ancora trovato il suo viaggio e spera in una novità; ecco perché dice: “un imprevisto è la sola speranza”, quando sai già quello che succede porta via il gusto di vivere. Scoprire cose nuove è sempre emozionante, l’imprevisto ti mette in gioco.
Terza lettura.
L’autore, quindi, con questa poesia ci sta avvertendo di non fare il suo stesso errore: vivere con l’idea di pianificare tutto, anche perché non è possibile, il destino ci è sconosciuto. Ci dice di cogliere l’istante, cioè di non perdere le occasioni della vita per paura di ciò che non conosci.
Il futuro verrà da sé, anche se lo aspettiamo e lo incitiamo lui verrà al tempo giusto, mentre noi, ossessionati da esso, finiamo per sprecare un’occasione dopo l’altra.
Quarta lettura.
Dalla mia esperienza posso dire che la mia vita è stata tutta un imprevisto: a partire da quando ho conosciuto per la prima volta le mie/i miei compagni di classe, l’esperienza fantastica del Portico, le vacanzine, il pianoforte, la famiglia; insomma ogni giorno scopro sempre qualcosa di nuovo anche se faccio sempre le stesse cose e questo rende la mia vita un interminabile bellissimo imprevisto
In questa poesia Eugenio Montale ci elenca tutti i preparativi necessari e non che si devono compiere prima di un viaggio. Verso la fine della poesia l’autore riflette sul proprio viaggio che viene paragonato alla vita.
Seconda lettura.
Questa poesia è divisa in tre strofe: la prima finisce alla parola “prima” che è stata isolata, quindi è un enjembement ; in questa strofa descrive meticolosamente la preparazione del viaggio.
La seconda parte è divisa dalla terza da uno spazio vuoto: qui l’autore incomincia a descrivere le emozioni, le riflessioni sul viaggio in generale, cioè sulla vita che la maggior parte della gente sta vivendo. La terza parte è la riflessione dell’autore sulla propria vita, su quello che ne sarà di lui e su quello che è già stato.
A prima vista questa poesia sembra quasi un racconto perché priva di rime, allitterazioni e di tutte quelle particolarità che di solito si trovano nelle poesie. Infatti questa poesia è scritta in stile prosastico, se guardiamo bene possiamo notare che le strofe sono endecasillabi, che c’è una metafora che paragona la vita al viaggio e che ci sono enjembement, notiamo anche come la parola “mio” è stato evidenziato in corsivo pechè l’autore voleva dare più importanza a questa parola, voleva sottolineare che il viaggio era suo: la sua vita.
Si può vedere che c’è anche un’assonanza: “prenotazioni e pernottazioni”, ci sono giochi di parole: “testamento e supplemento” e infine una consonanza: “pernottazioni, consultano, dividono”. Questa, dunque, è certamente una poesia.
Nella frase “...e tutto è Ok e tutto è per il meglio e inutile.” L’autore con la ripetizione della parola “tutto” vuole sottolineare che ogni cosa, dalle persone agli avvenimenti, dai gesti quotidiani, a quando ti addormenti è inutile, cioè non utile a sé stessi poiché non c’è novità.
Nella vita dell’autore c’è stata più preparazione al viaggio che il viaggio stesso, e poiché neanche lui è pronto a buttarsi nell’esperienza del viaggio, la sua vita è noiosa, uguale, non ha ancora trovato il suo viaggio e spera in una novità; ecco perché dice: “un imprevisto è la sola speranza”, quando sai già quello che succede porta via il gusto di vivere. Scoprire cose nuove è sempre emozionante, l’imprevisto ti mette in gioco.
Terza lettura.
L’autore, quindi, con questa poesia ci sta avvertendo di non fare il suo stesso errore: vivere con l’idea di pianificare tutto, anche perché non è possibile, il destino ci è sconosciuto. Ci dice di cogliere l’istante, cioè di non perdere le occasioni della vita per paura di ciò che non conosci.
Il futuro verrà da sé, anche se lo aspettiamo e lo incitiamo lui verrà al tempo giusto, mentre noi, ossessionati da esso, finiamo per sprecare un’occasione dopo l’altra.
Quarta lettura.
Dalla mia esperienza posso dire che la mia vita è stata tutta un imprevisto: a partire da quando ho conosciuto per la prima volta le mie/i miei compagni di classe, l’esperienza fantastica del Portico, le vacanzine, il pianoforte, la famiglia; insomma ogni giorno scopro sempre qualcosa di nuovo anche se faccio sempre le stesse cose e questo rende la mia vita un interminabile bellissimo imprevisto