Pirandello e la crisi dell'uomo
luigi pirandello e la crisi contemporanea dell'uomo
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nessuno puo aiutarmi§?
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Risposte
La crisi dell'uomo contemporaneo trova nell'arte di Luigi Pirandello un testimone e un'interprete d'eccezione. Con la sua intensa e spregiudicata attività letteraria, rappresentata soprattutto dalla sua opera di narratore e di drammaturgo, Pirandello compì una spietata esplorazione della condizione dell'uomo del suo tempo, del suo smarrimento, della sua dissipazione morale, della sua disperata solitudine.
Anche Pirandello fu colto dal gusto dell’ignoto e dell’inconscio, si protese ad osservare i sintomi dell’inquietudine che travagliava l’animo della sua società, l’ha analizzato in ogni suo punto ed ha cercato di interpretarlo, di capirlo.
La grandezza di questo autore credo che in parte sia dovuta alle vicende spesso travagliate della sua vita…fin dalle sue prime opere l’hanno orientato ad un’analisi e una riflessione più attenta sull’esistenza e sul ruolo dell’uomo in relazione alla società; egli è consapevole della crisi che dominava la sua epoca e cerca di trarne spunto per la sua poetica.
Poetica che si basa su complessi nuclei concettuali e su una tesi in particolare:
“la vita non è mai né statica né omogenea, ma consiste in un continuo, inafferrabile divenire, in una incessante trasformazione da uno stato all’altro.”
La visione che Pirandello ha dell’uomo come individuo è che al suo interno manca di unità e compattezza, si sfalda e si disgrega in frammenti incoerenti…si fissa a dover presentare se stesso come una forma unitaria e a dover dare un ruolo a chi ha di fronte.
La società, con i suoi pregiudizi e le sue concezioni tende a influenzare l’uomo, il quale deforma la realtà secondo un personale punto di vista, senza riuscire a penetrare fino in fondo nelle apparenze, senza cercare di rimuovere da davanti a sé quel velo di ipocrisia creato da “falsi leggi” dettate dalla società.
fonte http://www.ciao.it/Pirandello__Opinione_505161
ciao :hi
Anche Pirandello fu colto dal gusto dell’ignoto e dell’inconscio, si protese ad osservare i sintomi dell’inquietudine che travagliava l’animo della sua società, l’ha analizzato in ogni suo punto ed ha cercato di interpretarlo, di capirlo.
La grandezza di questo autore credo che in parte sia dovuta alle vicende spesso travagliate della sua vita…fin dalle sue prime opere l’hanno orientato ad un’analisi e una riflessione più attenta sull’esistenza e sul ruolo dell’uomo in relazione alla società; egli è consapevole della crisi che dominava la sua epoca e cerca di trarne spunto per la sua poetica.
Poetica che si basa su complessi nuclei concettuali e su una tesi in particolare:
“la vita non è mai né statica né omogenea, ma consiste in un continuo, inafferrabile divenire, in una incessante trasformazione da uno stato all’altro.”
La visione che Pirandello ha dell’uomo come individuo è che al suo interno manca di unità e compattezza, si sfalda e si disgrega in frammenti incoerenti…si fissa a dover presentare se stesso come una forma unitaria e a dover dare un ruolo a chi ha di fronte.
La società, con i suoi pregiudizi e le sue concezioni tende a influenzare l’uomo, il quale deforma la realtà secondo un personale punto di vista, senza riuscire a penetrare fino in fondo nelle apparenze, senza cercare di rimuovere da davanti a sé quel velo di ipocrisia creato da “falsi leggi” dettate dalla società.
fonte http://www.ciao.it/Pirandello__Opinione_505161
ciao :hi
io personalmente nn sò molto su pirandello...
Cmq puoi guardare qui
http://users.libero.it/rrech/pirandello_2.html
ciao e spero di esserti stata d'aiuto!:)
Cmq puoi guardare qui
http://users.libero.it/rrech/pirandello_2.html
ciao e spero di esserti stata d'aiuto!:)