PARAFRASI VERSI 314-380 ILIADE!!!
Salve a tutti ! mi servirebbe la parafrasi dei versi 314 fino a 382 del l'Iliade,se potete anche l'analisi (patronimici,epiteti,stile formulare ecc) ma questo è secondario.
praticamente mi serve la parafrasi prima dai versi 314 ai versi 343,poi dal verso 344 al verso 365 e infine la parafrasi dal verso 365 al verso 382.
se potete,possibilmente mi fareste un favore :)
mi servono molto perchè saranno questi i versi della verifica che dovrò fare!
Grazie a tutti quelli che mi aiuteranno!! :) :beer
praticamente mi serve la parafrasi prima dai versi 314 ai versi 343,poi dal verso 344 al verso 365 e infine la parafrasi dal verso 365 al verso 382.
se potete,possibilmente mi fareste un favore :)
mi servono molto perchè saranno questi i versi della verifica che dovrò fare!
Grazie a tutti quelli che mi aiuteranno!! :) :beer
Risposte
Guarda che in corsivo c'è il testo originale, e sotto la parafrasi del pezzo.
https://www.skuola.net/ricerca/parafrasi+iliade
hai anche le parafrasi ??
Ma Ettore figlio di Priamo EPITETO e Odisseo glorioso EPITETO
prima misurarono il campo, e poi
scossero le sorti in un elmo, per scegliere
chi lanciasse per primo l’asta di bronzo; EPITETO
Ma Ettore, il figlio di Priamo e Ulisse, uomo glorioso, primA presero le misure del campo, poi tirarono i dadi all'interno di un elmo, per scegliere chi per primo dovesse lanciare l'asta.
----------------------------------------
gli eserciti pregavano, tendevano le mani agli dèi,
e così ripeteva qualcuno fra i Teucri e gli Argivi:
I soldati pregavano, alzando le mani verso gli dei, e sia alcuni Greci che alcuni Troiani pregavano così: "O Zeus, sovrano del monta Ida, Gloriosissimo e supremo, fai che colui che causò questa guerra fra di noi muoia e se ne vada nell'Ade e fra i nostri due popoli rinascano l'amicizia e la lealtà"
---------------------------------------
Dicevan così: Ettore grande, elmo abbagliante, scuoteva EPITETI
guardando indietro; e subito venne fuori la sorte di Paride.
Gli altri allora sedettero in file, e vicino a ciascuno
stavano i cavalli zampe irrequiete e l’armi dipinte; EPITETO
ma sulle spalle vestì l’armi belle
il glorioso Alessandro, sposo d’Elena bella chioma.EPITETO
Così pregavano: il grande Ettore, dall'elmo abbagliante, agitava l'elmo (con i dadi), senza sbirciare: e venne sorteggiato il turno di Paride. Gli altri allora si sedettero in fila, tenendosi vicino il proprio cavallo, irrequieto, e le armi decorate; ma il glorioso Alessandro (Paride), sposo di Elena, dai bei capelli, si vestì con una bella armatura.
-----------------------------------
Prima intorno alle gambe si mise le gambiere
belle, munite d’argentei copricaviglia,
e poi intorno al petto indossò la corazza
del suo fratello Licàone: gli andava appunto bene;
s’appese alle spalle la spada a borchie d’argento,
bronzea, e poi lo scudo grande e pesante;
sopra la testa fiera pose un elmo robusto,
con coda equina: tremendo sopra ondeggiava il pennacchio;
pigliò una lancia forte, che s’adattava alla mano.
Prima di tutto mise sulle gambe i gambieri, con copricaviglia d'argento, e poi mise la corazza di suo fratello Licaone, che gli andava bene, Si appese alla spalla la spada di bronzo con borchie d'argento e poi il grande e pesante scudo: in testa alla fine si mise un robusto elmo, con il lacresta di crine di cavallo: il pennacchio che ondeggiava sembrava minaccioso; poi prese una forte lancia che si adattava a lui.
Da qui puoi continuare tu. Ciao
E nella stessa maniera Menelao battagliero vestì l’armatura.
Quando fuor dalla folla, di qua e di là, si furono armati,
s’avanzarono in mezzo ai Troiani e agli Achei,
guardando ferocemente; stupore teneva, a mirarli,
i Troiani domatori di cavalli e gli Achei schinieri robusti.
I due si fermarono vicini, nello spazio misurato,
scuotendo l’aste, irati l’un contro l’altro;
e prima Alessandro scagliò l’asta ombra lunga,
e colpì lo scudo dell’Atride tutto tondo.
Ma il bronzo non lo stracciò, si piegò la sua punta
dentro il valido scudo; allora si levò col bronzo
l’Atride Menelao, pregando il padre Zeus:
.
Disse, e palleggiandola scagliò l’asta ombra lunga,
colpì lo scudo rotondo del figlio di Priamo;
passò l’asta greve traverso allo scudo lucente,
nella corazza lavorata s’infisse
e lungo il fianco, diritta, stracciò la tunica
l’asta; ma quello, chinandosi, fuggì la Moira nera.
L’Atride allora, traendo la spada a borchie d’argento,
l’alzò, colpì il frontale dell’elmo, ma intorno all’elmo
infranta in tre o quattro pezzi, la spada gli cadde di mano.
L’Atride gemette, rivolto al largo cielo:
.
Disse e l’afferrò con un balzo per l’elmo chiomato,
lo rigirò, si mise a tirarlo verso gli Achei schinieri robusti;
e lo stringeva alla tenera gola il cinghio trapunto,
teso sotto il mento, sbarra dell’elmo chiomato.
Ormai riusciva a tirarlo, e gloria infinita acquistava,
se pronta non lo vedeva la figlia di Zeus Afrodite,
che spezzò la correggia, cuoio di bove abbattuto.
Vuoto, dunque, l’elmo seguì la mano gagliarda,
e l’eroe fra gli Achei schinieri robusti
lo gettò roteandolo; i fidi compagni lo presero.
Egli si volse subito, impaziente d’ucciderlo
con la lancia di bronzo; ma lo sottrasse Afrodite,
agevolmente, come una dea!, e lo nascose in molta nebbia,
e lo posò nel talamo odoroso di balsami.
prima misurarono il campo, e poi
scossero le sorti in un elmo, per scegliere
chi lanciasse per primo l’asta di bronzo; EPITETO
Ma Ettore, il figlio di Priamo e Ulisse, uomo glorioso, primA presero le misure del campo, poi tirarono i dadi all'interno di un elmo, per scegliere chi per primo dovesse lanciare l'asta.
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gli eserciti pregavano, tendevano le mani agli dèi,
e così ripeteva qualcuno fra i Teucri e gli Argivi:
I soldati pregavano, alzando le mani verso gli dei, e sia alcuni Greci che alcuni Troiani pregavano così: "O Zeus, sovrano del monta Ida, Gloriosissimo e supremo, fai che colui che causò questa guerra fra di noi muoia e se ne vada nell'Ade e fra i nostri due popoli rinascano l'amicizia e la lealtà"
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Dicevan così: Ettore grande, elmo abbagliante, scuoteva EPITETI
guardando indietro; e subito venne fuori la sorte di Paride.
Gli altri allora sedettero in file, e vicino a ciascuno
stavano i cavalli zampe irrequiete e l’armi dipinte; EPITETO
ma sulle spalle vestì l’armi belle
il glorioso Alessandro, sposo d’Elena bella chioma.EPITETO
Così pregavano: il grande Ettore, dall'elmo abbagliante, agitava l'elmo (con i dadi), senza sbirciare: e venne sorteggiato il turno di Paride. Gli altri allora si sedettero in fila, tenendosi vicino il proprio cavallo, irrequieto, e le armi decorate; ma il glorioso Alessandro (Paride), sposo di Elena, dai bei capelli, si vestì con una bella armatura.
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Prima intorno alle gambe si mise le gambiere
belle, munite d’argentei copricaviglia,
e poi intorno al petto indossò la corazza
del suo fratello Licàone: gli andava appunto bene;
s’appese alle spalle la spada a borchie d’argento,
bronzea, e poi lo scudo grande e pesante;
sopra la testa fiera pose un elmo robusto,
con coda equina: tremendo sopra ondeggiava il pennacchio;
pigliò una lancia forte, che s’adattava alla mano.
Prima di tutto mise sulle gambe i gambieri, con copricaviglia d'argento, e poi mise la corazza di suo fratello Licaone, che gli andava bene, Si appese alla spalla la spada di bronzo con borchie d'argento e poi il grande e pesante scudo: in testa alla fine si mise un robusto elmo, con il lacresta di crine di cavallo: il pennacchio che ondeggiava sembrava minaccioso; poi prese una forte lancia che si adattava a lui.
Da qui puoi continuare tu. Ciao
E nella stessa maniera Menelao battagliero vestì l’armatura.
Quando fuor dalla folla, di qua e di là, si furono armati,
s’avanzarono in mezzo ai Troiani e agli Achei,
guardando ferocemente; stupore teneva, a mirarli,
i Troiani domatori di cavalli e gli Achei schinieri robusti.
I due si fermarono vicini, nello spazio misurato,
scuotendo l’aste, irati l’un contro l’altro;
e prima Alessandro scagliò l’asta ombra lunga,
e colpì lo scudo dell’Atride tutto tondo.
Ma il bronzo non lo stracciò, si piegò la sua punta
dentro il valido scudo; allora si levò col bronzo
l’Atride Menelao, pregando il padre Zeus:
.
Disse, e palleggiandola scagliò l’asta ombra lunga,
colpì lo scudo rotondo del figlio di Priamo;
passò l’asta greve traverso allo scudo lucente,
nella corazza lavorata s’infisse
e lungo il fianco, diritta, stracciò la tunica
l’asta; ma quello, chinandosi, fuggì la Moira nera.
L’Atride allora, traendo la spada a borchie d’argento,
l’alzò, colpì il frontale dell’elmo, ma intorno all’elmo
infranta in tre o quattro pezzi, la spada gli cadde di mano.
L’Atride gemette, rivolto al largo cielo:
.
Disse e l’afferrò con un balzo per l’elmo chiomato,
lo rigirò, si mise a tirarlo verso gli Achei schinieri robusti;
e lo stringeva alla tenera gola il cinghio trapunto,
teso sotto il mento, sbarra dell’elmo chiomato.
Ormai riusciva a tirarlo, e gloria infinita acquistava,
se pronta non lo vedeva la figlia di Zeus Afrodite,
che spezzò la correggia, cuoio di bove abbattuto.
Vuoto, dunque, l’elmo seguì la mano gagliarda,
e l’eroe fra gli Achei schinieri robusti
lo gettò roteandolo; i fidi compagni lo presero.
Egli si volse subito, impaziente d’ucciderlo
con la lancia di bronzo; ma lo sottrasse Afrodite,
agevolmente, come una dea!, e lo nascose in molta nebbia,
e lo posò nel talamo odoroso di balsami.
libro terzo "il duello tra paride e menelao
primo verso: "DICEVANO COSì: ETTORE GRANDE,ELMO ABBAGLIANTE,SCUOTEVA ECC ECC "
ultimo verso: non lo so ma il 380 finisce con la parola "molta nebbia" calcoliamo 2 versi dopo..
primo verso: "DICEVANO COSì: ETTORE GRANDE,ELMO ABBAGLIANTE,SCUOTEVA ECC ECC "
ultimo verso: non lo so ma il 380 finisce con la parola "molta nebbia" calcoliamo 2 versi dopo..
c'è un piccolo problema.....DI QUALE LIBRO DELL'ILIADE STIAMO PARLANDO????
Sai, essendo 24 mi scoccia un po' scartabellarli tutti!!
Devi riportare il testo o almeno il primo e l'ultimo verso.
Sai, essendo 24 mi scoccia un po' scartabellarli tutti!!
Devi riportare il testo o almeno il primo e l'ultimo verso.
ciao vedi qui:
https://www.skuola.net/ricerca/parafrasi+iliade
https://www.skuola.net/ricerca/parafrasi+iliade