Parafrasi la causa dell ira
ciao a tutti avrei bisogno la parafrasi di "la causa dell ira da : ma chi fra gli dei li fece lottare in contesa? a: e di continuo le pire dei morti ardevano fitte.
perfavore mi serve per domani
perfavore mi serve per domani
Risposte
Questa discussione appartiene a più di un anno fa ormai l'utente nn ne avrà più bisogno!!
ciao ho bisogno di aiuto: devo fare la prosa dell'ira di Achille!da quì: Ma guardandolo bieco Achillepiede rapidodisse:ah vestito di spudoratezzaavido di guadagno,come può volentieri obbedirti un acheo,o marciando o battendosi contro guerrieri con forza . Davvero non pei Troiani bellicosi io sono venuto a combattere qui,non contro di me son colpevoli:mai le mie vacche han rapito o i cavalli,mai a Ftia dai bei campi, nutrice d'eroi,han distrutto il raccolto,poichè molti e molti nel mezzo ci sono monti ombrosi e il mare sonante.Mate, o del tutto sfrontato,seguimmo,perchè tu gioissi,cercando soddisfazione per Menelao,per te, brutto cane,da parte dei Teucri;e tu questo non pensi,non ti preoccupi, anzi,minacci che verrai a togliermi il dono pel quale ho molto sudato,i figli degli Achei me l'han dato.
?? scrivi il testo che ti serve...
e allora si fece coraggio , parlò il vate senza macchia:no egli non ci rinfaccia voto o ecatombe, ma pel sacerdote che agamennone maltrattò, non liberò la figlia, non ricevette il riscatto, per questo il saettante ha dato e darà pene ancora; non prima il flagello umiliante allontanerà dai danai, non prima che al padre si renda la giovane occhi vivaci, non compra, non riscattata e si conduca una sacra ecatombe a crisa, allora potremo mitigarlo, piegarlo
per chiedere le parafrasi dovete inserire il testo da parafrasare, scrivi il continuo e noi lo parafrasiamo!
ciao grazie per la tua risposta ma poi da saetta fino a :"e di continuo le pire dei monti ardevano, fitte" com'è???
Aggiunto 37 minuti più tardi:
perfavore potete rispondere al piu presto?
Aggiunto 37 minuti più tardi:
perfavore potete rispondere al piu presto?
ciao...
Ma chi fra gli dei li fece lottare in contesa?
Il figlio di Zeus e Latona,egli,irato col re,
mala peste fe' nascer nel campo,la gente moriva,
perchè Crise l'Atride trattò malamente,
il sacerdote;costui venne alle navi rapide degli Achei
per liberare la figlia,con riscatto infinito,
avendo tra mano le bende d'Apollo che lungi saetta,
intorno allo scettro d'oro e pregava tutti gli Achei
ma sopra tutto i due Atridi,ordinatori d'eserciti:
"Atridi e voi tutti Achei schinieri robusti,
a voi diano gli dei,che hanno le case d'Olimpo,
d'abbattere la citta' di Priamo,di ben tornare in patria;
e voi liberate la mia creatura,accettate che lungi saetta".
parafrasi:
Chi degli Dei li fece entrare in conflitto?
Apollo, infuriato con il re, fece crescere sul campo una micidiale pestilenza, e la gente moriva perché Agamennone trattò malamente il sacerdote di Apollo.
Per liberare la figlia, Crise venne alle veloci navi degli Achei, avendo tra le mani bende e le saette d'oro per riscattare sua figlia, e pregava tutti gli Achei, ma soprattutto i due comandanti dell'esercito:
"Agamennone e Menelao, e voi tutti, Achei con armature robuste difendenti lo stinco, a voi diano gli dei che abitano il Monte Olimpo, il potere di abbattere la città di Priamo, tornando vivi in patria; e voi accettando il riscatto, liberate mia figlia venerando Apollo, figlio di Zeus.
Aggiunto 1 minuti più tardi:
riassunto
Erano ormai nove giorni che la peste provocata nel campo acheo da Apollo faceva stragi di vite umane, soprattutto di eroi.
Al decimo giorno Achille, ispirato da Era braccio bianco, convocò un’assemblea durante la quale si presentarono tutti gli Achei facenti parte dell’esercito. In quell’occasione, Achille propose di interrogare un indovino o un sacerdote al fine di spiegare il motivo di così tanta rovina nel campo.
Si alzò Calcante, il più famoso tra gli indovini di quel tempo che, prima di spiegare la causa dell’ira di Apollo, volle chiedere ed assicurarsi la protezione di Achille, dato che il responso divino trattava alcune accuse contro Agamennone.
Secondo Calcante, quindi, tutto nacque dall’insulto di Agamennone a Crise, sacerdote di Apollo saettatore: infatti Crise si recò alle navi achee, dove Agamennone si trovava, per riscattare sua figlia Criseide, schiava di quest’ultimo. Si recò lì con un compenso molto “corposo”: portò con sé lo scettro e le bende del dio Apollo, simboli di autorità.
Ma di lì Crise fu cacciato malamente da Agamennone,il quale non aveva nessuna intenzione di liberare Criseide.
A questo punto Agamennone, furibondo, iniziò ad insultare Calcante e, data la situazione, si dichiarò pronto a rendere al padre Criseide, a cui egli stesso teneva molto più che a sua moglie Clitemnestra. Tutto ciò al fine di salvare il suo esercito ed evitare che perisca.
Achille propose come compenso la consegna ad Agamennone di un bottino maggiore quando ***** sarebbe stata completamente distrutta e rasa al suolo. A questo punto Agamennone sembrò non accettare la proposta conciliante di Achille e dichiarò dinanzi a tutta l’assemblea di volere un’altra schiava al posto di Criseide, esprimendo anche la possibilità di portarsela via dalla tenda o di Achille, o di Aiace, o di Odisseo.
Dunque, Achille, sentendosi ferito nel suo orgoglio dalle sue brusche parole, contraccambiò esprimendo l’irriconoscenza nei confronti di Agamennone. Inoltre, il Pelide affermò che la guerra che si stava combattendo contro i Troiani non aveva all’origine dei torti subiti, bensì era “nata” perché Menelao, Agamennone e tutti i Danai avessero soddisfazione per il rapimento di Elena, regina di Sparta.
Pertanto, in questi frangenti Achille annunciò il suo ritiro dai campi di battaglia: egli non avrebbe più procacciato benessere per Agamennone ed essere, allo stesso tempo, offeso ed umiliato.
Di conseguenza, l’Atride non fece altro che rispondere sarcasticamente alle dure affermazioni di Achille e continuò ad umiliarlo a riguardo della sua forza e del suo valore che, a suo parere, erano solo il frutto di un dono di un dio; inoltre egli manifestò esplicitamente le sue volontà, nel senso che di sicuro avrebbe reso Criseide al padre ma allo stesso tempo si sarebbe preso Briseide, la schiava di Achille.
Sentito ciò, Achille provò molto dolore e si trovò di fronte a una sorta di “bivio”: egli, infatti era incerto se estrarre la daga e uccidere una volta per tutte Agamennone o controllare i suoi istinti.
Ma chi fra gli dei li fece lottare in contesa?
Il figlio di Zeus e Latona,egli,irato col re,
mala peste fe' nascer nel campo,la gente moriva,
perchè Crise l'Atride trattò malamente,
il sacerdote;costui venne alle navi rapide degli Achei
per liberare la figlia,con riscatto infinito,
avendo tra mano le bende d'Apollo che lungi saetta,
intorno allo scettro d'oro e pregava tutti gli Achei
ma sopra tutto i due Atridi,ordinatori d'eserciti:
"Atridi e voi tutti Achei schinieri robusti,
a voi diano gli dei,che hanno le case d'Olimpo,
d'abbattere la citta' di Priamo,di ben tornare in patria;
e voi liberate la mia creatura,accettate che lungi saetta".
parafrasi:
Chi degli Dei li fece entrare in conflitto?
Apollo, infuriato con il re, fece crescere sul campo una micidiale pestilenza, e la gente moriva perché Agamennone trattò malamente il sacerdote di Apollo.
Per liberare la figlia, Crise venne alle veloci navi degli Achei, avendo tra le mani bende e le saette d'oro per riscattare sua figlia, e pregava tutti gli Achei, ma soprattutto i due comandanti dell'esercito:
"Agamennone e Menelao, e voi tutti, Achei con armature robuste difendenti lo stinco, a voi diano gli dei che abitano il Monte Olimpo, il potere di abbattere la città di Priamo, tornando vivi in patria; e voi accettando il riscatto, liberate mia figlia venerando Apollo, figlio di Zeus.
Aggiunto 1 minuti più tardi:
riassunto
Erano ormai nove giorni che la peste provocata nel campo acheo da Apollo faceva stragi di vite umane, soprattutto di eroi.
Al decimo giorno Achille, ispirato da Era braccio bianco, convocò un’assemblea durante la quale si presentarono tutti gli Achei facenti parte dell’esercito. In quell’occasione, Achille propose di interrogare un indovino o un sacerdote al fine di spiegare il motivo di così tanta rovina nel campo.
Si alzò Calcante, il più famoso tra gli indovini di quel tempo che, prima di spiegare la causa dell’ira di Apollo, volle chiedere ed assicurarsi la protezione di Achille, dato che il responso divino trattava alcune accuse contro Agamennone.
Secondo Calcante, quindi, tutto nacque dall’insulto di Agamennone a Crise, sacerdote di Apollo saettatore: infatti Crise si recò alle navi achee, dove Agamennone si trovava, per riscattare sua figlia Criseide, schiava di quest’ultimo. Si recò lì con un compenso molto “corposo”: portò con sé lo scettro e le bende del dio Apollo, simboli di autorità.
Ma di lì Crise fu cacciato malamente da Agamennone,il quale non aveva nessuna intenzione di liberare Criseide.
A questo punto Agamennone, furibondo, iniziò ad insultare Calcante e, data la situazione, si dichiarò pronto a rendere al padre Criseide, a cui egli stesso teneva molto più che a sua moglie Clitemnestra. Tutto ciò al fine di salvare il suo esercito ed evitare che perisca.
Achille propose come compenso la consegna ad Agamennone di un bottino maggiore quando ***** sarebbe stata completamente distrutta e rasa al suolo. A questo punto Agamennone sembrò non accettare la proposta conciliante di Achille e dichiarò dinanzi a tutta l’assemblea di volere un’altra schiava al posto di Criseide, esprimendo anche la possibilità di portarsela via dalla tenda o di Achille, o di Aiace, o di Odisseo.
Dunque, Achille, sentendosi ferito nel suo orgoglio dalle sue brusche parole, contraccambiò esprimendo l’irriconoscenza nei confronti di Agamennone. Inoltre, il Pelide affermò che la guerra che si stava combattendo contro i Troiani non aveva all’origine dei torti subiti, bensì era “nata” perché Menelao, Agamennone e tutti i Danai avessero soddisfazione per il rapimento di Elena, regina di Sparta.
Pertanto, in questi frangenti Achille annunciò il suo ritiro dai campi di battaglia: egli non avrebbe più procacciato benessere per Agamennone ed essere, allo stesso tempo, offeso ed umiliato.
Di conseguenza, l’Atride non fece altro che rispondere sarcasticamente alle dure affermazioni di Achille e continuò ad umiliarlo a riguardo della sua forza e del suo valore che, a suo parere, erano solo il frutto di un dono di un dio; inoltre egli manifestò esplicitamente le sue volontà, nel senso che di sicuro avrebbe reso Criseide al padre ma allo stesso tempo si sarebbe preso Briseide, la schiava di Achille.
Sentito ciò, Achille provò molto dolore e si trovò di fronte a una sorta di “bivio”: egli, infatti era incerto se estrarre la daga e uccidere una volta per tutte Agamennone o controllare i suoi istinti.