Mi servirebbe l'analisi o parafrasi di queste ottave dell'Adone di Giambattista Marino
Chi crederà che forze accoglier possa 37ª ottava
animetta sì picciola cotante?
e celar tra le vene e dentro l'ossa
tanta dolcezza un atomo sonante?
O ch'altro sia che da liev'aura mossa
una voce pennuta, un suon volante?
e vestito di penne un vivo fiato,
una piuma canora, un canto alato?
Mercurio allor che con orecchie fisse 38ª ottava
vide Adone ascoltar canto sì bello:
- Deh che ti pare (a lui rivolto disse)
dela divinità di quell'augello?
Diresti mai che tanta lena unisse
in sì poca sostanza un spiritello?
un spiritel che d'armonia composto
vive in sì anguste viscere nascosto?
Mirabil arte in ogni sua bell'opra, 39ª ottava
ciò negar non si può, mostra Natura;
ma qual pittor, che'ngegno e studio scopra
vie più che'n grande in picciola figura,
nele cose talor minime adopra
diligenza maggiore e maggior cura.
Quest'eccesso però sovra l'usanza
d'ogni altro suo miracolo s'avanza.
Di quel canto nel ver miracoloso 40ª ottava
una istoria narrar bella ti voglio:
caso inun memorando e lagrimoso,
da far languir di tenerezza un scoglio.
Sfogava con le corde in suon pietoso
un solitario amante il suo cordoglio.
Tacean le selve e dal notturno velo
era occupato in ogni parte il cielo.
Mentr'addolcia d'amor l'amaro tosco 41ª ottava
col suon che'l Sonno istesso intento tenne,
l'innamorato giovane, ch'al bosco
per involarsi ala città sen venne,
sentì dal nido suo frondoso e fosco
questo querulo augel batter le penne
e gemendo accostarsi ed invaghito
mormorar tra sestesso il suono udito.
L'infelice augellin, che sovra un faggio 42ª ottava
erasi desto a richiamare il giorno
e dolcissimamente in suo linguaggio
supplicava l'aurora a far ritorno,
interromper del bosco ermo e selvaggio
i secreti silenzi udì dintorno
e ferir l'aure d'angosciosi accenti
del trafitto d'Amor gli alti lamenti.
animetta sì picciola cotante?
e celar tra le vene e dentro l'ossa
tanta dolcezza un atomo sonante?
O ch'altro sia che da liev'aura mossa
una voce pennuta, un suon volante?
e vestito di penne un vivo fiato,
una piuma canora, un canto alato?
Mercurio allor che con orecchie fisse 38ª ottava
vide Adone ascoltar canto sì bello:
- Deh che ti pare (a lui rivolto disse)
dela divinità di quell'augello?
Diresti mai che tanta lena unisse
in sì poca sostanza un spiritello?
un spiritel che d'armonia composto
vive in sì anguste viscere nascosto?
Mirabil arte in ogni sua bell'opra, 39ª ottava
ciò negar non si può, mostra Natura;
ma qual pittor, che'ngegno e studio scopra
vie più che'n grande in picciola figura,
nele cose talor minime adopra
diligenza maggiore e maggior cura.
Quest'eccesso però sovra l'usanza
d'ogni altro suo miracolo s'avanza.
Di quel canto nel ver miracoloso 40ª ottava
una istoria narrar bella ti voglio:
caso inun memorando e lagrimoso,
da far languir di tenerezza un scoglio.
Sfogava con le corde in suon pietoso
un solitario amante il suo cordoglio.
Tacean le selve e dal notturno velo
era occupato in ogni parte il cielo.
Mentr'addolcia d'amor l'amaro tosco 41ª ottava
col suon che'l Sonno istesso intento tenne,
l'innamorato giovane, ch'al bosco
per involarsi ala città sen venne,
sentì dal nido suo frondoso e fosco
questo querulo augel batter le penne
e gemendo accostarsi ed invaghito
mormorar tra sestesso il suono udito.
L'infelice augellin, che sovra un faggio 42ª ottava
erasi desto a richiamare il giorno
e dolcissimamente in suo linguaggio
supplicava l'aurora a far ritorno,
interromper del bosco ermo e selvaggio
i secreti silenzi udì dintorno
e ferir l'aure d'angosciosi accenti
del trafitto d'Amor gli alti lamenti.