Mi servirebbe la parafrasi di Quasimodo Milano,agosto 1943

Rossella95
Ragazzi mi servirebbe la parafrasi della poesia e devo individuare le figure retoriche



Grazie in anticipo!:(:(:blush:blush:hi:hi

Risposte
Francy1982
chiudo...

Rossella95
ok grazie mille!!!!!:hi:blush:hi:hi:hi:hi:hi:hi:hi

Goth
Ecco qui la parafrasi:

Milano, Agosto 1943
Chi è sopravvissuto cerca tra le macerie,
senza speranza, la città è morta.
È morta, se si sente un rimbombo,
sul canale della città. Non esiste più vita.
Non scavate dei pozzi nei cortili,
anche per i vivi è inutile la vita.
I morti sono rossi di sangue,
lasciateli nel loro luogo di morte.
La città è morta, morta.

Ecco sono riuscito a trovarti anche le figure retoriche:

Nella poesia ci sono moltissime assonanze.
Nel primi due versi ci sono due sineddoche: “polvere” che serve a indicare le macerie, e “povera mano” che sta a indicare il sopravvissuto.
Il componimento contiene due metafore, una:“sul cuore del naviglio”, che sta a indicare il centro della città di Milano e una:“i vivi non hanno più sete” che sta a indicare che i vivi non vogliono più acqua, il simbolo della vita e che quindi non vogliono più vivere.
Ci sono anche delle personificazioni, quando si dice “la città è morta”, perchè si attribuisce alla città un aggettivo che possono avere solo gli esseri viventi; e un’anafora, con “Non scavate i pozzi .../Non toccate i morti ...” per esortare in modo molto forte (con l’uso anche degli imperativi) i vivi a non cercare i morti.
Nella poesia si usa anche l’usignolo “E l’usignolo è caduto dall’antenna, alta sul convento, ...”: questo uccello è il simbolo della bellezza della natura, morta (come è morto lui) durante il bambardamento.

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