Letteratura, "Alla Sera"
Chiedo gentilmente aiuto per la poesia "Alla Sera" di Ugo Foscolo.
Ho eseguito gli esercizi assegnati, tuttavia trovo difficoltà nel rispondere alle seguenti domande, che forse non ho ben compreso.
- Le due quartine sono prevalentemente descrittive. Da cosa è giustificato questo indugio descrittivo?
- Il sonetto rappresenta un esempio molto chiaro dell'uso retorico della personificazione. Spiega perché.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà aiutarmi ;)
Forse perché della fatal quiete fatal quiete
tu sei l'immago a me sì cara vieni
o Sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge
Ho eseguito gli esercizi assegnati, tuttavia trovo difficoltà nel rispondere alle seguenti domande, che forse non ho ben compreso.
- Le due quartine sono prevalentemente descrittive. Da cosa è giustificato questo indugio descrittivo?
- Il sonetto rappresenta un esempio molto chiaro dell'uso retorico della personificazione. Spiega perché.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà aiutarmi ;)
Risposte
- Le due quartine descrittive sono chiuse sintatticamente dal punto e legate internamente da parallelismi, anafore della e e sinalefi. Le due terzine invece non presentano la separazione sinattica consueta, poichè la prima si allunga al primo verso della seconda, in modo che gli ultimi due versi abbiano un aspetto conclusivo. Anche il tempo è personificato e lo dimostra quell'aggettivo reo, così come è vero per spirto guerrier che, più che umanizzato appare, attraverso il verbo ruggir,imbestiato, a significare la ferocia incontrollabile della propria natura appassionata.In generale lo studio delle immagini mostra un'alternanza tra bene e male (a significare il contrasto dell'animo) che inizia con l'immagine della morte (male) e si conclude con un'immagine di sonno (bene).[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:ukYOMOPMkoEJ:www.enricaappunti.com/foscolo/poesie_di_foscolo.htm+foscolo+alla+sera+quartine+descrittive&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]tratto da qui[/url]
- [url=http://209.85.135.104/search?q=cache:lwrzM0Qh5GAJ:www.cirps.it/risorse/poesia/gloss2.htm+foscolo+personificazione+retorica+alla+sera&hl=it&ct=clnk&cd=2&gl=it]cliccA[/url]
livello lessicale: le parole-chiave della poesia sono "sera" e "quiete", rilevate anche dal fatto che si trovano entrambe in posizione significativa, la prima dopo il lungo enjambement dei vv. 1-2, la seconda in chiusura del v. 1. Al v. 13 la stessa funzione di "quiete" viene assolta in parte dal termine "pace". La poesia si configura come un gioco di richiami tra la sera e la pace, da intendersi pertanto sia come pace eterna (la "fatal quïete"1, ma anche il "nulla eterno"10), sia come tregua dall'inquietudine dello "spirto guerrier"14. Nella prima parte la sera è associata a immagini di quiete. Nella seconda il ritmo varia, sebbene ai termini che indicano movimento ("Vagar"9, "fugge"10, "van", 11) segua nella terzina finale una nuova stasi ("guardo... dorme"13). Il movimento richiama lo scorrere del "reo tempo" (e non si può far notare qui la corrispondenza intertestuale con il "fugerit invida aetas" oraziano). Tutta la poesia è dominata, anche a livello lessicale, da una forte impronta soggettiva. Ne sono testimonianza i frequenti pronomi personali e aggettivi possessivi. Il linguaggio è medio-alto. Mancano infatti termini molto ricercati e aulici, caratteristica formale tipica del neoclassicismo.
retorico-semantico: la sera appare come la personificazione di una divinità. [url=http://209.85.135.104/search?q=cache:_v7syrCtmCMJ:www.orizzontescuola.it/didattica/ugo.htm+foscolo+personificazione+alla+sera&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]tratto da qui[/url]
- [url=http://209.85.135.104/search?q=cache:lwrzM0Qh5GAJ:www.cirps.it/risorse/poesia/gloss2.htm+foscolo+personificazione+retorica+alla+sera&hl=it&ct=clnk&cd=2&gl=it]cliccA[/url]
livello lessicale: le parole-chiave della poesia sono "sera" e "quiete", rilevate anche dal fatto che si trovano entrambe in posizione significativa, la prima dopo il lungo enjambement dei vv. 1-2, la seconda in chiusura del v. 1. Al v. 13 la stessa funzione di "quiete" viene assolta in parte dal termine "pace". La poesia si configura come un gioco di richiami tra la sera e la pace, da intendersi pertanto sia come pace eterna (la "fatal quïete"1, ma anche il "nulla eterno"10), sia come tregua dall'inquietudine dello "spirto guerrier"14. Nella prima parte la sera è associata a immagini di quiete. Nella seconda il ritmo varia, sebbene ai termini che indicano movimento ("Vagar"9, "fugge"10, "van", 11) segua nella terzina finale una nuova stasi ("guardo... dorme"13). Il movimento richiama lo scorrere del "reo tempo" (e non si può far notare qui la corrispondenza intertestuale con il "fugerit invida aetas" oraziano). Tutta la poesia è dominata, anche a livello lessicale, da una forte impronta soggettiva. Ne sono testimonianza i frequenti pronomi personali e aggettivi possessivi. Il linguaggio è medio-alto. Mancano infatti termini molto ricercati e aulici, caratteristica formale tipica del neoclassicismo.
retorico-semantico: la sera appare come la personificazione di una divinità. [url=http://209.85.135.104/search?q=cache:_v7syrCtmCMJ:www.orizzontescuola.it/didattica/ugo.htm+foscolo+personificazione+alla+sera&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]tratto da qui[/url]
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