L'adolescenza
domani devo fare il compito di italiano sull'adolescenza e nn so cosa scrive mi potete aiutare vi pregooooo baci
Risposte
questo è un mio tema con cui all'esame ho preso 10...se ti va bene è anke sul sito:
Oggi, non si dice più adolescente, ma si dice teenager, perché è più cool, alla moda. Comunque sia, questo è un brutto periodo per i ragazzi, sia maschi, che femmine. Mio padre infatti mi dice sempre, che prima di diventare una persona "fatta e finita", si devono attraversare periodi della propria vita, sia belli che brutti, come l’adolescenza. In questo periodo si hanno una serie di metamorfosi molto importanti per la crescita dei ragazzi e tra queste ricordiamo: tempeste ormonali, cambiamenti fisici improvvisi, sbalzi d’umore, nuovi stati d’animo, come: ottimismo, amore, pessimismo, ecc… Queste trasformazioni, però, fanno anche cambiare i rapporti con i propri genitori e i propri coetanei, in bene o in male. Alcuni ragazzi di questa evoluzione ne sono contenti, ma altri invece si sentono i ragazzi più infelici e tristi del mondo. Si conoscono anche nuove persone, con le quali si vuole stringere amicizia a tutti i costi. Poi, siccome l’adolescenza è l’età intermediaria tra l’infanzia e la giovinezza a qualcuno vengono i rimpianti dell’infanzia, sempre per chi ne ha avuta una bella, perché secondo me, ricordare un’infanzia che non è stata felice non mi sembra giusto. In questo periodo poi, si diventa più timidi e per conquistare gli amici si inventano cose indescrivibili. Mio padre, dice anche che le esperienze dell’adolescenza ti segnano la vita, a tal punto che determineranno chi sarai da grande. Sta di fatto che è un periodo di cambiamenti così radicali, che da un anno all’altro, stenti a riconoscerti e, prima che ti identifichi nel nuovo te, nelle idee che colpiscono il tuo cervello come una bufera, sei talmente alla ricerca di te stesso che continui a fare cose sbagliate e ti rendi conto solo dopo, che eri fuori strada. Infine mi rendo conto che, probabilmente tra qualche anno, non farò più caso alle cose che ho detto e ho fatto e per continuare nella buona strada, bisogna sempre seguire i propri genitori.
Oggi, non si dice più adolescente, ma si dice teenager, perché è più cool, alla moda. Comunque sia, questo è un brutto periodo per i ragazzi, sia maschi, che femmine. Mio padre infatti mi dice sempre, che prima di diventare una persona "fatta e finita", si devono attraversare periodi della propria vita, sia belli che brutti, come l’adolescenza. In questo periodo si hanno una serie di metamorfosi molto importanti per la crescita dei ragazzi e tra queste ricordiamo: tempeste ormonali, cambiamenti fisici improvvisi, sbalzi d’umore, nuovi stati d’animo, come: ottimismo, amore, pessimismo, ecc… Queste trasformazioni, però, fanno anche cambiare i rapporti con i propri genitori e i propri coetanei, in bene o in male. Alcuni ragazzi di questa evoluzione ne sono contenti, ma altri invece si sentono i ragazzi più infelici e tristi del mondo. Si conoscono anche nuove persone, con le quali si vuole stringere amicizia a tutti i costi. Poi, siccome l’adolescenza è l’età intermediaria tra l’infanzia e la giovinezza a qualcuno vengono i rimpianti dell’infanzia, sempre per chi ne ha avuta una bella, perché secondo me, ricordare un’infanzia che non è stata felice non mi sembra giusto. In questo periodo poi, si diventa più timidi e per conquistare gli amici si inventano cose indescrivibili. Mio padre, dice anche che le esperienze dell’adolescenza ti segnano la vita, a tal punto che determineranno chi sarai da grande. Sta di fatto che è un periodo di cambiamenti così radicali, che da un anno all’altro, stenti a riconoscerti e, prima che ti identifichi nel nuovo te, nelle idee che colpiscono il tuo cervello come una bufera, sei talmente alla ricerca di te stesso che continui a fare cose sbagliate e ti rendi conto solo dopo, che eri fuori strada. Infine mi rendo conto che, probabilmente tra qualche anno, non farò più caso alle cose che ho detto e ho fatto e per continuare nella buona strada, bisogna sempre seguire i propri genitori.
ti do ilmio tema... ciao ciao
L’Adolescenza è quella fase d’età che va circa dai 13 ai17 anni, quella famosa fase in cui i genitori diventano iper- protettivi, che vogliono sempre sapere dove siamo, cosa facciamo, quando torniamo e basta solamente 10 minuti di ritardo e per loro si trasforma tutto in una tragedia. L’Adolescenza è anche la fase più bella di una persona: prima di tutto perché avvengono una serie di cambiamenti, sia fisicamente, sia emotivamente. Cambia del tutto il nostro modo di pensare, vogliamo fare delle cose che nonostante ci sentiamo pronti a farle per i nostri genitori non siamo abbastanza maturi(es° andare in discoteca, fare il piercing). I genitori sono considerati troppo presenti e gli amici, la nostra salvezza. Aumentano le nostre esigenze: vogliamo più spazio, vogliamo sempre essere alla moda, avere i vestiti giusti, le scarpe giuste, vogliamo essere accettati.
Spesso pensiamo che i nostri genitori non ci capiscono e che il loro scopo sia quello di renderci la vita un inferno
ma loro continuano a ripeterci la stessa frase: ”Tranquilla/o è per il tuo/a bene, un giorno mi ringrazierai“.
Un giorno arriva la prima cotta, ci piace il ragazzo/a più bello/a della scuola, sogniamo sempre di lui/lei ma sappiamo che non lo/l’ avremmo mai e così segue la prima delusione, ci chiudiamo in camera pensando quando arriverà il giorno in cui incontreremmo la nostra anima gemella, quella/o che secondo noi sarebbe l’amore vero, peccato che noi dell’amore a quell’età non sappiamo ancora niente perché tutto ad un certo punto finisce, quell’illudersi “dell‘amore della mia vita” svanisce nel nulla lasciando un profondo senso di vuoto e di amarezza.
Finalmente arriva il primo viaggio con gli amici e soprattutto senza i genitori, un’esperienza indimenticabile, ci sentiamo liberi perché sappiamo che da questo viaggio usciremmo maturi, ci sembra un cocktail di divertimento e nuove scoperte. Incominciamo a prendere delle decisioni importanti, che purtroppo decideranno la nostra sorte e quel che diventeremmo in futuro, abbiamo sempre sognato di farlo ma ora che abbiamo l’occasione siamo spaventati, vogliamo chiedere che cosa ne pensano i nostri genitori ma loro ci rispondono dicendo solamente “ Mi dispiace ma è ora che tu incominci ad assumere le tue responsabilità”, cavoli, che belle parole, magari se l’avessero detto quando abbiamo chiesto di tornare tardi di sera, quando abbiamo chiesto di andare in discoteca, quando abbiamo chiesto di saltar la scuola per un giorno per il troppo “stress” ma allora ricevevamo un”sentimi bene signorino/a finché vivrai sotto questo tetto, dovrai fare quello che dico io ”.
Alla soglia dei 17 anni rimpiangiamo quello che per noi è stato la nostra “adolescenza”, i giorni in cui eravamo spensierati, i giorni in cui non pensavamo mai al domani; ora sappiamo che quel che ci aspetta è il mondo vero, quel mondo che noi abbiamo sempre e finora sottovalutato .
L’Adolescenza è quella fase d’età che va circa dai 13 ai17 anni, quella famosa fase in cui i genitori diventano iper- protettivi, che vogliono sempre sapere dove siamo, cosa facciamo, quando torniamo e basta solamente 10 minuti di ritardo e per loro si trasforma tutto in una tragedia. L’Adolescenza è anche la fase più bella di una persona: prima di tutto perché avvengono una serie di cambiamenti, sia fisicamente, sia emotivamente. Cambia del tutto il nostro modo di pensare, vogliamo fare delle cose che nonostante ci sentiamo pronti a farle per i nostri genitori non siamo abbastanza maturi(es° andare in discoteca, fare il piercing). I genitori sono considerati troppo presenti e gli amici, la nostra salvezza. Aumentano le nostre esigenze: vogliamo più spazio, vogliamo sempre essere alla moda, avere i vestiti giusti, le scarpe giuste, vogliamo essere accettati.
Spesso pensiamo che i nostri genitori non ci capiscono e che il loro scopo sia quello di renderci la vita un inferno
ma loro continuano a ripeterci la stessa frase: ”Tranquilla/o è per il tuo/a bene, un giorno mi ringrazierai“.
Un giorno arriva la prima cotta, ci piace il ragazzo/a più bello/a della scuola, sogniamo sempre di lui/lei ma sappiamo che non lo/l’ avremmo mai e così segue la prima delusione, ci chiudiamo in camera pensando quando arriverà il giorno in cui incontreremmo la nostra anima gemella, quella/o che secondo noi sarebbe l’amore vero, peccato che noi dell’amore a quell’età non sappiamo ancora niente perché tutto ad un certo punto finisce, quell’illudersi “dell‘amore della mia vita” svanisce nel nulla lasciando un profondo senso di vuoto e di amarezza.
Finalmente arriva il primo viaggio con gli amici e soprattutto senza i genitori, un’esperienza indimenticabile, ci sentiamo liberi perché sappiamo che da questo viaggio usciremmo maturi, ci sembra un cocktail di divertimento e nuove scoperte. Incominciamo a prendere delle decisioni importanti, che purtroppo decideranno la nostra sorte e quel che diventeremmo in futuro, abbiamo sempre sognato di farlo ma ora che abbiamo l’occasione siamo spaventati, vogliamo chiedere che cosa ne pensano i nostri genitori ma loro ci rispondono dicendo solamente “ Mi dispiace ma è ora che tu incominci ad assumere le tue responsabilità”, cavoli, che belle parole, magari se l’avessero detto quando abbiamo chiesto di tornare tardi di sera, quando abbiamo chiesto di andare in discoteca, quando abbiamo chiesto di saltar la scuola per un giorno per il troppo “stress” ma allora ricevevamo un”sentimi bene signorino/a finché vivrai sotto questo tetto, dovrai fare quello che dico io ”.
Alla soglia dei 17 anni rimpiangiamo quello che per noi è stato la nostra “adolescenza”, i giorni in cui eravamo spensierati, i giorni in cui non pensavamo mai al domani; ora sappiamo che quel che ci aspetta è il mondo vero, quel mondo che noi abbiamo sempre e finora sottovalutato .