La quiete dopo la tempesta (43192)
un commento semplice e coinciso
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Questa poesia di Giacomo Leopardi narra che dopo una tempesta si sentivano gli uccelli che facevano festa e la gallina che ritornava nella sua via ripetendo il suo verso.
Così ritornava il sereno dove si irrompeva a ponente nella montagna e così la nebbia scomparsa dalla campagna e in questo il fiume si vedeva finalmente chiaro nella valle.
A questo punto il cuore delle persone si rallegrava e così da ogni parte si risentiva il rumorio perchè le persone ritornavano a svolgere il loro lavoro; l'artigiano si affacciava sull'uscio a vedere l'umido cielo cantando con il lavoro nelle sue mani; a gara usciva fuori la femminetta a raccogliere l'acqua della pioggia appena caduta; l'artigiano si affacciava sull'uscio a vedere l'umido cielo cantando con il lavoro nelle sue mani; a gara usciva fuori la femminetta a raccogliere l'acqua della pioggia appena caduta; l'erbaiolo andava per ogni sentiero facendo il suo grido di richiamo quotidiano.
Il sole ritornava illuminando le case di campagna; la famiglia apriva i balconi e le terrazze: nella via si sentiva in lontananza il rumore dei sonagli; il carro strideva del carrettiere che riprendeva il suo cammino.
Questo mi fa capire che una volta la vita era più calma, silenziosa e piena di sapori antichi che facevano sognare.
Invece oggi la vita è frenetica, piena di rumori e non si riesce più a respirare aria buona poichè è tutto inquinato.
Questa poesia di Giacomo Leopardi narra che dopo una tempesta si sentivano gli uccelli che facevano festa e la gallina che ritornava nella sua via ripetendo il suo verso.
Così ritornava il sereno dove si irrompeva a ponente nella montagna e così la nebbia scomparsa dalla campagna e in questo il fiume si vedeva finalmente chiaro nella valle.
A questo punto il cuore delle persone si rallegrava e così da ogni parte si risentiva il rumorio perchè le persone ritornavano a svolgere il loro lavoro; l'artigiano si affacciava sull'uscio a vedere l'umido cielo cantando con il lavoro nelle sue mani; a gara usciva fuori la femminetta a raccogliere l'acqua della pioggia appena caduta; l'artigiano si affacciava sull'uscio a vedere l'umido cielo cantando con il lavoro nelle sue mani; a gara usciva fuori la femminetta a raccogliere l'acqua della pioggia appena caduta; l'erbaiolo andava per ogni sentiero facendo il suo grido di richiamo quotidiano.
Il sole ritornava illuminando le case di campagna; la famiglia apriva i balconi e le terrazze: nella via si sentiva in lontananza il rumore dei sonagli; il carro strideva del carrettiere che riprendeva il suo cammino.
Questo mi fa capire che una volta la vita era più calma, silenziosa e piena di sapori antichi che facevano sognare.
Invece oggi la vita è frenetica, piena di rumori e non si riesce più a respirare aria buona poichè è tutto inquinato.