La leggenda di teodorico
riassunto "la leggenda di Teodorico"
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Teoderico fu protagonista di numerose leggende. Una leggenda romantica sulla morte vuole che a Teoderico sia giunta un giorno la notizia che era stata avvistata nei boschi una cerva dalle corna d'oro. Armatosi di arco e frecce, il sovrano s'incamminò alla sua ricerca, ma improvvisamente il cavallo che lo trasportava, imbizzarritosi, cominciò a correre senza fermarsi, fino ad arrivare (scavalcando lo Stretto di Messina con un salto spettacolare) al cratere dell'Etna, dentro al quale si gettò con il re in groppa. La leggenda è stata ripresa con qualche variante dal Carducci, che ne scrisse un poemetto in versi a quartina doppia: La leggenda di Teoderico, nella raccolta pubblicata con il titolo Rime nuove.
Una variante di questa leggenda è quella che narra che Teoderico avesse paura dei fulmini e un giorno, durante un temporale, avesse deciso di fare un bagno nella vasca del suo mausoleo per essere al sicuro. Cadde tuttavia un grosso fulmine sul mausoleo, che ne spaccò la volta creando una crepa a forma di croce e uccidendo Teoderico. Poi dal cielo scese un cavallo nero che lo caricò in groppa e andò a gettarlo nel cratere dell'Etna.Un altro episodio dà una versione "leggendaria" dell'uccisione del rivale Odoacre il quale, dopo essere stato sconfitto da Teoderico in battaglia, sarebbe stato invitato amichevolmente a cena da quest'ultimo che, approfittando del fatto che erano soli, lo avrebbe fatto uccidere a tradimento da un servo con una pugnalata alle spalle. Da quest'episodio sarebbe derivato il celebre proverbio: A tavola non si invecchia.
Nel folklore delle popolazioni alpine vi sono numerose leggende che menzionano Teodorico di Verona.A Brescia, invece, una delle leggende sorte attorno al Mostasù dèle Cosére, rilievo in pietra dalle dubbie origini, vi vedrebbe un ritratto abbozzato di Teodorico, scolpito sul posto[2], mentre a Bolzano si trova un imponente ciclo pittorico dedicato alla leggenda di Re Laurino, eseguito nel 1911 dall'artista Bruno Goldschmitt di Monaco di Baviera. La scultura in marmo bianco raffigura il re degli Ostrogoti Teodorico il Grande (Dietrich von Bern nella Þiðrekssaga), che sottomette il re del popolo delle Dolomiti, re Laurino.
http://it.wikipedia.org/wiki/Teodorico_il_Grande
Una variante di questa leggenda è quella che narra che Teoderico avesse paura dei fulmini e un giorno, durante un temporale, avesse deciso di fare un bagno nella vasca del suo mausoleo per essere al sicuro. Cadde tuttavia un grosso fulmine sul mausoleo, che ne spaccò la volta creando una crepa a forma di croce e uccidendo Teoderico. Poi dal cielo scese un cavallo nero che lo caricò in groppa e andò a gettarlo nel cratere dell'Etna.Un altro episodio dà una versione "leggendaria" dell'uccisione del rivale Odoacre il quale, dopo essere stato sconfitto da Teoderico in battaglia, sarebbe stato invitato amichevolmente a cena da quest'ultimo che, approfittando del fatto che erano soli, lo avrebbe fatto uccidere a tradimento da un servo con una pugnalata alle spalle. Da quest'episodio sarebbe derivato il celebre proverbio: A tavola non si invecchia.
Nel folklore delle popolazioni alpine vi sono numerose leggende che menzionano Teodorico di Verona.A Brescia, invece, una delle leggende sorte attorno al Mostasù dèle Cosére, rilievo in pietra dalle dubbie origini, vi vedrebbe un ritratto abbozzato di Teodorico, scolpito sul posto[2], mentre a Bolzano si trova un imponente ciclo pittorico dedicato alla leggenda di Re Laurino, eseguito nel 1911 dall'artista Bruno Goldschmitt di Monaco di Baviera. La scultura in marmo bianco raffigura il re degli Ostrogoti Teodorico il Grande (Dietrich von Bern nella Þiðrekssaga), che sottomette il re del popolo delle Dolomiti, re Laurino.
http://it.wikipedia.org/wiki/Teodorico_il_Grande
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