La ginestra di Giacomo Leopardi

$ynyster Gates
Salve avrei gentilmente bisogno di informazioni circa l'opera La Ginestra di Leopardi per produrre una scheda tecnica, grazie a tutti in anticipo

Risposte
$ynyster Gates
Grazie infinite Milenia =) sono appunti perfetti

mielina
La ginestra è l'ultimo componimento di Giacomo Leopardi,ed è datato 1836.
In quel tempo egli si trovava a Napoli presso la casa dell'amico Ranieri.
Infatti il paesaggio vesuviano ispira tutta la poesia. E' stata pubblicata postuma nell'edizione a cura di Ranieri stesso del 1845.
Si tratta di un opera in 7 strofe ciascuna formata da endecasillabi e settenari sciolti.
E' preceduta da un epigrafe del vangelo di Giovanni che dice
'' E gli uomini vollero piuttosto le tenebre alla luce''
Si apre con la descrizione del Vesuvio,che lui appella ''Sterminator Vesevo''. Si tratta di un paesaggio arido,rallegrato da un unico fiore,La Ginestra.
Questo fiore rappresenta la grandezza della natura nei confronti dell'uomo.Infatti vive senza problemi sulle pendici di un vulcano,che se eruttasse sarebbe di estremo danno per la popolazione campana,come lui stesso ricorda.
Descrive dunque i giardini e le ville che si trovano su quei quei pendii che ora hanno un aspetto rude a causa delle eruzioni.
In realtà, è in dubbio che la ginestra si trovi davvero sul Vesuvio,in quanto il fiore è ricordato dal poeta nei pressi di Roma.
La fine della prima strofa è invece un esortazione all'evoluzione e al progresso per controbilanciare ciò che la natura matrigna di fornisce gratuitamente.
La seconda strofa polemizza contro la sua stessa epoca,dal momento che Leopardi la vede caratterizzata dall'abbandono all'illuminismo che nel secolo prima aveva giudato il mondo.
Si pone grandemente a favore dei temi spirituali,e si pone contro le teorie infantili del romanticismo che allontanano la mente dal vero.
La terza strofa si concentra sulla duplice natura dell'uomo. Infatti il poeta controppone l'uomo che,consapevole della sua dignità,ammette la sua natura fragile e provvisoria dell'essere umano,contro coloro che credono di essere superiori e destinati a grandi imprese.
l'uomo deve riconoscere la natura come nemica e organizzarsi in una ''confederazione di uomini'',una sorta di catena sociale volta a sconfiggere la manvagità e la non curanza della natura.
Nella 4° strofa il paesaggio si sposta dal Vesuvio,al cielo stellato,la cui vastità e lontananza sottolineano la piccolezza della terra,e indirettamente quella dell'uomo.
La 5° strofa è interessante perche riprende i temi della natura malvagia,e assimila l'uomo ad una formica.Infatti la natura ha riguardo per l'uomo nella misura in cui ne avrebbe per una formica,secondo il poeta.
Le ultime due strofe ritornano a concentrarsi sulla ginestra,e sul paesaggio vesuviano.
Viene ricordata la distruzione di Pompei e la consolazione del fiore che sboccia sul Vesuvio.
La ginestra anch'essa è destinata a morire,ma a differenza dell'uomo non ne avrà coscienza.

:hi
(spero siano chiari,sono i miei appunti del liceo)

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