Italiano (9309)
Mi servirebbe l'analisi stilistica de:"il canto dell'usignolo" di Marino
grazie mille in anticipo!!:lol
grazie mille in anticipo!!:lol
Risposte
Dal Marino la poesia è intesa come mezzo per suscitare nel lettore "meraviglia", per riscuotere il suo
applauso, attraverso il ricorso a metafore inaspettate e ingegnose. Come avviene in tutta la sua vasta
produzione, anche in questo passo appaiono con evidenza quelli che sono i pregi e i limiti del Marino.
Signoreggia, infatti, la raffinatissima capacità tecnica, talvolta vivacizzata dall'ambizione di attribuire voce
poetica a qualunque cosa, talaltra fossilizzata in virtuosismi fini a sé stessi.
I momenti artisticamente più felici sono rappresentati dal modo con cui egli descrive il canto dell'usignolo,
allorché si ha la sensazione quasi tangibile della dolcezza melodica sullo sfondo di una notte silenziosa.
La gara di canto fra musico e usignolo, invece, si presenta come espressione di un tecnicismo fin troppo
compiaciuto.
Metro: ottave di endecasillabi: (Schema: ABABABCC).
io ho trovato questo nn so se ti serve
applauso, attraverso il ricorso a metafore inaspettate e ingegnose. Come avviene in tutta la sua vasta
produzione, anche in questo passo appaiono con evidenza quelli che sono i pregi e i limiti del Marino.
Signoreggia, infatti, la raffinatissima capacità tecnica, talvolta vivacizzata dall'ambizione di attribuire voce
poetica a qualunque cosa, talaltra fossilizzata in virtuosismi fini a sé stessi.
I momenti artisticamente più felici sono rappresentati dal modo con cui egli descrive il canto dell'usignolo,
allorché si ha la sensazione quasi tangibile della dolcezza melodica sullo sfondo di una notte silenziosa.
La gara di canto fra musico e usignolo, invece, si presenta come espressione di un tecnicismo fin troppo
compiaciuto.
Metro: ottave di endecasillabi: (Schema: ABABABCC).
io ho trovato questo nn so se ti serve
prego spero ti siano utili ciauuu
grazie mille
:satisfied
:satisfied
nno si trova molto su questa poesia ho trovato questi link:
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:_NRzwpfv_WcJ:www.istruzioneonline.it/archivio/italiano/barocco/marino1.htm+il+canto+dell%27usignolo+Marino&hl=it&ct=clnk&cd=6&gl=it]clicca[/url]
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:Hv-K21eEPXgJ:www.baroque.it/cultura/marino.htm+marino+il+canto+dell%27usignolo+figure+retoriche&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]clicca[/url]
poi questo:
Di amore invece si parla con accenti del tutto diversi nel poema “Adone “ di Giambattista Marino, pubblicato nel 1623 in pieno clima barocco (in: Marino e i marinisti – ed. Ricciardi 1954): Amore, figlio di Venere, viene punito dalla madre e perciò la fa innamorare, per vendetta, del bellissimo Adone; i due si recano nel Giardino delle delizie, che si trova all’interno del Palazzo dell’Amore, e qui incontriamo un frammento nel quale l’autore, per parlarci del canto dell’usignolo, si cimenta in una vera e propria riproduzione del suo gorgheggio tramite i versi, le sillabe, i suoni che vogliono proporci un canto che imita quello dell’usignolo. Marino si dimostra abilissimo nell’utilizzo di alcuni schemi virtuosistici propri del barocco, sublimando la sensualità in capacità di rendere mimeticamente le voci della natura attraverso una sapiente, anche se spesso arida, calibrazione di ritmo e gioco formale grazie anche ad una trama verbale ricercata, intessuta di figure retoriche quali metafore, iperboli, antitesi, con effetti musicali alternanti fra l’ 'adagio' e, all’opposto, le più pungenti sonorità. “Ma sovr’ogni augellin vago e gentile / che più spieghi leggiadro il canto e ‘l volo / versa il suo spirto tremulo e sottile / la sirena de’ boschi, il rossignuolo” [om.] “Udir musico mostro, o meraviglia, / che s’ode sì, ma si discerne apena, / come or tronca la voce, or la ripiglia, / or la ferma, or la torce, or scema, or piena, / or la mormora grave, or l’assottiglia, / or fa di dolci groppi ampia catena, / e sempre, o se la sparge o se l’accoglie, / con egual melodia la lega e scioglie.”
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:yQQRyoMkJLoJ:www.scuolaer.it/page.asp%3FIDCategoria%3D133%26IDSezione%3D2959%26ID%3D68643+il+canto+dell%27usignolo+figure+retoriche&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it](tratto da qui)[/url]
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:_NRzwpfv_WcJ:www.istruzioneonline.it/archivio/italiano/barocco/marino1.htm+il+canto+dell%27usignolo+Marino&hl=it&ct=clnk&cd=6&gl=it]clicca[/url]
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:Hv-K21eEPXgJ:www.baroque.it/cultura/marino.htm+marino+il+canto+dell%27usignolo+figure+retoriche&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]clicca[/url]
poi questo:
Di amore invece si parla con accenti del tutto diversi nel poema “Adone “ di Giambattista Marino, pubblicato nel 1623 in pieno clima barocco (in: Marino e i marinisti – ed. Ricciardi 1954): Amore, figlio di Venere, viene punito dalla madre e perciò la fa innamorare, per vendetta, del bellissimo Adone; i due si recano nel Giardino delle delizie, che si trova all’interno del Palazzo dell’Amore, e qui incontriamo un frammento nel quale l’autore, per parlarci del canto dell’usignolo, si cimenta in una vera e propria riproduzione del suo gorgheggio tramite i versi, le sillabe, i suoni che vogliono proporci un canto che imita quello dell’usignolo. Marino si dimostra abilissimo nell’utilizzo di alcuni schemi virtuosistici propri del barocco, sublimando la sensualità in capacità di rendere mimeticamente le voci della natura attraverso una sapiente, anche se spesso arida, calibrazione di ritmo e gioco formale grazie anche ad una trama verbale ricercata, intessuta di figure retoriche quali metafore, iperboli, antitesi, con effetti musicali alternanti fra l’ 'adagio' e, all’opposto, le più pungenti sonorità. “Ma sovr’ogni augellin vago e gentile / che più spieghi leggiadro il canto e ‘l volo / versa il suo spirto tremulo e sottile / la sirena de’ boschi, il rossignuolo” [om.] “Udir musico mostro, o meraviglia, / che s’ode sì, ma si discerne apena, / come or tronca la voce, or la ripiglia, / or la ferma, or la torce, or scema, or piena, / or la mormora grave, or l’assottiglia, / or fa di dolci groppi ampia catena, / e sempre, o se la sparge o se l’accoglie, / con egual melodia la lega e scioglie.”
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:yQQRyoMkJLoJ:www.scuolaer.it/page.asp%3FIDCategoria%3D133%26IDSezione%3D2959%26ID%3D68643+il+canto+dell%27usignolo+figure+retoriche&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it](tratto da qui)[/url]
spiegarne il tema commentandolo attraverso figure retoriche.
Ma sovr'ogni augellin vago e gentile
che più spieghi leggiadro il canto e 'l volo
versa il suo spirto tremulo e sottile
la sirena de' boschi, il rossignuolo,
e tempra in guisa il peregrino stile
che par maestro del' alato stuolo.
In mille fogge il suo cantar distingue
e trasforma una lingua in mille lingue.
Udir musico mostro,o meraviglia,
che s'ode sì,ma si discerne apena,
come or tronca la voce,or la ripiglia,
or la ferma,or la torce,or scema,or piena,
or la mormora grave,or l'assottiglia,
or fa di dolci groppi ampia catena,
e sempre,o se la sparge o se l'accoglie,
con egual melodia la lega e scioglie.
O che vezzose,o che pietose rime
lascivetto cantor compone e detta.
Pria flebilmente il suo lamento esprime,
poi rompe in un sospir la canzonetta.
In tante mute or languido,or sublime
varia stil,pause affrena e fughe affretta,
ch'imita insieme e'nsieme in lui s'ammira
cetra flauto liuto organo e lira.
Fa dela gola lusinghiera e dolce
talor ben lunga articolata scala.
Quinci quell'armonia che l'aura molce,
ondeggiando per gradi,in alto essala,
e,poich'alquanto si sostiene e folce,
precipitosa a piombo alfin si cala.
Alzando a piena gorga indi lo scoppio,
forma di trilli un contrapunto doppio.
Par ch'abbia entro le fauci e in ogni fibra
rapida rota o turbine veloce.
Sembra la lingua,che si volge e vibra,
spada di schermidor destro e feroce.
Se piega e'ncrespa o se sospende e libra
in riposati numeri la voce,
spirto il dirai del ciel che'n tanti modi
figurato e trapunto il canto snodi.
Chi crederà che forze accoglier possa
animetta sì picciola cotante?
e celar tra le vene e dentro l'ossa
tanta dolcezza un atomo sonante?
O ch'altro sia che da liev'aura mossa
una voce pennuta,un suon volante?
e vestito di penne un vivo fiato,
una piuma canora,un canto alato?
Scusa ma nn so spiegarti esattamente cosi significhi analisi stilistica in quanto in classe nn c'ero e la prof ha pronunciato sl qst parole senza farci capire cosa intendesse esattamente.
Ma sovr'ogni augellin vago e gentile
che più spieghi leggiadro il canto e 'l volo
versa il suo spirto tremulo e sottile
la sirena de' boschi, il rossignuolo,
e tempra in guisa il peregrino stile
che par maestro del' alato stuolo.
In mille fogge il suo cantar distingue
e trasforma una lingua in mille lingue.
Udir musico mostro,o meraviglia,
che s'ode sì,ma si discerne apena,
come or tronca la voce,or la ripiglia,
or la ferma,or la torce,or scema,or piena,
or la mormora grave,or l'assottiglia,
or fa di dolci groppi ampia catena,
e sempre,o se la sparge o se l'accoglie,
con egual melodia la lega e scioglie.
O che vezzose,o che pietose rime
lascivetto cantor compone e detta.
Pria flebilmente il suo lamento esprime,
poi rompe in un sospir la canzonetta.
In tante mute or languido,or sublime
varia stil,pause affrena e fughe affretta,
ch'imita insieme e'nsieme in lui s'ammira
cetra flauto liuto organo e lira.
Fa dela gola lusinghiera e dolce
talor ben lunga articolata scala.
Quinci quell'armonia che l'aura molce,
ondeggiando per gradi,in alto essala,
e,poich'alquanto si sostiene e folce,
precipitosa a piombo alfin si cala.
Alzando a piena gorga indi lo scoppio,
forma di trilli un contrapunto doppio.
Par ch'abbia entro le fauci e in ogni fibra
rapida rota o turbine veloce.
Sembra la lingua,che si volge e vibra,
spada di schermidor destro e feroce.
Se piega e'ncrespa o se sospende e libra
in riposati numeri la voce,
spirto il dirai del ciel che'n tanti modi
figurato e trapunto il canto snodi.
Chi crederà che forze accoglier possa
animetta sì picciola cotante?
e celar tra le vene e dentro l'ossa
tanta dolcezza un atomo sonante?
O ch'altro sia che da liev'aura mossa
una voce pennuta,un suon volante?
e vestito di penne un vivo fiato,
una piuma canora,un canto alato?
Scusa ma nn so spiegarti esattamente cosi significhi analisi stilistica in quanto in classe nn c'ero e la prof ha pronunciato sl qst parole senza farci capire cosa intendesse esattamente.
cosa intendi x analisi stilistica?...cmq non potresti postare il testo?