Immagina di essere narratore onnisciente e di narrare in terza persona un episodio in cui tu sei protagonista di un gioco o di un avventura
Tema sono protagonista di un avventura
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Racconto di avventura
Era una splendida giornata di agosto, il meteo assicurava mare calmo e una giornata soleggiata, così io e i mie amici Daniel e Fred decidemmo di uscire in mare con la nostra piccola barca a motore. Giunti a un paio di miglia dalla costa ci fermammo e, con l'approvazione di tutti, lasciammo la barca per nuotare insieme. Il tempo però era peggiorato e non ci volle molto prima che iniziasse a piovere, subito risalimmo sopra la barca, ma c'era un problema: il motore non funzionava. Presi dal panico restammo sulla barca aspettando che qualcuno ci venisse a cercare, ma, intanto, il mare ci stava trascinando in alto mare dove restammo per 3 giorni. All'alba del terzo giorno Daniel si stava disperando quando scorso un piccolo lembo di terra, con tutte le forze che ci restavano abbandonammo la nave, ormai priva di qualsasi utilità, e nuotammo fino alla costa. Era una piccola isola, con una fitta foresta all'interno dove ci dirigemmo subito alla ricerca di cibo, acqua o persona umana. Trovammo solo le prime due cose: l'isola era deserta. Nei giorni che seguirono continuammo l'esplorazione dell'isola e, proprio quando avevamo perso le speranze, Fred notò una grotta con delle orme umane che vi entravano. Ci parve una cosa impossibile, quasi surreale, ma mi feci coraggio e da solo entrai nella grotta. Sul fondo era acceso un fuoco e un uomo di mezza età riposava su delle foglie. Non mi feci certo pregare e lo svegliai raccontandogli la nostra disavventura, anche lui era un nafraugo e viveva da solo ormai da più di 10 anni. Durante questi anni di isolamento Steven, così mi disse di chiamarsi, aveva costruito una piccola imbarcazione per tentare la fuga e con il nostro aiuto partimmo alla volta della terra ferma dopo poche settimane. La navigazione durò circa un mese ma tutti i nostri sforzi furono ricompensati quando la nostra piccola imbarcazione toccò il suolo cubano dove ci siamo stabiliti vivendo raccontando la nostra avventura.
Spero ti piaccia
Era una splendida giornata di agosto, il meteo assicurava mare calmo e una giornata soleggiata, così io e i mie amici Daniel e Fred decidemmo di uscire in mare con la nostra piccola barca a motore. Giunti a un paio di miglia dalla costa ci fermammo e, con l'approvazione di tutti, lasciammo la barca per nuotare insieme. Il tempo però era peggiorato e non ci volle molto prima che iniziasse a piovere, subito risalimmo sopra la barca, ma c'era un problema: il motore non funzionava. Presi dal panico restammo sulla barca aspettando che qualcuno ci venisse a cercare, ma, intanto, il mare ci stava trascinando in alto mare dove restammo per 3 giorni. All'alba del terzo giorno Daniel si stava disperando quando scorso un piccolo lembo di terra, con tutte le forze che ci restavano abbandonammo la nave, ormai priva di qualsasi utilità, e nuotammo fino alla costa. Era una piccola isola, con una fitta foresta all'interno dove ci dirigemmo subito alla ricerca di cibo, acqua o persona umana. Trovammo solo le prime due cose: l'isola era deserta. Nei giorni che seguirono continuammo l'esplorazione dell'isola e, proprio quando avevamo perso le speranze, Fred notò una grotta con delle orme umane che vi entravano. Ci parve una cosa impossibile, quasi surreale, ma mi feci coraggio e da solo entrai nella grotta. Sul fondo era acceso un fuoco e un uomo di mezza età riposava su delle foglie. Non mi feci certo pregare e lo svegliai raccontandogli la nostra disavventura, anche lui era un nafraugo e viveva da solo ormai da più di 10 anni. Durante questi anni di isolamento Steven, così mi disse di chiamarsi, aveva costruito una piccola imbarcazione per tentare la fuga e con il nostro aiuto partimmo alla volta della terra ferma dopo poche settimane. La navigazione durò circa un mese ma tutti i nostri sforzi furono ricompensati quando la nostra piccola imbarcazione toccò il suolo cubano dove ci siamo stabiliti vivendo raccontando la nostra avventura.
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