Il nome della rosa

simonina93
ciao :hi a tt..
qualcuno mi può dire le differenze che ci sn tra il libro e il film "il nome della rosa"?
grazie mille.. :kiss :kiss

Risposte
alba.noel
SALVE RAGGAZI,,MI SERVONO LE DIFFERENZE TRA FILM E ROMANZO PERO DELL SECONDO GIORNO ,IN FILM E NELL ROMANZOO,,,PREGGOOO E URGENTE

Francy1982
grande orrf

orrfeos
Differenze del film rispetto al romanzo

Il film, con il consenso di Umberto Eco, è stato tratto dal suo romanzo del tutto liberamente e autonomamente, tant'è che nei titoli di testa non è stato scritto "tratto dal romanzo di Umberto Eco", ma "dal palinsesto del Nome della Rosa di Umberto Eco". "Annaud ha deciso", dice Eco, "di definire nei titoli di testa il suo film come un palinsesto dal Nome della rosa. Un palinsesto è un manoscritto che conteneva un testo originale e che è stato grattato per scrivervi sopra un altro testo. Si tratta dunque di due testi diversi". "Ed è bene" aggiunge Eco "che ciascuno abbia la sua vita. Annaud non va in giro a fornire chiavi di lettura, del mio libro e credo che ad Annaud spiacerebbe se io andassi in giro a fornire chiavi di lettura del suo film". "Posso solo dire" aggiunge Eco, "per tranquillizzare chi fosse ossessionato dal problema, che per contratto avevo diritto a vedere il film appena finito e decidere se acconsentivo a lasciare il mio nome come autore del testo ispiratore o se lo ritiravo perché giudicavo il film inaccettabile. Il mio nome è rimasto[3] e se ne traggano le deduzioni del caso."[4]

Ne consegue che il film presenta differenze, in alcuni casi anche rilevanti, rispetto sia alla trama che alle tematiche che si intrecciano nel romanzo di Eco. La differenza principale rispetto all'originale sta nella rimozione delle discussioni teoriche, troppo complesse per poter essere riportate al cinema (specie le scene iniziali tra Guglielmo e l'abate e tra Guglielmo e Ubertino, ridotte a pochi frammenti. Idem per quanto riguarda il processo a Remigio e l'ultimo decisivo scontro tra Guglielmo e Jorge).

Ne risulta una visione della storia più semplice, meno inserita in un contesto culturale e volutamente complesso, dove la soluzione del giallo e le chiavi interpretative sono sapientemente nascoste proprio nelle lunghe digressioni storico-filosofiche. Purtroppo ne risente proprio il significato principale del romanzo, che indica come nel mondo non vi sia un ordine e un responsabile preciso del bene e del male, ma un insieme di cause in cui è impossibile riconscere alcunché. Nel film, invece - per motivi meramente spettacolari - i colpevoli sono ben delineati e puniti come il pubblico si aspetta che sia (vedi la scena dei roghi e la morte di Bernardo Gui, assenti nel romanzo. Allo stesso modo manca anche qualsiasi accenno alla sottile ammirazione nutrita da Guglielmo nei confronti di Jorge, conferendo quindi un aspetto prettamente odioso al vecchio personaggio, come vuole la retorica del "cattivo").

Nel film, inoltre, è stata aggiunta la scena finale con l'apparizione dell'amante di Adso, mentre del tutto arbitraria è l'associazione tra l'ignoto nome della ragazza e il nome della rosa, come se solo questo fosse la metafora ultima dell'intera vicenda (l'associazione è chiara in quanto espressa dalla voce narrante alla fine esatta del film).

Tra i tanti particolari rispetto al libro, l'aiuto bibliotecario Berengario non proferisce parola, Malachia è tratteggiato molto più negativamente e l'abate si dimostra meno fiducioso delle capacità di Guglielmo. Rispettata, invece, l'atmosfera fredda e invernale del monastero, che costituisce uno dei motivi del fascino della storia. Inoltre il giovane Adso, novizio benedettino nel romanzo, è, nel film, un francescano.

da Wikipedia

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