I malavoglia
:lolciaoooooo a tutti!!!
scusasemi se ti disturbo,ma qualcuno avrebbe le caratteristik dei personaggi i malavoglia di giovanni verga?????
rigranzio a tutti!!!!!;)
scusasemi se ti disturbo,ma qualcuno avrebbe le caratteristik dei personaggi i malavoglia di giovanni verga?????
rigranzio a tutti!!!!!;)
Risposte
E' un topic di 9 anni fa, chiudo.
I personaggi:
Padron 'Ntoni : è il capofamiglia. Si esprime spesso attraverso proverbi e vecchi detti. Ad es. secondo lui "Gli uomini sono come le dita di una mano: il dito grosso fa da dito grosso e il dito piccolo fa da dito piccolo".
Bastianazzo: figlio di Padron 'Ntoni e marito della Longa. Muore in un viaggio con la Provvidenza, per un carico di lupini.
'Ntoni: è il nipote primogenito di padron 'Ntoni, irrequieto e incapace di sopportare la difficile condizione della sua famiglia. Solo dopo la pena scontata in carcere e il dolore per la scoperta della fuga di sua sorella Lia, egli capisce quei tradizionali valori di attaccamento alle e accettazione delle proprie origini, predicati dal nonno e identificabili nella vita di paese.
Luca: secondogenito di Bastianazzo e della Longa, è più responsabile di 'Ntoni e degli altri fratelli. Arruolato di leva, muore nel corso della battaglia di Lissa.
La Longa: moglie di Bastianazzo, viene anche chiamata Maruzza. Dopo le due perdite rispettivamente del marito e del figlio Luca, è la terza in casa Toscano a morire, quando già fiacca ed indebolita dai lutti familiari è colpita dal colera.
Mena: figlia di Bastianazzo, semplice, operosa, dedita alla famiglia. Rinuncia all'amore per Alfio; viene promessa sposa a Brasi Cipolla, ma dopo la rovina della famiglia il matrimonio non si può fare. Resta infine con il fratello Alessi e la sua moglie Nunziata ad occuparsi della riscattata casa del nespolo, a fare da mamma ai figli di Alessi e Nunziata e dunque simbolicamente a custodire i valori della famiglia e della tradizione, dei quali Verga ne fa la compiuta personificazione.
Alessi: fratello minore di 'Ntoni e Luca, per quanto all'inizio della storia meno maturo e responsabile di Luca, a cagione della sua età giovanissima, si presenta subito come maggiormente incline ad apprendere il sapere ancestrale di Padron 'Ntoni, dimostrando interesse per i suoi proverbi, detti e per l'esperienza marinara dell'anziano. Toccherà ad Alessi il ruolo di "ponte" tra il passato idillico di Padron 'Ntoni e la modernità dei tempi post-unitari: sposato con la cugina Nunziata, ormai adulto ricostruirà la famiglia Malavoglia assumendo il ruolo di patriarca del nonno e ricomprando la Casa del Nespolo, ma col ricordo delle sofferenze subite.
Lia: la più piccola della famiglia Malavoglia, "vanerella come il fratello" ('Ntoni), in seguito alla caduta in miseria e disgrazia della propria famiglia, perduta la reputazione e l'onore, emigrerà per diventare una prostituta, venendo così schiacciata dalla modernità che in qualche modo ha risparmiato Alessi, saldamente ancorato ai valori aviti.
Alfio Mosca: onesto lavoratore, possiede un asino ed (in seguito) un mulo, ed ha la sua ambizione lavorativa. Si innamora di Mena, che ricambia, ma i due non possono sposarsi perché Alfio è povero, e per convenienza Mena tenterà invece il matrimonio con Brasi Cipolla. Alfio tornerà ad Aci Trezza otto anni dopo la sua partenza, e ancora Mena si opporrà a maritarsi con lui, sebbene i Malavoglia non fossero più "padroni" e sebbene Alessi si fosse sposato con la Nunziata.
Zio Crocifisso: detto anche "Campana di legno", è l'usuraio del paese, vecchio e avaro, protagonista di "negozi" e proprietario di barche e case. È zio della Vespa, con la quale si sposerà non per amore, ma per appropriarsi della sua chiusa; il matrimonio si rivelerà per lui un inferno, poiché la moglie dilapida in breve tempo il patrimonio da lui costruito in una vita interamente trascorsa ad accumulare denaro "soldo per soldo" e "togliendosi il pane dalla bocca".
Compare Agostino Piedipapera: sensale di pochi scrupoli, zoppo, immischiato nella vicenda del contrabbando. Si rende responsabile, assieme allo zio Crocifisso, della rovina economica dei Malavoglia, fingendo di acquistare il credito che Padron 'Ntoni deve al vecchio usuraio e poter così far uscire la famiglia dalla casa del nespolo. È sposato con Grazia Piedipapera, donna pettegola ma sensibile ai problemi dei Malavoglia.
La Locca: sorella dello zio Crocifisso, vedova, è una vecchia demente e fuori di senno, che vaga perennemente per il paese alla ricerca del figlio Menico, morto in mare sulla Provvidenza assieme a Bastianazzo ed al carico di lupini. È madre di un altro ragazzo che non viene mai nominato, e che è sempre chiamato "figlio della Locca". Dopo l'arresto di quest'ultimo, viene mandata all'ospedale dei poveri.
Turi Zuppiddu: vicino di casa dei Malavoglia, svolge il mestiere di calafato, cioè aggiusta le barche; sua moglie Comare Venera, a volte chiamata la Zuppidda (così come anche la figlia in un paio di circostanze), è la pettegola del paese; essi hanno una sola figlia, Barbara, con cui per un periodo 'Ntoni sembra potercisi sposare, ma a causa delle sciagure che capitano ai Malavoglia l'opportunità sfuma, al pari del fallimento del matrimonio della Mena con Brasi Cipolla.
Grazia Piedipapera: moglie di Tino Piedipapera, molto toccata e impietosita dalla sorte dei Malavoglia.
Cugina Anna: vicina di casa e amica dei Malavoglia, lei è rimasta vedova con tanti figli da crescere tra cui Rocco Spatu, che in seguito diventerà assiduo frequentatore dell'osteria.
Nunziata: altra vicina e amica dei Malavoglia, dopo la partenza di suo padre per Alessandria d'Egitto si è ritrovata sola a crescere i suoi fratellini, da grande sposerà Alessi.
La Santuzza: ostessa del paese, sarà lei la causa del litigio tra 'Ntoni e Don Michele, pur essendo l'amante di massaro Filippo. Suo padre, zio Santoro, sta sempre fuori all'osteria a chiedere l'elemosina.
Vanni Pizzuto: barbiere del paese, entrerà nel giro del contrabbando.
Don Franco: speziale del paese, rivoluzionario, nella sua bottega spesso succedono discussioni in cui si parla di politica. Sua moglie viene chiamata La Signora.
Massaro Filippo: assiduo frequentatore dell'osteria, ha una relazione con la Santuzza.
Mariano Cinghialenta: carrettiete, assiduo frequentatore dell'osteria, entrerà nel giro del contrabbando.
Rocco Spatu: figlio maggiore della cugina Anna, assiduo frequentatore dell'osteria, è quasi sempre ubriaco, entrerà nel giro del contrabbando.
Don Michele: brigadiere del paese, assiduo frequentatore dell'osteria, verrà cacciato e poi richiamato dall'osteria dalla Santuzza, e sarà questo il motivo che durante una retata anti-contrabbando 'Ntoni lo accoltellerà.
Mastro Croce Callá: sindaco del paese, comandato da sua figlia Betta.
Compare Mangiacarrubbe: pescatore, frequentatore dell'osteria, ha una figlia, la Mangiacarrubbe, solita ragazza che sta alla finestra ad aspettare un marito.
Don Giammaria: sacerdote del paese, ha una sorella, Donna Rosolina, che abita con lui.
Don Silvestro: segretario comunale del paese, è lui che praticamente esercita il potere al posto del sindaco.
Mastro Cirino: sagrestano, inserviente comunale, portalettere e calzolaio del paese.
Padron Fortunato Cipolla: ricco del paese, proprietario di numerose vigne e terreni e anche di una barca, ha un figlio bietolone, Brasi, che vuole far sposare con Mena Malavoglia, ma dopo la morte di Luca l'affare salta.
Don Ciccio: medico del paese.
Zio Cola: pescatore e proprietario di una barca.
Barabba: pescatore che lavora sulla barca di Padron Fortunato Cipolla.
Peppi Naso: macellaio del paese, molto ricco.
Avvocato Scipioni: avvocato a cui si rivolgono i Malavoglia per la questione della casa del nespolo, ed è anche l'avvocato difensore di 'Ntoni durante il processo per la coltellata a Don Michele.
la Vespa.
Padron 'Ntoni : è il capofamiglia. Si esprime spesso attraverso proverbi e vecchi detti. Ad es. secondo lui "Gli uomini sono come le dita di una mano: il dito grosso fa da dito grosso e il dito piccolo fa da dito piccolo".
Bastianazzo: figlio di Padron 'Ntoni e marito della Longa. Muore in un viaggio con la Provvidenza, per un carico di lupini.
'Ntoni: è il nipote primogenito di padron 'Ntoni, irrequieto e incapace di sopportare la difficile condizione della sua famiglia. Solo dopo la pena scontata in carcere e il dolore per la scoperta della fuga di sua sorella Lia, egli capisce quei tradizionali valori di attaccamento alle e accettazione delle proprie origini, predicati dal nonno e identificabili nella vita di paese.
Luca: secondogenito di Bastianazzo e della Longa, è più responsabile di 'Ntoni e degli altri fratelli. Arruolato di leva, muore nel corso della battaglia di Lissa.
La Longa: moglie di Bastianazzo, viene anche chiamata Maruzza. Dopo le due perdite rispettivamente del marito e del figlio Luca, è la terza in casa Toscano a morire, quando già fiacca ed indebolita dai lutti familiari è colpita dal colera.
Mena: figlia di Bastianazzo, semplice, operosa, dedita alla famiglia. Rinuncia all'amore per Alfio; viene promessa sposa a Brasi Cipolla, ma dopo la rovina della famiglia il matrimonio non si può fare. Resta infine con il fratello Alessi e la sua moglie Nunziata ad occuparsi della riscattata casa del nespolo, a fare da mamma ai figli di Alessi e Nunziata e dunque simbolicamente a custodire i valori della famiglia e della tradizione, dei quali Verga ne fa la compiuta personificazione.
Alessi: fratello minore di 'Ntoni e Luca, per quanto all'inizio della storia meno maturo e responsabile di Luca, a cagione della sua età giovanissima, si presenta subito come maggiormente incline ad apprendere il sapere ancestrale di Padron 'Ntoni, dimostrando interesse per i suoi proverbi, detti e per l'esperienza marinara dell'anziano. Toccherà ad Alessi il ruolo di "ponte" tra il passato idillico di Padron 'Ntoni e la modernità dei tempi post-unitari: sposato con la cugina Nunziata, ormai adulto ricostruirà la famiglia Malavoglia assumendo il ruolo di patriarca del nonno e ricomprando la Casa del Nespolo, ma col ricordo delle sofferenze subite.
Lia: la più piccola della famiglia Malavoglia, "vanerella come il fratello" ('Ntoni), in seguito alla caduta in miseria e disgrazia della propria famiglia, perduta la reputazione e l'onore, emigrerà per diventare una prostituta, venendo così schiacciata dalla modernità che in qualche modo ha risparmiato Alessi, saldamente ancorato ai valori aviti.
Alfio Mosca: onesto lavoratore, possiede un asino ed (in seguito) un mulo, ed ha la sua ambizione lavorativa. Si innamora di Mena, che ricambia, ma i due non possono sposarsi perché Alfio è povero, e per convenienza Mena tenterà invece il matrimonio con Brasi Cipolla. Alfio tornerà ad Aci Trezza otto anni dopo la sua partenza, e ancora Mena si opporrà a maritarsi con lui, sebbene i Malavoglia non fossero più "padroni" e sebbene Alessi si fosse sposato con la Nunziata.
Zio Crocifisso: detto anche "Campana di legno", è l'usuraio del paese, vecchio e avaro, protagonista di "negozi" e proprietario di barche e case. È zio della Vespa, con la quale si sposerà non per amore, ma per appropriarsi della sua chiusa; il matrimonio si rivelerà per lui un inferno, poiché la moglie dilapida in breve tempo il patrimonio da lui costruito in una vita interamente trascorsa ad accumulare denaro "soldo per soldo" e "togliendosi il pane dalla bocca".
Compare Agostino Piedipapera: sensale di pochi scrupoli, zoppo, immischiato nella vicenda del contrabbando. Si rende responsabile, assieme allo zio Crocifisso, della rovina economica dei Malavoglia, fingendo di acquistare il credito che Padron 'Ntoni deve al vecchio usuraio e poter così far uscire la famiglia dalla casa del nespolo. È sposato con Grazia Piedipapera, donna pettegola ma sensibile ai problemi dei Malavoglia.
La Locca: sorella dello zio Crocifisso, vedova, è una vecchia demente e fuori di senno, che vaga perennemente per il paese alla ricerca del figlio Menico, morto in mare sulla Provvidenza assieme a Bastianazzo ed al carico di lupini. È madre di un altro ragazzo che non viene mai nominato, e che è sempre chiamato "figlio della Locca". Dopo l'arresto di quest'ultimo, viene mandata all'ospedale dei poveri.
Turi Zuppiddu: vicino di casa dei Malavoglia, svolge il mestiere di calafato, cioè aggiusta le barche; sua moglie Comare Venera, a volte chiamata la Zuppidda (così come anche la figlia in un paio di circostanze), è la pettegola del paese; essi hanno una sola figlia, Barbara, con cui per un periodo 'Ntoni sembra potercisi sposare, ma a causa delle sciagure che capitano ai Malavoglia l'opportunità sfuma, al pari del fallimento del matrimonio della Mena con Brasi Cipolla.
Grazia Piedipapera: moglie di Tino Piedipapera, molto toccata e impietosita dalla sorte dei Malavoglia.
Cugina Anna: vicina di casa e amica dei Malavoglia, lei è rimasta vedova con tanti figli da crescere tra cui Rocco Spatu, che in seguito diventerà assiduo frequentatore dell'osteria.
Nunziata: altra vicina e amica dei Malavoglia, dopo la partenza di suo padre per Alessandria d'Egitto si è ritrovata sola a crescere i suoi fratellini, da grande sposerà Alessi.
La Santuzza: ostessa del paese, sarà lei la causa del litigio tra 'Ntoni e Don Michele, pur essendo l'amante di massaro Filippo. Suo padre, zio Santoro, sta sempre fuori all'osteria a chiedere l'elemosina.
Vanni Pizzuto: barbiere del paese, entrerà nel giro del contrabbando.
Don Franco: speziale del paese, rivoluzionario, nella sua bottega spesso succedono discussioni in cui si parla di politica. Sua moglie viene chiamata La Signora.
Massaro Filippo: assiduo frequentatore dell'osteria, ha una relazione con la Santuzza.
Mariano Cinghialenta: carrettiete, assiduo frequentatore dell'osteria, entrerà nel giro del contrabbando.
Rocco Spatu: figlio maggiore della cugina Anna, assiduo frequentatore dell'osteria, è quasi sempre ubriaco, entrerà nel giro del contrabbando.
Don Michele: brigadiere del paese, assiduo frequentatore dell'osteria, verrà cacciato e poi richiamato dall'osteria dalla Santuzza, e sarà questo il motivo che durante una retata anti-contrabbando 'Ntoni lo accoltellerà.
Mastro Croce Callá: sindaco del paese, comandato da sua figlia Betta.
Compare Mangiacarrubbe: pescatore, frequentatore dell'osteria, ha una figlia, la Mangiacarrubbe, solita ragazza che sta alla finestra ad aspettare un marito.
Don Giammaria: sacerdote del paese, ha una sorella, Donna Rosolina, che abita con lui.
Don Silvestro: segretario comunale del paese, è lui che praticamente esercita il potere al posto del sindaco.
Mastro Cirino: sagrestano, inserviente comunale, portalettere e calzolaio del paese.
Padron Fortunato Cipolla: ricco del paese, proprietario di numerose vigne e terreni e anche di una barca, ha un figlio bietolone, Brasi, che vuole far sposare con Mena Malavoglia, ma dopo la morte di Luca l'affare salta.
Don Ciccio: medico del paese.
Zio Cola: pescatore e proprietario di una barca.
Barabba: pescatore che lavora sulla barca di Padron Fortunato Cipolla.
Peppi Naso: macellaio del paese, molto ricco.
Avvocato Scipioni: avvocato a cui si rivolgono i Malavoglia per la questione della casa del nespolo, ed è anche l'avvocato difensore di 'Ntoni durante il processo per la coltellata a Don Michele.
la Vespa.
Ciao, non mi sono soffermata sui personaggi, ma qui ho svolto un'analisi globale dell'opera http://www.ciao.it/I_Malavoglia_Giovanni_Verga__Opinione_2049831
Padron ‘Ntoni: è il capofamiglia, il più anziano. È un uomo caparbio che non rinuncia mai a fare il suo dovere. Amante del mare e quindi del suo mestiere di pescatore. Inizialmente il narratore non descrive in modo dettagliato il personaggio, dice solo che è un vecchi curvo, ma in seguito, quando si ammala, lo descrive con maggiore attenzione, come se attraverso la descrizione fisica emergesse anche il profilo psicologico e affettivo.
Padron ‘Ntoni non si oppone alla società del suo tempo, né la subisce, la rispetta, con tutte le sue credenze e tradizioni.
Il suo animo sereno nel primo capitolo va cambiando attraverso le disgrazie che dovrà affrontare. Negli ultimi capitoli troviamo un uomo stanco della vita, che, ormai giunto ad una età avanzata, non aspetta che la morte.
Bastianazzo: è il figlio di Padron ‘Ntoni, è un uomo di buon cuore e lavoratore. Muore ancora giovane in mare durante una tempesta.
Maruzza (la Longa): è la moglie di Bastianazzo. Si dà da fare per contribuire al bilancio familiare.
La sua serenità svanisce con la morte prematura del marito, e poi del figlio Luca. Il dolore per le numerose perdite la invecchia precocemente. La sua vita viene spezzata da una grave malattia: il colera.
‘Ntoni: è il figlio maggiore di Bastianazzo e Maruzza. È un ragazzo giudizioso, anche se a volte troppo impulsivo. Col passare degli anni, la sua voglia di lavorare diventa sempre minore, si ribella alla sua condizione di miseria e povertà, in un modo insolito: smette di lavorare e va a cercare guai all’osteria. Questa vita lo porterà a scontare cinque anni di galera. Dopo essere stato rilasciato, lascia il paese d’origine.
Mena: è una figlia giudiziosa e riservata. È soprannominata Sant’Agata per il suo assiduo lavoro al telaio. Dopo la morte della madre sa educare la sorella minore Lia e mandare avanti la casa.
Le disgrazie e i dispiaceri la invecchiano assai precocemente: a soli ventisei anni le sembra già di essere vecchia.
È molto influenzata dalla società del suo tempo, infatti decide di non sposarsi con Alfio Mosca, di cui era innamorata, perché questo avrebbe riportato sulla bocca di tutti la triste sorte della sorella.
Luca: “un vero Malavoglia”, giudizioso e di buon cuore, come il padre, muore prematuramente in guerra.
Alessi: è un bravo ragazzo, si dà da fare per tirare su la famiglia dopo la morte del nonno, del padre, della madre e la “fuga” di ‘Ntoni . Riesce a riscattare la casa del Nespolo e ricostruisce la famiglia dei Malavoglia. Sposa una brava ragazza, Nunziata.
Lia: La più piccola della famiglia Malavoglia. Finisce sulle bocche di tutti dopo il processo del fratello, e per questo lascia Aci Trezza. Nessuno avrà più sue notizie. Solo Alfio Mosca sa la verità.
Padron ‘Ntoni non si oppone alla società del suo tempo, né la subisce, la rispetta, con tutte le sue credenze e tradizioni.
Il suo animo sereno nel primo capitolo va cambiando attraverso le disgrazie che dovrà affrontare. Negli ultimi capitoli troviamo un uomo stanco della vita, che, ormai giunto ad una età avanzata, non aspetta che la morte.
Bastianazzo: è il figlio di Padron ‘Ntoni, è un uomo di buon cuore e lavoratore. Muore ancora giovane in mare durante una tempesta.
Maruzza (la Longa): è la moglie di Bastianazzo. Si dà da fare per contribuire al bilancio familiare.
La sua serenità svanisce con la morte prematura del marito, e poi del figlio Luca. Il dolore per le numerose perdite la invecchia precocemente. La sua vita viene spezzata da una grave malattia: il colera.
‘Ntoni: è il figlio maggiore di Bastianazzo e Maruzza. È un ragazzo giudizioso, anche se a volte troppo impulsivo. Col passare degli anni, la sua voglia di lavorare diventa sempre minore, si ribella alla sua condizione di miseria e povertà, in un modo insolito: smette di lavorare e va a cercare guai all’osteria. Questa vita lo porterà a scontare cinque anni di galera. Dopo essere stato rilasciato, lascia il paese d’origine.
Mena: è una figlia giudiziosa e riservata. È soprannominata Sant’Agata per il suo assiduo lavoro al telaio. Dopo la morte della madre sa educare la sorella minore Lia e mandare avanti la casa.
Le disgrazie e i dispiaceri la invecchiano assai precocemente: a soli ventisei anni le sembra già di essere vecchia.
È molto influenzata dalla società del suo tempo, infatti decide di non sposarsi con Alfio Mosca, di cui era innamorata, perché questo avrebbe riportato sulla bocca di tutti la triste sorte della sorella.
Luca: “un vero Malavoglia”, giudizioso e di buon cuore, come il padre, muore prematuramente in guerra.
Alessi: è un bravo ragazzo, si dà da fare per tirare su la famiglia dopo la morte del nonno, del padre, della madre e la “fuga” di ‘Ntoni . Riesce a riscattare la casa del Nespolo e ricostruisce la famiglia dei Malavoglia. Sposa una brava ragazza, Nunziata.
Lia: La più piccola della famiglia Malavoglia. Finisce sulle bocche di tutti dopo il processo del fratello, e per questo lascia Aci Trezza. Nessuno avrà più sue notizie. Solo Alfio Mosca sa la verità.
guarda quì
guarda quì
poi questo
[modifica]
I personaggi, a causa della loro condizione, sono imprigionati in una fascia economica da cui è impossibile uscire: è la politica chiusa di tutto il Sud Italia di quel periodo.
Il mondo a Trezza non cambia e non cambierà nonostante le vicende dei Malavoglia, e a testimonianza di questo aspetto Giovanni Verga applica uno stile ripetitivo nella parte finale del racconto per creare l'idea di reiterazione nella mente del lettore.
Giovanni Verga si prefigge di insegnarci che il progresso travolge le classi più umili, ancora legate ai valori arcaici; così soccombono perdendo le antiche usanze e senza riuscire comunque ad adeguarsi alla società moderna.
Qualora insorga nell'animo il desiderio di miglioramento delle condizioni economiche, rappresentato nel romanzo dall'affare dei lupini, allora diventa impossibile la realizzazione poiché interviene il destino avverso: l'uomo lo sopporta e non si ribella. (Questo concetto è espresso dalla teoria dell'ostrica, la quale afferma che se si tenta di turbare un equilibrio economico e sociale, il tentativo è destinato a fallire, come l'ostrica che finché è attaccata allo scoglio vive, come viene staccata/si stacca muore.)
Ogni personaggio viene chiamato con un nomignolo attribuitogli dal popolo, e la famiglia stessa, la famiglia Toscano, veniva chiamata dai concittadini i Malavoglia. Verga usa così una serie di antifrasi. Attraverso tale tecnica il soprannome attribuito a ciascun personaggio indica una caratteristica opposta a quella reale del personaggio. Ad esempio i Malavoglia sono così chiamati paradossalmente per la loro volontà e la loro voglia di lavorare per poter sanare i loro debiti.
Caratteristiche di alcuni personaggi secondari:
Zio Crocifisso: detto anche "campana di legno" è l' usuraio del paese, vecchio e avaro, protagonista di "negozi" e proprietario di barche e case. È zio della Vespa, con la quale si sposerà non per amore, ma per appropriarsi della sua chiusa; il matrimonio si rivelerà per lui un inferno, poiché la moglie dilapida in breve tempo il patrimonio da lui costruito in una vita interamente trascorsa ad accumulare denaro.
Compare Agostino Piedipapera: sensale di pochi scrupoli, zoppo, immischiato nella vicenda del contrabbando. Si rende responsabile, assieme allo zio Crocifisso, della rovina economica dei Malavoglia, fingendo di acquistare il credito che padron 'Ntoni deve al vecchio usuraio e poter così far uscire la famiglia dalla casa del nespolo. È sposato con Grazia Piedipapera, donna pettegola ma sensibile ai problemi dei Malavoglia.
La Locca: sorella dello zio Crocifisso, vedova, è una vecchia demente e fuori di senno, che vaga perennemente per il paese alla ricerca del figlio Menico, morto in mare sulla Provvidenza assieme a Bastianazzo e al carico di lupini. È madre di un altro ragazzo che non viene mai nominato e che è sempre chiamato "figlio della Locca". Dopo l' arresto di quest'ultimo viene mandata all'ospedale dei poveri.
guarda quì
poi questo
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I personaggi, a causa della loro condizione, sono imprigionati in una fascia economica da cui è impossibile uscire: è la politica chiusa di tutto il Sud Italia di quel periodo.
Il mondo a Trezza non cambia e non cambierà nonostante le vicende dei Malavoglia, e a testimonianza di questo aspetto Giovanni Verga applica uno stile ripetitivo nella parte finale del racconto per creare l'idea di reiterazione nella mente del lettore.
Giovanni Verga si prefigge di insegnarci che il progresso travolge le classi più umili, ancora legate ai valori arcaici; così soccombono perdendo le antiche usanze e senza riuscire comunque ad adeguarsi alla società moderna.
Qualora insorga nell'animo il desiderio di miglioramento delle condizioni economiche, rappresentato nel romanzo dall'affare dei lupini, allora diventa impossibile la realizzazione poiché interviene il destino avverso: l'uomo lo sopporta e non si ribella. (Questo concetto è espresso dalla teoria dell'ostrica, la quale afferma che se si tenta di turbare un equilibrio economico e sociale, il tentativo è destinato a fallire, come l'ostrica che finché è attaccata allo scoglio vive, come viene staccata/si stacca muore.)
Ogni personaggio viene chiamato con un nomignolo attribuitogli dal popolo, e la famiglia stessa, la famiglia Toscano, veniva chiamata dai concittadini i Malavoglia. Verga usa così una serie di antifrasi. Attraverso tale tecnica il soprannome attribuito a ciascun personaggio indica una caratteristica opposta a quella reale del personaggio. Ad esempio i Malavoglia sono così chiamati paradossalmente per la loro volontà e la loro voglia di lavorare per poter sanare i loro debiti.
Caratteristiche di alcuni personaggi secondari:
Zio Crocifisso: detto anche "campana di legno" è l' usuraio del paese, vecchio e avaro, protagonista di "negozi" e proprietario di barche e case. È zio della Vespa, con la quale si sposerà non per amore, ma per appropriarsi della sua chiusa; il matrimonio si rivelerà per lui un inferno, poiché la moglie dilapida in breve tempo il patrimonio da lui costruito in una vita interamente trascorsa ad accumulare denaro.
Compare Agostino Piedipapera: sensale di pochi scrupoli, zoppo, immischiato nella vicenda del contrabbando. Si rende responsabile, assieme allo zio Crocifisso, della rovina economica dei Malavoglia, fingendo di acquistare il credito che padron 'Ntoni deve al vecchio usuraio e poter così far uscire la famiglia dalla casa del nespolo. È sposato con Grazia Piedipapera, donna pettegola ma sensibile ai problemi dei Malavoglia.
La Locca: sorella dello zio Crocifisso, vedova, è una vecchia demente e fuori di senno, che vaga perennemente per il paese alla ricerca del figlio Menico, morto in mare sulla Provvidenza assieme a Bastianazzo e al carico di lupini. È madre di un altro ragazzo che non viene mai nominato e che è sempre chiamato "figlio della Locca". Dopo l' arresto di quest'ultimo viene mandata all'ospedale dei poveri.
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