Help...dante purgatorio

[Aleksej]

l'invettiva, che finisce solo al termine del canto, è un articolato esempio di stile oratorio, di cui contiene le tipiche figure retoriche: personificazioni, apostrofi, esclamazioni, anafore, tutte immerse in un linguaggio realistico, enfatico, violento. Lo spunto per l'apostrofe del v. 76 è dato dall'antitesi tra la fratellanza di Sordello e Virgilio (= v.81)Sordello accoglie con affetto Virgilio che è mantovano pure lui, quindi un suo concittadino) e l'incapacità dimostrata dai Comuni italiani di raggiungere una pace costruttiva.Parallelamente al sesto canto dell'inferno, con una simmetria che continuerà nel Paradiso, in questo canto Dante espone i motivi della sua insoddisfazione politica: ( v.82/ 84) la divisione, la corruzzione, le lotte fratricide, l'arroganza violenta dei nobili, contrapposta all'idea utopistica di un governo sovranazionale che continui la nobile tradizione di Roma e ponga fine per sempre allo stillicidio autodistruttivo.La simmetria si combina con il climax: nell'inferno veniva messa in luce la corruzione di Firenze, qui l'attenzione si allargaa tutta la penisola e nel Paradiso sarà rivolta all'impero.Al verso 78 si osservi l'asimmetria dell'antitesi fra donna ( = non signora di popoli),un sostantivo che si riferisce a persona , e bordello (=meretrice) che invece indica una cosa. vv. 85/90= si introduce qui, dopo l'apostrofe iniziata al v.76 la metafora della "giumenta con l'immagine della quale è rappresentata l'Italia stessa; coerenti con questa metafora sono poi quella del "freno" ripetuta ai vv.88 e 90, e quella di "sella", ai vv. 89 e 92. Se L'italia è una giumenta imbizzarrita, il freno e i finimenti sono le leggi riordinate nel "corpus iuris giustinianeo, ma inutilmente, per chè la sella, cioè il trono, è vuoto, privo di un uomo che eserciti l'autorità imperiale. Il riferimento a Giustiniano, imperatore di Bisanzio, è un modo per alludere alla soluzione imperiale.


tratto dal "Purgatorio" editore Bompiani