Guido Cavalcanti, sonetto

giorgitaesposito
Voi che per li occhi mi passaste ’l core
e destaste la mente che dormia,
guardate a l’angosciosa vita mia,
che sospirando la distrugge Amore.

E’ vèn tagliando di sì gran valore,
che’ deboletti spiriti van via:
riman figura sol en segnoria
e voce alquanta, che parla dolore.

Questa vertù d’amor che m’ha disfatto
da’ vostr'occhi gentil’ presta si mosse:
un dardo mi gittò dentro dal fianco.

Sì giunse ritto ’l colpo al primo tratto
che l’anima tremando si riscosse
veggendo morto ’l cor nel lato manco.

Esercizio: "Gli occhi della donna pur gentili esprimono una forza che strazia il cuore dell'uomo. Ciò è dovuto alla crudeltà femminile oppure..?"

Potete aiutarmi? Questa domanda non la capisco proprio!

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tiscali
La domanda richiede di esporre quale sia la causa che genera lo strazio del cuore del poeta.
Ciò è dovuto alla potenza (o crudeltà) di Amore, che mediante la figura della donna amata penetra nell'interiorità del poeta, giungendo al cuore attraverso lo sguardo. Nella seconda quartina, infatti, Cavalcanti utilizza non a caso il termine segnoria (il cui uso influenzerà Dante), attribuendolo ad Amore, proprio per indicarci il dominio che esso attua nei confronti dell'animo del poeta, sottomettendolo.
L'anima del poeta, compresi gli spiritelli che vagano al suo interno che’ deboletti spiriti van via, e che non sono altro che i sensi, è oppressa dal travolgimento di questa forza d'Amore.


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