Gabriele D'annunzio (44261)
vorrei avere qualke informazione sull'orgoglio in D'Annunzio ( sn disperata nn so + dv cercare)
D'Annunzio e il super-uomo esperto di raffinatezze e voluttà, orgoglio, istinto.
D'Annunzio e il super-uomo esperto di raffinatezze e voluttà, orgoglio, istinto.
Risposte
Si è vero che l'orgoglio di D'Annunzio sia nella visione del superuomo(cioèun ideale di uomo svincolato da ogni dovere morale, religioso e sociale, non più legato da vincoli di solidarietà nei confronti degli altri uomini, ma indifferente alla sorte altrui e chiuso in un sentimento di superiorità), ma anche dall'estetismo(cioè la ricereca, anche esasperata, della bella parola)e del nazionalismo(cioè il credere che la propria civiltà sia superiore a tutte le altre).
Ciao!
Credo che l'orgoglio in D'Annunzio sia nella visione del superuomo (che mi raccomando non è perfettamente identico all'idea del superuomo di Nietzsche!).
Mi spiego meglio, il superuomo dannunziano è un misto di voluttà ed istintualità, ed il suo orgoglio sta nel sentirsi superiore a quella massa che egli disprezza e snobba.
Se hai bisogno di riferimenti concreti ai testi, io ti consiglio di valutare la progressione dei protagonisti dei romanzi, che riassumono la parabola superomistica dannunziana. Mi riferisco in particolare ad Andrea Sperelli, esteta e superuomo nel contempo, protagonista de "Il Piacere"!
Che ne pensi?
Aggiunto 2 giorni più tardi:
Non credo che il superuomo dannunziano sia definibile come "indifferente alla sorte altrui"...
egli snobba la massa, come ho detto, ma non scordiamoci che è da quella massa che egli trae nuova linfa, quella ricerca di consenso che da un lato snobba, in realtà fu molto utilizzata...
ecco perchè dicevo di fare attenzione alla differenza col superuomo nietzschiano, e soprattutto, credo sia anche importante considerare che il D'Annunzio uomo non è mai totalmente sovrapponibile al personaggio dei romanzi o dei testi poetici (nemmeno quelli dell'Alcyone...dal quale a proposito puoi trarre vari spunti anche sul tema dell'orgoglio!)
precisazioni doverose!!! :satisfied
Credo che l'orgoglio in D'Annunzio sia nella visione del superuomo (che mi raccomando non è perfettamente identico all'idea del superuomo di Nietzsche!).
Mi spiego meglio, il superuomo dannunziano è un misto di voluttà ed istintualità, ed il suo orgoglio sta nel sentirsi superiore a quella massa che egli disprezza e snobba.
Se hai bisogno di riferimenti concreti ai testi, io ti consiglio di valutare la progressione dei protagonisti dei romanzi, che riassumono la parabola superomistica dannunziana. Mi riferisco in particolare ad Andrea Sperelli, esteta e superuomo nel contempo, protagonista de "Il Piacere"!
Che ne pensi?
Aggiunto 2 giorni più tardi:
Non credo che il superuomo dannunziano sia definibile come "indifferente alla sorte altrui"...
egli snobba la massa, come ho detto, ma non scordiamoci che è da quella massa che egli trae nuova linfa, quella ricerca di consenso che da un lato snobba, in realtà fu molto utilizzata...
ecco perchè dicevo di fare attenzione alla differenza col superuomo nietzschiano, e soprattutto, credo sia anche importante considerare che il D'Annunzio uomo non è mai totalmente sovrapponibile al personaggio dei romanzi o dei testi poetici (nemmeno quelli dell'Alcyone...dal quale a proposito puoi trarre vari spunti anche sul tema dell'orgoglio!)
precisazioni doverose!!! :satisfied
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