Francesco Guicciardi...2 domandine!!!!
Francesco Guicciardi
1 Quale significato assumono e nella concezione della vita di Guicciardini?
2 Qual è il significato della frase:
1 Quale significato assumono e nella concezione della vita di Guicciardini?
2 Qual è il significato della frase:
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1. Il Guicciardini viene presentato come l'uomo del «particulare» che fa dell'interesse individuale un codice di vita, rivelando il crollo di ogni ideale e vincolo religioso, morale e politico.Alla politica idealista e di ampio respiro del Machiavelli, Guicciardini oppone una politica che lui definiva "realista" ma che sarebbe meglio definire "opportunista": la politica di quel diplomatico, esperto nell'arte di negoziare e consigliare, molto attento al proprio "particulare", cioè alla propria dignità, reputazione e carriera politica .Per "particulare" non si deve intendere il tornaconto materiale.
Aggiunto 4 minuti più tardi:
Guicciardini racconta la situazione italiana che appare instabile a causa dei disordini interni dovuti all’eccessiva avidità dei governanti che agiscono per interessi personali. La decadenza di questo periodo si oppone al grande splendore ottenuto sotto l’autorità di Lorenzo il Magnifico, che contribuì all’equilibrio italiano, grazie alla sua capacità di distinguere ogni singolo caso (la cosiddetta discrezione), che secondo Guicciardini è una qualità necessaria ad un governatore.
Secondo Guicciardini i fatti vanno compresi nelle loro circostanze particolari, caso per caso. La virtù che il politico deve possedere, a tale scopo, è la discrezione, che è la capacità di discernere con acume, sulla base dell'esperienza, i singoli fatti (prevale dunque l'analisi sulla sintesi).
Aggiunto 11 minuti più tardi:
2. nel 1511 Guicciardini è in Spagna,e cerca di verificare sul campo la tenuta e la reale applicabilità delle sue idee sullo stato e sulla dialettica del potere tra le grandi nazioni europee.
È questo il sentimento che per esempio informa il Discorso di Logrogno, uno dei testi politici più interessanti del Guicciardini, composto appunto in Spagna nel 1512 con l'intenzione di discutere la forma di governo migliore per Firenze, avendo tuttavia ben presente uno scacchiere europeo dal quale è ormai impossibile prescindere, dal momento che proprio la politica delle grandi potenze influenza le vicende interne della città italiane.
La riprova se ne ha allo scadere di quello stesso 1512, con la caduta della repubblica fiorentina e il ritorno dei Medici: la proposta, avanzata da Guicciardini proprio nel Discorso di Logrogno di una costituzione mista, che contemperi potere monarchico (gonfaloniere), oligarchico (Senato) e democratico (Consiglio maggiore) appare drammaticamente superata dai fatti.
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Guicciardini racconta la situazione italiana che appare instabile a causa dei disordini interni dovuti all’eccessiva avidità dei governanti che agiscono per interessi personali. La decadenza di questo periodo si oppone al grande splendore ottenuto sotto l’autorità di Lorenzo il Magnifico, che contribuì all’equilibrio italiano, grazie alla sua capacità di distinguere ogni singolo caso (la cosiddetta discrezione), che secondo Guicciardini è una qualità necessaria ad un governatore.
Secondo Guicciardini i fatti vanno compresi nelle loro circostanze particolari, caso per caso. La virtù che il politico deve possedere, a tale scopo, è la discrezione, che è la capacità di discernere con acume, sulla base dell'esperienza, i singoli fatti (prevale dunque l'analisi sulla sintesi).
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2. nel 1511 Guicciardini è in Spagna,e cerca di verificare sul campo la tenuta e la reale applicabilità delle sue idee sullo stato e sulla dialettica del potere tra le grandi nazioni europee.
È questo il sentimento che per esempio informa il Discorso di Logrogno, uno dei testi politici più interessanti del Guicciardini, composto appunto in Spagna nel 1512 con l'intenzione di discutere la forma di governo migliore per Firenze, avendo tuttavia ben presente uno scacchiere europeo dal quale è ormai impossibile prescindere, dal momento che proprio la politica delle grandi potenze influenza le vicende interne della città italiane.
La riprova se ne ha allo scadere di quello stesso 1512, con la caduta della repubblica fiorentina e il ritorno dei Medici: la proposta, avanzata da Guicciardini proprio nel Discorso di Logrogno di una costituzione mista, che contemperi potere monarchico (gonfaloniere), oligarchico (Senato) e democratico (Consiglio maggiore) appare drammaticamente superata dai fatti.
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