Foscolo e la morte

robby_90
io ho fatto qualcosa ma vorrei aggiungere altro..questa è la traccia del saggio breve
scrivi in n saggio breve l' atteggiamento del poeta verso la morte, considera nel carme( dei sepolcri)
la contraddizione tra annientamento e desiderio di imortalità
quale morale è opposta a quella religiosa
chi ne è garate:la natura,la storia ,la poesia?
grazie

Risposte
Francy1982
ti linko qualcosa per gli argomenti che devi trattare così puoi completare quello che hai gia scritto:
la contraddizione tra annientamento e desiderio di imortalità
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:_JtvKWSanyEJ:www.jordibucholiver.com/public/isolanera44.htm+foscolo+annientamento+desiderio+immortalit%C3%A0&hl=it&ct=clnk&cd=8&gl=it]clicca[/url]

quale morale è opposta a quella religiosa?
chi ne è garante: la natura, la storia, la poesia?
Nella quarta parte (vv 213 - 295) oltre ad essere ribadito il valore morale della morte, che compensa le ingiustizie della vita, viene affermata la funzione centrale della poesia, il cui compito è quello di celebrare le virtù e di conservarne nel tempo il ricordo. La poesia ha, dunque, la medesima funzione delle tombe, ma si rivela capace di esercitarla al di là dei limiti di esse. Come esempio di questa concezione Foscolo introduce, nella parte finale del carme, la figura di Omero, che cantando la guerra di Troia ha preservato il ricordo del valore sia dei vincitori che degli sconfitti.
Il carme Dei sepolcri è l'opera più compatta e conclusa di Foscolo. Il contenuto e i temi trattati dal carme riguardano la questione del rapporto della ideologia e della morale laica e materialistica, nata dall'Illuminismo e patrocinata dalla rivoluzione, con i grandi temi tradizionalmente gestiti dalla religione. La questione è quella del senso della morte e del rapporto tra scomparsi e superstiti. Le possibilità erano solo due: negare l'importanza del tema delle tombe e della morte, oppure ridefinire da un punto di vista laico inedito il valore della morte e dei riti che l'hanno storicamente accompagnata fin dalla nascita della civiltà. Si trattava, scelta questa seconda strada, di riscrivere le coordinate di una antropologia laica che prendesse il posto di quella cristiana fino allora dominante. Ed è questa la coraggiosa proposta dei Sepolcri.
Una novità centrale Dei Sepolcri è la finalizzazione filosofica della poesia. Il carme si può considerare un poemetto filosofico, o meglio ancora il carme è una epistola filosofica inviata come risposta al suo amico poeta Ippolito Pindemonte, cui l'autore si rivolge a più riprese nel corso del testo. A essere innovativo nel carme foscoliano non è il tema sepolcrale, largamente dibattuto dalla poesia preromantica; e non è il metro, usato da molti e per esempio da Parini e da Monti. L'innovazione sta in primo luogo nell'intento dimostrativo, nel procedere per argomentazioni ed esempi, cioè per via filosofica, e sta poi nella fortissima carica attualizzante, nel rapporto continuamente stabilito, ora in modo esplicito ora un modo implicito tra passato e e presente. (Sintesi tratta dall'opera La scrittura e l'interpretazione a cura di Romano Luperini, Pietro Cataldi, Lidia Marchiani, Franco Marchese, Palumbo editore Edizione rossa 2000)
([url=http://209.85.135.104/search?q=cache:iRrhLsFbTxYJ:www.italialibri.net/opere/sepolcri.html+foscolo+sepolcri+morale&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]tratto da qui[/url])

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