Figure retoriche poesia di Umberto Fiori
Chi mi sa dire e spiegare le figure retoriche presenti nella poesia "Il cielo, sopra la cava" di Umberto Fiori
Risposte
Ciao Steff,
Vediamo un po'come un uovo di storno"--> metafora.
"Liscio e teso" credo sia un ossimoro.
"pare che il mondo beva ad occhi chiusi la giornata che scende" --> similitudine.
"Solo un punto - lontano, sul greto asciutto mandava lampi. Lo vedevi brillare al centro di tutto il secco, di tutto il chiaro, come nel primo buio, sopra le case, la prima stella" --> enjambement.
"era puro celeste, liscio e teso"--> allitterazione del suono s.
Ho trovato queste, spero possa essere utile.
Scusa l'ora tarda!!!
Ciao,
Giorgia.
Vediamo un po'come un uovo di storno"--> metafora.
"Liscio e teso" credo sia un ossimoro.
"pare che il mondo beva ad occhi chiusi la giornata che scende" --> similitudine.
"Solo un punto - lontano, sul greto asciutto mandava lampi. Lo vedevi brillare al centro di tutto il secco, di tutto il chiaro, come nel primo buio, sopra le case, la prima stella" --> enjambement.
"era puro celeste, liscio e teso"--> allitterazione del suono s.
Ho trovato queste, spero possa essere utile.
Scusa l'ora tarda!!!
Ciao,
Giorgia.
Il cielo, sopra la cava,
era puro celeste, liscio e teso
come un uovo di storno.
Sul folto dei noccioli,
sulle ginestre,
pesava
la luce di mezzogiorno.
Le rocce e i rovi,
lungo le mulattiere, erano carichi
di sole. Nel viola delle spine,
nel bianco del calcare,
lo trattenevano.
Era l'ora in cui pare che il mondo beva
ad occhi chiusi
la giornata che scende. Ogni stecco,
ogni crepa nel fango impara
dal cielo la sua forma, il suo colore.
Precipita nei campi, la luce,
nei boschi, e non ritorna.
Nemmeno un raggio si riflette.
Solo un punto - lontano, sul greto asciutto -
mandava lampi. Lo vedevi brillare
al centro di tutto il secco,
di tutto il chiaro,
come nel primo buio, sopra le case,
la prima stella
era puro celeste, liscio e teso
come un uovo di storno.
Sul folto dei noccioli,
sulle ginestre,
pesava
la luce di mezzogiorno.
Le rocce e i rovi,
lungo le mulattiere, erano carichi
di sole. Nel viola delle spine,
nel bianco del calcare,
lo trattenevano.
Era l'ora in cui pare che il mondo beva
ad occhi chiusi
la giornata che scende. Ogni stecco,
ogni crepa nel fango impara
dal cielo la sua forma, il suo colore.
Precipita nei campi, la luce,
nei boschi, e non ritorna.
Nemmeno un raggio si riflette.
Solo un punto - lontano, sul greto asciutto -
mandava lampi. Lo vedevi brillare
al centro di tutto il secco,
di tutto il chiaro,
come nel primo buio, sopra le case,
la prima stella
Ciao Steff,
ci potresti riportare il testo poetico? In modo tale che qualcuno ti possa aiutare?
Ciao,
Giorgia.
ci potresti riportare il testo poetico? In modo tale che qualcuno ti possa aiutare?
Ciao,
Giorgia.