Epica medievale la canzone di rolanzo
epica medievale la canzone di rolando
Risposte
La Canzone di Orlando
Sia maledetto il cuore che s'abbatte!
Al nostro posto noi rimarremo in campo:
da noi verranno i colpi e il battagliare!
La Canzone di Orlando o Chanson de Roland, scritta tra il 997 e il 1130, è un poema epico appartenente al ciclo carolingio. Si basa su un piccolo avvenimento reale: la battaglia di Roncisvalle, avvenuta il 15 agosto 778, quando la retroguardia di Carlo Magno, comandata dal paladino Rolando, prefetto della Marca di Bretagna e dei suoi paladini, di ritorno da una spedizione in Spagna fu attaccata e distrutta dai baschi probabilmente alleati dei saraceni. La storia si svolge in sei giorni, la durata biblica della creazione: gli spazi e i tempi sono accorciati e bruciati, ovunque affiorano gli echi dei Vangeli. Un'opera da riscoprire poiché, come osserva Cesare Segre nell'introduzione, il lettore di oggi è forse più sensibile alla sapienza speculare dei parallelismi e alla delicatezza che affiora tra le maglie dell'austera tessitura eroica.
Aggiunto 2 minuti più tardi:
PARAFRASI DELLA CHANSON DE ROLAND
Rolando sente che sta per morire; di corsa si dirige verso un pino e chinato si distende sull'erba, sulla sua spada volgendo la testa ai nemici. Rolando così ha agito perché vuole che Carlo dica ai suoi nobili e cavalieri che è morto vincitore, ma soprattutto con onore. Successivamente Rolando recita più volte il Mea Culpa offrendo i suoi peccati a Dio dalla sua nascita sino a quel momento. Il conte Rolando disteso sotto il pino rivolge il suo volto verso la Spagna pensando delle molte cose successegli in vita: tra cui aver conquistato la Francia, aver combattuto per Carlo magno, il suo signore, che l'allevò
Sia maledetto il cuore che s'abbatte!
Al nostro posto noi rimarremo in campo:
da noi verranno i colpi e il battagliare!
La Canzone di Orlando o Chanson de Roland, scritta tra il 997 e il 1130, è un poema epico appartenente al ciclo carolingio. Si basa su un piccolo avvenimento reale: la battaglia di Roncisvalle, avvenuta il 15 agosto 778, quando la retroguardia di Carlo Magno, comandata dal paladino Rolando, prefetto della Marca di Bretagna e dei suoi paladini, di ritorno da una spedizione in Spagna fu attaccata e distrutta dai baschi probabilmente alleati dei saraceni. La storia si svolge in sei giorni, la durata biblica della creazione: gli spazi e i tempi sono accorciati e bruciati, ovunque affiorano gli echi dei Vangeli. Un'opera da riscoprire poiché, come osserva Cesare Segre nell'introduzione, il lettore di oggi è forse più sensibile alla sapienza speculare dei parallelismi e alla delicatezza che affiora tra le maglie dell'austera tessitura eroica.
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PARAFRASI DELLA CHANSON DE ROLAND
Rolando sente che sta per morire; di corsa si dirige verso un pino e chinato si distende sull'erba, sulla sua spada volgendo la testa ai nemici. Rolando così ha agito perché vuole che Carlo dica ai suoi nobili e cavalieri che è morto vincitore, ma soprattutto con onore. Successivamente Rolando recita più volte il Mea Culpa offrendo i suoi peccati a Dio dalla sua nascita sino a quel momento. Il conte Rolando disteso sotto il pino rivolge il suo volto verso la Spagna pensando delle molte cose successegli in vita: tra cui aver conquistato la Francia, aver combattuto per Carlo magno, il suo signore, che l'allevò