Ed è subito sera
Commento ed è subito sera
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la brevissima lirica di Quasimodo è un concentrato di sensazioni e momenti esistenziali che si racchiudono nel pervasivo sentimento di solitudine che accompagna l'uomo nella sua eistenza. ciascun essere umano nasce e si ritrova solo a dover affrontare la vita, pur circondato da altre persone, anche familiari, che però. sostiene l'autore, non rendono meno solitario il viaggio terrestre di ognuno.
Ogni uomo si trova solo, isolato, pur essendo "sul ciore della terra", espressione in cui la parola "cuore" non rievoca certo il nucleo terrestre, ma piuttosto il centro dei sentimenti, delle sensazioni, che tutti immaginiamo vissute insieme a un altra persona, ponendo così il termine in assoluta contrapposizione con il pronome "ognuno" e l'aggettivo "solo".
La contrapposizione di termini continua nel secondo verso dove il raggio di sole, normalmente associato alla luce, al calore, al bel tempo, alla positività, colpisce il protagonista in modo crudele, lo "trafigge", lo pugnala quindi, come se la luce del mondo, l'esistenza stessa, fosse lotta e sofferenza.
Ma, pare dire l'autore nell'ultimo verso, non c'è nemmeno troppo tempo per rendersi conto della difficooltà e dello strazio dell'eistenza umana perchè essa è una breve parentesi, in cui ci si ritrova subito alla vecchiaia, alla "sera".
Tutta la lirica è pervasa da un sentimento di desolazione e negatività verso la vita, o meglio da un sentimento di dolorosa coscienza della pena della vita; inizialmente questi versi erano la terzina finale di un componimento più ampio, dal titolo "Solitudini", ma furono poi estrapolati per dare un messaggio ancora più universale e perentorio. La vita è dolorosa, breve e nessuno può aiutare nessuno in questo viaggio quasi "di guerra" e non è buona cosa illudersi che qualcuno o qualcosa rischiarerà o scalderà questo dolore.
Ogni uomo si trova solo, isolato, pur essendo "sul ciore della terra", espressione in cui la parola "cuore" non rievoca certo il nucleo terrestre, ma piuttosto il centro dei sentimenti, delle sensazioni, che tutti immaginiamo vissute insieme a un altra persona, ponendo così il termine in assoluta contrapposizione con il pronome "ognuno" e l'aggettivo "solo".
La contrapposizione di termini continua nel secondo verso dove il raggio di sole, normalmente associato alla luce, al calore, al bel tempo, alla positività, colpisce il protagonista in modo crudele, lo "trafigge", lo pugnala quindi, come se la luce del mondo, l'esistenza stessa, fosse lotta e sofferenza.
Ma, pare dire l'autore nell'ultimo verso, non c'è nemmeno troppo tempo per rendersi conto della difficooltà e dello strazio dell'eistenza umana perchè essa è una breve parentesi, in cui ci si ritrova subito alla vecchiaia, alla "sera".
Tutta la lirica è pervasa da un sentimento di desolazione e negatività verso la vita, o meglio da un sentimento di dolorosa coscienza della pena della vita; inizialmente questi versi erano la terzina finale di un componimento più ampio, dal titolo "Solitudini", ma furono poi estrapolati per dare un messaggio ancora più universale e perentorio. La vita è dolorosa, breve e nessuno può aiutare nessuno in questo viaggio quasi "di guerra" e non è buona cosa illudersi che qualcuno o qualcosa rischiarerà o scalderà questo dolore.
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- https://www.skuola.net/ricerca/commento+ed+%C3%A8+subito+sera+Quasimodo
Sposto nella sezione italiano.
Ciao Laura
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