Domanda sui promessi sposi...
Ragazzi mi potete fare queste domande sui promessi sposi?
1)Quali figure di religiosi nel romanzo hanno una funzione negativa e rappresentano un cattivo esempio di chiesa e perchè?
2)In cosa consiste la corrispondenza epistolare fra Renzo e Lucia? e fra Renzo e Agnese?
3)Chi è Don Ferrante, come viene descritto e che funzione ha?
4)Chi è il sarto di Chiuso e perchè Manzoni lo descrive?
5) Perchè scoppia la guerra nel Ducato di Milano? Che immagine ci da Manzoni delle carestie e della discesa dell'esercito dei lanzichechecchi?
6) Che cosa è la colonna infame?
Mi va bene anche se mi rispondete ad alcune, è tanto per fare vedere che le "ho fatte".
GRAZIE A CHI MI RISPONDERà
1)Quali figure di religiosi nel romanzo hanno una funzione negativa e rappresentano un cattivo esempio di chiesa e perchè?
2)In cosa consiste la corrispondenza epistolare fra Renzo e Lucia? e fra Renzo e Agnese?
3)Chi è Don Ferrante, come viene descritto e che funzione ha?
4)Chi è il sarto di Chiuso e perchè Manzoni lo descrive?
5) Perchè scoppia la guerra nel Ducato di Milano? Che immagine ci da Manzoni delle carestie e della discesa dell'esercito dei lanzichechecchi?
6) Che cosa è la colonna infame?
Mi va bene anche se mi rispondete ad alcune, è tanto per fare vedere che le "ho fatte".
GRAZIE A CHI MI RISPONDERà
Risposte
Grazie, ma ho già ormai le ho già fatte. Mi dispiace se ti ho fatto perdere tempo inutilmente...
Grazie lo stesso :)
Grazie lo stesso :)
1. Don Abbondio e la Monaca di Monza, il primo perché cede al potere ed ha paura dei potenti, la seconda perché è stata obbligata dalla famiglia e non sente una vera vocazione e si fa complice di atti non consoni alla sua posizione
2. "Inizia, tra Renzo e Agnese una corrispondenza epistolare resa difficoltosa dal fatto che i due sono analfabeti; il giovane è costretto ad appoggiarsi ad uno scrivano del paese dove ha trovato rifugio, mentre Agnese si avvale dell’aiuto del cugino Alessio di Maggianico. La donna riesce ad inviare a Renzo parte del denaro donatole dall’Innominato e a fargli sapere del voto di Lucia, Renzo rimane sconvolto dalla notizia, ma, per il momento, egli non può far nulla. Lucia intanto è a Milano nella casa di donna Prassede, la sua ospite, nell’intento di “raddrizzarle il cervello”, continua a denigrare Renzo, ottenendo però l’effetto di risvegliare in Lucia l’amore per il suo promesso. L’attenzione del narratore si sposta su don Ferrante, con molta ironia vengono descritti i suoi libri e i suoi studi riguardanti l’astrologia, la magia, la politica e le regole cavalleresche. Si danno al lettore anticipazioni circa gli eventi ( guerra e peste) che contribuiranno a tenere lontani i protagonisti della vicenda".
3. Don Ferrante = è un personaggio secondario e marito di donna Prassede. Ama l'astrologia e la cavalleria, crede che tutti gli eventi siano condizionati dall'influenza degli astri e quando la peste si diffonde, comincia a cedere nella sua "fede astrologica" tanto da morire maledicendo le stelle "come un eroe di Metastasio". Don Ferrante è l'espressione genuina dell'erudito, crede di essere saggio, ma il suo sapere è tratto da libri privi di una vera dottrina. Rappresenta la cultura tradizionalista del secolo di Manzoni. Ferrante è un uomo gentile e dotto che si fregia della dottrina aristotelica.
4. https://www.skuola.net/manzoni/promessi-sposi/guerra-fame-peste.html
5. "è un saggio storico scritto da Alessandro Manzoni in un arco di tempo piuttosto lungo. Radicalmente legata al romanzo I promessi sposi, la vicenda avrebbe dovuto far parte del V capitolo del IV tomo dell'opera, nella sua prima edizione, resa pubblica con il nome di Fermo e Lucia. Manzoni tuttavia reputò che tale lunga digressione, che faceva séguito a un'altra sui tragici eventi della peste, avrebbe "fuorviato i suoi lettori."[1]
6. Caratteristica inconfondibile dell'autore è stata la perenne insoddisfazione e la conseguente rivisitazione di tutte le sue opere, atteggiamento che lo porterà a escludere la vicenda della Colonna Infame con l'intenzione di pubblicarla come appendice storica nella seconda edizione del romanzo. Il brano era infatti decisamente troppo lungo per essere inserito all'interno del romanzo. Manzoni lo pubblicherà in seguito, nel 1840, con il titolo noto." (tratto da wikipedia)
2. "Inizia, tra Renzo e Agnese una corrispondenza epistolare resa difficoltosa dal fatto che i due sono analfabeti; il giovane è costretto ad appoggiarsi ad uno scrivano del paese dove ha trovato rifugio, mentre Agnese si avvale dell’aiuto del cugino Alessio di Maggianico. La donna riesce ad inviare a Renzo parte del denaro donatole dall’Innominato e a fargli sapere del voto di Lucia, Renzo rimane sconvolto dalla notizia, ma, per il momento, egli non può far nulla. Lucia intanto è a Milano nella casa di donna Prassede, la sua ospite, nell’intento di “raddrizzarle il cervello”, continua a denigrare Renzo, ottenendo però l’effetto di risvegliare in Lucia l’amore per il suo promesso. L’attenzione del narratore si sposta su don Ferrante, con molta ironia vengono descritti i suoi libri e i suoi studi riguardanti l’astrologia, la magia, la politica e le regole cavalleresche. Si danno al lettore anticipazioni circa gli eventi ( guerra e peste) che contribuiranno a tenere lontani i protagonisti della vicenda".
3. Don Ferrante = è un personaggio secondario e marito di donna Prassede. Ama l'astrologia e la cavalleria, crede che tutti gli eventi siano condizionati dall'influenza degli astri e quando la peste si diffonde, comincia a cedere nella sua "fede astrologica" tanto da morire maledicendo le stelle "come un eroe di Metastasio". Don Ferrante è l'espressione genuina dell'erudito, crede di essere saggio, ma il suo sapere è tratto da libri privi di una vera dottrina. Rappresenta la cultura tradizionalista del secolo di Manzoni. Ferrante è un uomo gentile e dotto che si fregia della dottrina aristotelica.
4. https://www.skuola.net/manzoni/promessi-sposi/guerra-fame-peste.html
5. "è un saggio storico scritto da Alessandro Manzoni in un arco di tempo piuttosto lungo. Radicalmente legata al romanzo I promessi sposi, la vicenda avrebbe dovuto far parte del V capitolo del IV tomo dell'opera, nella sua prima edizione, resa pubblica con il nome di Fermo e Lucia. Manzoni tuttavia reputò che tale lunga digressione, che faceva séguito a un'altra sui tragici eventi della peste, avrebbe "fuorviato i suoi lettori."[1]
6. Caratteristica inconfondibile dell'autore è stata la perenne insoddisfazione e la conseguente rivisitazione di tutte le sue opere, atteggiamento che lo porterà a escludere la vicenda della Colonna Infame con l'intenzione di pubblicarla come appendice storica nella seconda edizione del romanzo. Il brano era infatti decisamente troppo lungo per essere inserito all'interno del romanzo. Manzoni lo pubblicherà in seguito, nel 1840, con il titolo noto." (tratto da wikipedia)