Cristo si e fermato a Eboli...

Cronih
Ciao ragazzi,avete letto Cristo si e fermato a Eboli....mi servirebbero i vostri commenti personali su questo libro! io non so proprio cosa scrivere...

Risposte
ippo94
Si, l'ho capito ke skerzavi....cmq 2 righe nn direi proprio.....si...un pochettino prolisso...ma....

Cronih
Guarda che stavo scherzando..... stavo imitando la ragazza dell'altro post,che non avevo voglia di leggersi due righe...!:lol

ippo94
involonatriamente, ho preso il commento dal sito ke ti ha dato francy....ma non l'avevo visto....cmq, te ne do un'altro:

https://www.skuola.net/libri/levi-cristo-eboli.html clicca qui...

Ecco un'altro commento:
Pubblicato da Einaudi nel 1945, “Cristo si è fermato ad Eboli” è la storia del periodo di confino che Carlo Levi trascorse in Basilicata: il racconto di un mondo chiuso e immoto, lontano dal tempo e dalla storia, un mondo di pena, di problemi antichi irrisolti. Eboli è più del confine geografico che, dalla costa, segna il passaggio nelle terre aride e desolate: è il confine che segna la fine della civiltà verso una “terra senza conforto e dolcezza, dove il contadino vive, nella miseria e nella lontananza, la sua immobile civiltà, su un suolo arido, nella presenza della morte”.
L’opera di Levi offre un’analisi mirabile del Mezzogiorno, narrato attraverso i suoi occhi di piemontese in un memoriale appassionato.
In due anni d’esilio ad Aliano, paese sperduto tra i monti della Lucania, l’autore ebbe modo di conoscere lo stato di miseria in cui la gente del posto viveva; il ruolo di medico lo portò a stretto contatto con la vita dei contadini che, per ogni intervento o malattia, si rivolgevano a lui visto che i “medicaciucci" del paese, Milillo e Gibilisco, non sapevano niente di medicina. Nonostante l’invidiadei due, Levi era benvoluto e rispettato da tutti. La sua presenza in paese rendeva orgogliosi anche il podestà Magalone e donna Caterina, sua sorella, che lo accolsero con piacere; e fu con rammarico che accolsero la notizia della sua partenza, quando la questura di Matera gli rilasciò il permessodi andar via, di tornare a Torino. Nel ripercorrere la propria esperienza a contatto con quella gente dimenticata dalla storia(“Noi non siamo cristiani, — essi dicono, — Cristo si è fermato ad Eboli”), l’autore riflette sull’estraneità dello stato e della politica rispetto a quella realtà con straordinaria lucidità.

Citato da www.italica.rai.it

Eccoti servito...ciao...stavolta è piccolo....

Cronih
Ippo...non cera bisgono di fare 60 pagine!!:lol:lol:lol:lol skerzo......... ci sono varie cose che mi interessano,le mettero insieme ai commenti che mi ha dato Francy..

ippo94
Commento
Cristo si è fermato a Eboli è il libro più famoso di Carlo Levi, scrittore, pittore, medico che attraverso quest'opera racconta la sua storia di confino in Basilicata sotto il regime fascista. Un libro che è diventato anche film grazie all’abile regia di Francesco Rosi e all’efficace interpretazione di Gian Maria Volonté.

Perché Eboli?


Eboli come limite storico, non solo geografico, di un mondo. Perché Eboli è il paese dove la strada e il treno abbandonano la costa, e si addentrano nelle terre aride, desolate della Basilicata.

Un libro pubblicato da Giulio Einaudi nel 1945 dopo la liberazione, in un’edizione dalla carta grigiastra. Da subito incontrò il favore della critica e del pubblico, in Italia e all’estero, tanto da diventare un classico della letteratura italiana, grazie alla capacità di Levi di raccontare quel mondo chiuso, con la consapevolezza che sarebbe rimasto uguale a se stesso.

Rocco Scotellaro disse: «Cristo si è fermato a Eboli è il più appassionante e crudele memoriale dei nostri paesi», mentre Asor Rosa in Scrittori e popolo afferma «Levi giudica la realtà secondo gli schemi semi-mitici dell’Uomo e della Storia. Ma l’Uomo a cui guarda, e la Storia, secondo cui giudica, non restano opinioni generali, volontaristiche affermazione di verità. Egli non esce dal campo del Mito, anzi per lui la realtà descritta tende sempre a diventare anch’essa mito ma come accade talvolta, il Mito s'incarna in lui in una figura concreta».

Un libro di guerra, fino a quando l’autonomia e la libertà saranno la ragione d’esistenza di molti. L’atteggiamento di Levi è quello di colui che per passione di vivere si trova bene in qualsiasi luogo, e cerca di tenere tutto insieme. Quel suo parlare di un paese ignoto, di linguaggi ignoti, problemi antichi non risolti, di alterità presente, dell’individuo come luogo di tutti i rapporti e di un mondo immobile di chiuse possibilità, ne è la dimostrazione.

Ci si accorge, prendendo quel treno, tornando a Eboli, osservandone la stazione martoriata, per incuria, inciviltà, percorrendo questo paese ancora lontano dal Tempo e dalla Storia, andando per i paesi da lui descritti, come Senise ad esempio, che quel mondo è ancora tutto lì: racchiuso in un dolore che non può essere lenito.

Citato da www.italialibri.net

ippo94
prendi il link ke ti ha dato francy...

Cronih
Ma infatti lo letto...solo ke non riesco a fare un commento vero e proprio! io di solito scrivo che mi e piaciuto ed stato molto bello,ma la mia professore vuole qualkosa di piu! e io non so cosa scrivere!

ippo94
a me hanno detto ke è bello....ma ancora nn l'ho letto...

fpmarcus
ma leggilo wskuola.net che e` bellissimo, te lo consiglio
ciao

Francy1982
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:wpojFYrq7m8J:www.italialibri.net/opere/cristosiefermatoaeboli.html+Cristo+si+e+fermato+a+Eboli+commenti&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]qui[/url] trovi un commento al libro e poi in fondo i commenti degli utenti che lo hanno letto,
spero possa esserti utile

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