Commento personale
madame bovary - commento personale dettagliato
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recensione e commento
Gustave Flaubert pubblicò il romanzo Madame Bovary dapprima a puntate ne La Revue de Paris tra ottobre e dicembre del 1856 e poi in volume nel 1857. La critica lo accolse, dopo aver suscitato uno scandalo che trascinò Flaubert in tribunale, come una delle opere letterarie più importanti dell’epoca e l’incredibile successo editoriale ne continua a confermare la preziosità.
Il ritratto di Charles Bovary apre il libro: dapprima ragazzino in collegio a Rouen, timido e privo di particolari doti, poi mediocre studente di medicina e ancora anonimo ufficiale sanitario agli inizi della sua professione nella piccola Tostes. La protagonista del romanzo è la giovane e graziosa Emma Rouault. Figlia di un benestante proprietario terriero ed educata in città nel convento delle suore Orsoline incontra Charles Bovary in occasione delle cure che questi si reca a prestare al padre. Charles se ne innamora e, dopo essere rimasto vedovo, la sposa conducendola a vivere nella sua casa di Tostes. Ben presto la giovane si rende conto di quanto sia diverso il suo matrimonio dai sogni che i romanzi letti in convento avevano alimentato. Charles la ama profondamente, ma questo sentimento non è sufficiente a renderla felice. Prevalgono la monotonia, l’insoddisfazione e la consapevolezza di avere un compagno mediocre e privo di ambizioni. Il loro triste menage, di cui Charles non si rende conto, è interrotto dall’invito del marchese d’Andervilliers nel suo lussuoso castello. Finalmente Emma si trova a contatto con il mondo raffinato ed elegante che ha sempre sognato e si accentua il desiderio di una vita socialmente elevata. Per questa ragione ritornare alla sua casa è ancora più faticoso. Si abbona alle riviste della capitale, legge romanzi che non fanno che acuire il senso di inadeguatezza del marito, ritenuto noioso e comune, e della monotona esistenza che questi le fa condurre e si abbandona a fantasie irrealizzabili. La sua condizione è tale da ammalarsi, da cadere in uno stato febbrile. Il marito premuroso decide così di trasferirsi in un altro villaggio, a Yonville, pensando che questo cambiamento possa giovare alla sua salute. Nè questo nuovo luogo, che Emma reputa ancora più deprimente, né la nascita della loro bambina, né la “falsa” cultura del farmacista Homais contribuiscono a farle apprezzare la sua vita borghese. A Yonville conosce un giovane studente di giurisprudenza, Leon Dupuis, con il quale sembra condividere pensieri e ideali romantici, ma questi dopo qualche tempo si allontana dal villaggio per motivi di studio. A questo punto Emma comincia una relazione con Rodolphe Boulanger, ricco proprietario terriero del luogo che incrementa così la sua già lunga lista di conquiste femminili. E’ attratto da Emma, ma solo in maniera superficiale. E così quando lei, in preda alle sue fantasie romantiche, escogita la fuga con Rodolphe, questi la sera prima la lascia con una lettera che le fa recapitare insieme ad una cesta di frutta. Per Emma, sedotta e abbandonata, lo shock è molto forte e si ammala nuovamente. Una sera Emma e Charles si recano a Rouen all’opera e qui un incontro fortuito con la sua vecchia conoscenza Leon la rianima nuovamente. I due intraprendono una relazione. Emma convince Charles a lasciarla prendere lezioni di pianoforte in città. In questo modo ha la possibilità di allontanarsi ogni settimana da Yonville senza destare sospetti e incontrare indisturbata il suo giovane amante Leon. Nel contempo Emma spende esorbitanti somme di denaro cercando di sfuggire alla noia e alla vacuità della vita provinciale. Il marito non sospetta nulla delle sue relazioni e le lascia il pieno controllo dei suoi averi. Contrae debiti per somme spropositate anche a causa dello scaltro mercante Monsieur Lheureux che spinge Emma ad acquistare beni pur non disponendo di denaro, in cambio della firma di numerose cambiali. Emma decreta in questo modo la rovina finanziaria e non solo della famiglia Bovary. Una voragine di menzogne e debiti. Nonostante la figlia sia costretta ad andare in giro con le calze bucate, la madre continua a procurarsi oggetti di lusso. Quando non riesce più a far fronte ai debitori e agli ufficiali giudiziari, chiede aiuto sia a Leon, sia a Rodolphe, ma nessuno dei due è disposto ad aiutarla. Nessuno dei due l’ha mai veramente amata. A Emma non resta che l’estrema via d’uscita del suicidio e beve il veleno che riesce a trafugare nel magazzino della farmacia del signor Homais. Charles è disperato e ignaro, ma quando scopre ogni cosa la devastazione del suo cuore è tale che non le sopravvive a lungo.
Madame Bovary rappresenta la crisi degli ideali romantici ed è considerato un esempio tipico di romanzo realista. Flaubert denuncia la mediocrità borghese e ci mostra quanto siano ridicole e stupide le convenzioni della borghesia. Il saccente, egocentrico e per certi versi pericoloso farmacista Homais ne è uno straordinario esempio. Emma, ansiosa d’amore, sognatrice, perennemente scontenta, desiderosa di elevazione sociale e di una frizzante vita aristocratica, è uno dei personaggi femminili più conosciuti e riusciti della letteratura grazie allo stile e alla capacità di Flaubert di esprimere i sentimenti e la psicologia di questa. Attorno alla sua tormentata figura lo scrittore ha creato uno splendido romanzo, crudo e spietato, in cui la storia del fallimento esistenziale è talmente verosimile che vale davvero la pena di leggerlo.
Gustave Flaubert pubblicò il romanzo Madame Bovary dapprima a puntate ne La Revue de Paris tra ottobre e dicembre del 1856 e poi in volume nel 1857. La critica lo accolse, dopo aver suscitato uno scandalo che trascinò Flaubert in tribunale, come una delle opere letterarie più importanti dell’epoca e l’incredibile successo editoriale ne continua a confermare la preziosità.
Il ritratto di Charles Bovary apre il libro: dapprima ragazzino in collegio a Rouen, timido e privo di particolari doti, poi mediocre studente di medicina e ancora anonimo ufficiale sanitario agli inizi della sua professione nella piccola Tostes. La protagonista del romanzo è la giovane e graziosa Emma Rouault. Figlia di un benestante proprietario terriero ed educata in città nel convento delle suore Orsoline incontra Charles Bovary in occasione delle cure che questi si reca a prestare al padre. Charles se ne innamora e, dopo essere rimasto vedovo, la sposa conducendola a vivere nella sua casa di Tostes. Ben presto la giovane si rende conto di quanto sia diverso il suo matrimonio dai sogni che i romanzi letti in convento avevano alimentato. Charles la ama profondamente, ma questo sentimento non è sufficiente a renderla felice. Prevalgono la monotonia, l’insoddisfazione e la consapevolezza di avere un compagno mediocre e privo di ambizioni. Il loro triste menage, di cui Charles non si rende conto, è interrotto dall’invito del marchese d’Andervilliers nel suo lussuoso castello. Finalmente Emma si trova a contatto con il mondo raffinato ed elegante che ha sempre sognato e si accentua il desiderio di una vita socialmente elevata. Per questa ragione ritornare alla sua casa è ancora più faticoso. Si abbona alle riviste della capitale, legge romanzi che non fanno che acuire il senso di inadeguatezza del marito, ritenuto noioso e comune, e della monotona esistenza che questi le fa condurre e si abbandona a fantasie irrealizzabili. La sua condizione è tale da ammalarsi, da cadere in uno stato febbrile. Il marito premuroso decide così di trasferirsi in un altro villaggio, a Yonville, pensando che questo cambiamento possa giovare alla sua salute. Nè questo nuovo luogo, che Emma reputa ancora più deprimente, né la nascita della loro bambina, né la “falsa” cultura del farmacista Homais contribuiscono a farle apprezzare la sua vita borghese. A Yonville conosce un giovane studente di giurisprudenza, Leon Dupuis, con il quale sembra condividere pensieri e ideali romantici, ma questi dopo qualche tempo si allontana dal villaggio per motivi di studio. A questo punto Emma comincia una relazione con Rodolphe Boulanger, ricco proprietario terriero del luogo che incrementa così la sua già lunga lista di conquiste femminili. E’ attratto da Emma, ma solo in maniera superficiale. E così quando lei, in preda alle sue fantasie romantiche, escogita la fuga con Rodolphe, questi la sera prima la lascia con una lettera che le fa recapitare insieme ad una cesta di frutta. Per Emma, sedotta e abbandonata, lo shock è molto forte e si ammala nuovamente. Una sera Emma e Charles si recano a Rouen all’opera e qui un incontro fortuito con la sua vecchia conoscenza Leon la rianima nuovamente. I due intraprendono una relazione. Emma convince Charles a lasciarla prendere lezioni di pianoforte in città. In questo modo ha la possibilità di allontanarsi ogni settimana da Yonville senza destare sospetti e incontrare indisturbata il suo giovane amante Leon. Nel contempo Emma spende esorbitanti somme di denaro cercando di sfuggire alla noia e alla vacuità della vita provinciale. Il marito non sospetta nulla delle sue relazioni e le lascia il pieno controllo dei suoi averi. Contrae debiti per somme spropositate anche a causa dello scaltro mercante Monsieur Lheureux che spinge Emma ad acquistare beni pur non disponendo di denaro, in cambio della firma di numerose cambiali. Emma decreta in questo modo la rovina finanziaria e non solo della famiglia Bovary. Una voragine di menzogne e debiti. Nonostante la figlia sia costretta ad andare in giro con le calze bucate, la madre continua a procurarsi oggetti di lusso. Quando non riesce più a far fronte ai debitori e agli ufficiali giudiziari, chiede aiuto sia a Leon, sia a Rodolphe, ma nessuno dei due è disposto ad aiutarla. Nessuno dei due l’ha mai veramente amata. A Emma non resta che l’estrema via d’uscita del suicidio e beve il veleno che riesce a trafugare nel magazzino della farmacia del signor Homais. Charles è disperato e ignaro, ma quando scopre ogni cosa la devastazione del suo cuore è tale che non le sopravvive a lungo.
Madame Bovary rappresenta la crisi degli ideali romantici ed è considerato un esempio tipico di romanzo realista. Flaubert denuncia la mediocrità borghese e ci mostra quanto siano ridicole e stupide le convenzioni della borghesia. Il saccente, egocentrico e per certi versi pericoloso farmacista Homais ne è uno straordinario esempio. Emma, ansiosa d’amore, sognatrice, perennemente scontenta, desiderosa di elevazione sociale e di una frizzante vita aristocratica, è uno dei personaggi femminili più conosciuti e riusciti della letteratura grazie allo stile e alla capacità di Flaubert di esprimere i sentimenti e la psicologia di questa. Attorno alla sua tormentata figura lo scrittore ha creato uno splendido romanzo, crudo e spietato, in cui la storia del fallimento esistenziale è talmente verosimile che vale davvero la pena di leggerlo.
sulla parte alta di questa pagina nel nostro database ci sono 3 appunti sul libro di flaubert. Vedi se c'è qualcosa che ti interessa, comunque bastava che cliccavi sulla parte azzurra del pos, perchè è un collegamento ipertestuale che ti riendirizzava alla stessa sezione che ti ho mandato io. :hi
https://www.skuola.net/libri/appunti-5.html
https://www.skuola.net/libri/appunti-5.html
Prova a guardare qui https://www.skuola.net/libri/flaubert-bovary.html
Poi ho trovato alcuni commenti personali su un altro sito:
- Il romanzo è moderno perché ancora oggi molte persone, soprattutto
nei paesini, si identificano nei personaggi: pettegoli, vanitosi, ambiziosi. Inoltre il tema dell’adulterio è tuttora molto frequente, l’unica differenza è che ai giorni nostri nessuno gli dà la stessa importanza, tradire il proprio partner è addirittura diventato una normalità .La storia mi è piaciuta proprio perché parla della vita quotidiana, l’ho trovata molto interessante, anche se sono contraria a qualsiasi forma di tradimento.
- Per concludere questa schedatura, vorrei inserire il mio commento personale che non è positivo. Il libro non rientra nel mio genere preferito essendo un romanzo tragico e amoroso. Ritengo comunque che Flaubert abbia scritto un capolavoro che condanna e ci informa sulle condizioni delle donne borghesi dell’epoca. Sottolineo dell’epoca poiché il romanzo non è più attuale. Oggi le donne non sono più casalinghe chiuse in casa a badare ai figli. Sono uscite da questo ruolo ed hanno ottenuto un lavoro fuori dalle mura familiari, hanno la possibilità di svagarsi e sono molto più libere. Oggi, sinceramente penso che sia molto difficile trovare un’Emma Bovary. Posso, quindi dire che questo libro va oggi letto in chiave storica e non tanto come un manuale per una rivolta femminile del proprio ruolo.
- Il romanzo riesce ad esprimere con efficacia il desiderio crescente di emozioni che spinge Emma a comportarsi in questo modo. Io non riesco a farne una vittima se non dei suoi stessi sentimenti, forse eccessivi per la sua personalità. Secondo me la vera persona incompresa del romanzo e Charles, l’unico caratterizzato da sentimenti veri. La sua figura, rozza e monotona, come la definisce Emma, incarna il vero amore puro, la sincera devozione per una persona, la felicità che si può ottenere dalle piccole cose di tutti i giorni, l’attaccamento per il proprio lavoro, in contrapposizione con i sentimenti eccessivi e falsi, troppo ricercati che caratterizzano gli altri personaggi del romanzo.
- Se si legge da un punto di vista moralistico, il romanzo è un elogio dei cattivi costumi del tempo e dell’adulterio, ma può essere anche definito semplicemente come la triste storia di una donna della classe borghese che nelle sue trasgressioni non trova altro che tormento, delusioni e tristezza. A livello narrativo la vicenda è dipinta a toni grigiastri, monotoni, in cui si inseriscono lunghi momenti di riflessione da parte della protagonista, Emma. Credo che il ritmo della narrazione sia un po’ troppo lento, troppo scrupoloso nelle piccolezze, fino a rendere il romanzo noioso e pesante.
- Il mio giudizio personale dell’opera è sostanzialmente buono. Credo però che sia un romanzo di non facilissima lettura, in quanto l’autore si sofferma molto, forse troppo, sulla descrizione degli ambienti e dei minimi particolari che lo compongono.
Risultano invece interessanti le parti descrittive relative agli stati d’animo che si susseguono in Emma e conferiscono maggior credibilità alla vicenda.
I vari personaggi sono tutti molto ben descritti e con una caratterizzazione piuttosto chiara: Charles molto tranquillo, vuoto, privo di grande immaginazione e decisamente poco passionale, Homais, il farmacista, piuttosto saccente, senza dubbio presuntuoso e anche invadente, poi naturalmente Emma, sempre alla ricerca di nuove esperienze, di passione.
Insomma tutti, anche i personaggi secondari, hanno una caratterizzazione precisa e chiaramente ricavabile dalla lettura.
- Il romanzo non mi è affatto poaciuto perché il ritmo della narrazione è troppo lento e la descrizione è troppo scrupolosa nelle piccolezze fino a rendere il romanzo noioso e pesante.
Poi ho trovato alcuni commenti personali su un altro sito:
- Il romanzo è moderno perché ancora oggi molte persone, soprattutto
nei paesini, si identificano nei personaggi: pettegoli, vanitosi, ambiziosi. Inoltre il tema dell’adulterio è tuttora molto frequente, l’unica differenza è che ai giorni nostri nessuno gli dà la stessa importanza, tradire il proprio partner è addirittura diventato una normalità .La storia mi è piaciuta proprio perché parla della vita quotidiana, l’ho trovata molto interessante, anche se sono contraria a qualsiasi forma di tradimento.
- Per concludere questa schedatura, vorrei inserire il mio commento personale che non è positivo. Il libro non rientra nel mio genere preferito essendo un romanzo tragico e amoroso. Ritengo comunque che Flaubert abbia scritto un capolavoro che condanna e ci informa sulle condizioni delle donne borghesi dell’epoca. Sottolineo dell’epoca poiché il romanzo non è più attuale. Oggi le donne non sono più casalinghe chiuse in casa a badare ai figli. Sono uscite da questo ruolo ed hanno ottenuto un lavoro fuori dalle mura familiari, hanno la possibilità di svagarsi e sono molto più libere. Oggi, sinceramente penso che sia molto difficile trovare un’Emma Bovary. Posso, quindi dire che questo libro va oggi letto in chiave storica e non tanto come un manuale per una rivolta femminile del proprio ruolo.
- Il romanzo riesce ad esprimere con efficacia il desiderio crescente di emozioni che spinge Emma a comportarsi in questo modo. Io non riesco a farne una vittima se non dei suoi stessi sentimenti, forse eccessivi per la sua personalità. Secondo me la vera persona incompresa del romanzo e Charles, l’unico caratterizzato da sentimenti veri. La sua figura, rozza e monotona, come la definisce Emma, incarna il vero amore puro, la sincera devozione per una persona, la felicità che si può ottenere dalle piccole cose di tutti i giorni, l’attaccamento per il proprio lavoro, in contrapposizione con i sentimenti eccessivi e falsi, troppo ricercati che caratterizzano gli altri personaggi del romanzo.
- Se si legge da un punto di vista moralistico, il romanzo è un elogio dei cattivi costumi del tempo e dell’adulterio, ma può essere anche definito semplicemente come la triste storia di una donna della classe borghese che nelle sue trasgressioni non trova altro che tormento, delusioni e tristezza. A livello narrativo la vicenda è dipinta a toni grigiastri, monotoni, in cui si inseriscono lunghi momenti di riflessione da parte della protagonista, Emma. Credo che il ritmo della narrazione sia un po’ troppo lento, troppo scrupoloso nelle piccolezze, fino a rendere il romanzo noioso e pesante.
- Il mio giudizio personale dell’opera è sostanzialmente buono. Credo però che sia un romanzo di non facilissima lettura, in quanto l’autore si sofferma molto, forse troppo, sulla descrizione degli ambienti e dei minimi particolari che lo compongono.
Risultano invece interessanti le parti descrittive relative agli stati d’animo che si susseguono in Emma e conferiscono maggior credibilità alla vicenda.
I vari personaggi sono tutti molto ben descritti e con una caratterizzazione piuttosto chiara: Charles molto tranquillo, vuoto, privo di grande immaginazione e decisamente poco passionale, Homais, il farmacista, piuttosto saccente, senza dubbio presuntuoso e anche invadente, poi naturalmente Emma, sempre alla ricerca di nuove esperienze, di passione.
Insomma tutti, anche i personaggi secondari, hanno una caratterizzazione precisa e chiaramente ricavabile dalla lettura.
- Il romanzo non mi è affatto poaciuto perché il ritmo della narrazione è troppo lento e la descrizione è troppo scrupolosa nelle piccolezze fino a rendere il romanzo noioso e pesante.