Commento delle poesie (66029)

wade.97
commento delle poesie

spesso il male di vivere,la felicità si raggiunge camminando



p.s (un bel commento )grz in anticipo

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inter219
E.MONTALE : SPESSO IL MAL DI VIVERE HO INCONTRATO

La poesia fa parte della raccolta di OSSI DI SEPPIA . Il poeta esprime la propria negativa visione della vita : essa scaturisce dall'incontro con li mal di vivere che nella prima strofa prende forma attraverso le tre immagini del "rivo" , della "foglia" e del "cavallo" :Montale descrive in pochi versi il disagio esistenziale, il pessimismo radicato dovuto alla consapevolezza che il dolore, il male appunto,si scaglia sugli esseri viventi e sulle cose senza risparmiare nessuno.L'unica via di scampo va ricercata nella divina Indifferenza(espressa pure con tre immagini simboliche) ; è grazie all'indifferenza che l'individuo può assumere un atteggiamento di insensibile immobilità, di lontananza che cancella la coscienza del dolore.

Metro : due quartine di endecasillabi, con l'eccezione dell'ultimo verso che presenta un doppio settenario.

L'abilità del Montale nell'inventare dei simboli ricorrendo a figure realistiche tratte dal paesaggio, si traduce in versi per mezzo della tecnica del correlativo oggettivo. Egli esprime il mal di vivere attraverso gli oggetti: il rivo strozzato , la foglia riarsa , il cavallo stramazzato. Questi costituiscono il dolore che colpisce tutto e tutti. Ad essi si contrappongono immagini che lasciano intravedere una via d'uscita dal male in direzione del bene : si tratta di oggetti staccati da terra , dotati d'imperturbabilità che l'uomo difficilmente raggiunge. La statua , la nuvola e il falco rappresentano i modi diversi dell'indifferenza, l'assenza di ogni sentimento sia di gioia che di dolore : l'impassibilità ,la leggerezza e la lontananza.

Anche le scelte linguistiche e retoriche sottolineano la radicale opposizione delle due quartine :nella prima sono presenti parole dal suono aspro(strozzato ,gorgoglia, incartocciarsi, stramazzato), sottolineate dalla presenza di un'anafora (era) e di un forte enjambement( foglia/ riarsa) che isola un aggettivo di grande rilevanza tematica; nella seconda c'è una struttura discorsiva abbastanza simile che si conclude con un effetto di maggiore musicalità grazie alla ripetizione della congiunzione "e" che lega le tre immagini affidate a parole più dolci e fluide.
Fonti: http://balbruno.altervista.org/index-206.html


La Solitudine - Ungaretti

La poesia simbolica è una poesia tipicamente soggettiva, che non si identifica con l’umanità nel suo insieme, ma solamente nella personalità del poeta, contrariamente alla poesia allegorica che esprime l’oggettività delle cose e dei fatti, e si identifica con l’umanità intera.
Ungaretti si rifà essenzialmente alla poesia petrarchesca, per la soggettività di ciò che tratta, per la molteplice varietà di significati di ogni singolo termine utilizzato, per la sua totale mancanza di riferimenti a fatti o ad episodi reali, e per la volontà di impedire il riconoscimento di elementi concreti nel tessuto poetico, quando essi sono presenti.
Analizzando ad esempio la poesia Solitudine tratta dalla raccolta “L’Allegria” di Ungaretti si nota della totale assenza di significato letterale della poesia: essa si presta ad una molteplicità di interpretazioni diverse e fu rimaneggiata per tre volte, fino alla stesura definitiva.
Poche sono le differenze tra le tre redazioni: forse la principale è la pausa che separa le due strofe e l’accompagnamento dell’aggettivo impaurite al verbo sprofondano; inoltre la parola fulmini presenta l’articolo determinativo, mentre fioca precede il sostantivo a cui si riferisce, ed è distaccato da esso.
Quella presentata di seguito è la redazione definitiva della lirica.

Ma le mie urla
Feriscono
Come fulmini
La campana fioca
Del cielo

Sprofondano
Impaurite

Come tutti possono notare, questa lirica (come tutta la poesia ungarettiana)è priva di punteggiatura, e ciò rende ancora più difficile l’analisi e la comprensione del testo al lettore, che può interpretarla in molteplici modi diversi: Solo il titolo aiuta il lettore a comprenderne il senso, che però è estremamente soggettivo.

Fonti: www.liceovittorioimbriani.it

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