Cio

angelica.carraro
devo fare un tema di tipologia a sul brano .

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lucinabic
1) il luogo in cui si svolge la novella è la Firenze di fine Duecento, e il percorso svolto dal poeta Cavalcanti è descritto da Boccaccio con dovizia di particolari: il poeta era partito da Orto San Michele, e da corso degli Adimari era arrivato, come faceva spesso, al Battistero di San Giovanni. All'incontro con Betto e allo scambio di battute fanno da sfondo colonne e sepolcri di marmo (che oggi - dice Boccaccio - sono nella chiesa di Santa Reparata)

2) Il motto è un'astuta risposta del poeta Guido Cavalcanti al messer Betto: “Signori, voi mi potete dire a casa vostra ciò che vi piace”. Dicendolo egli spicca un salto e si allontana dagli altri, che non capiscono cosa lui voglia dire, ad eccezione di Betto, il quale spiega ai compagni che per Cavalcanti loro, a paragone dei letterati e degli uomini di scienza, sono peggio dei morti (i sepolcri sono per questo motivo la loro casa).
il poeta Cavalcanti è descritto da Elissa, la regina della sesta giornata del Decameron, come un uomo di grande cultura e con spiccate doti filosofiche, un personaggio ricco, elegante e di buoni costumi. Egli riesce a superare ostacoli grazie all'intelligenza, e per questo è apprezzato da Boccaccio. Betto, che lo vorrebbe nella propria comitiva, può essere considerato nobile per titoli e ricchezza, ma non per intelletto, e può rappresentare la massa degli uomini che vivono con superficialità

3) L'intelligenza è, nella sesta giornata del Decameron, rappresentata attraverso il ricorso ai motti di spirito, che servono per evitare "perdita o pericolo o scorno". la prontezza, la capacità di cavarsela in situazioni pericolose e difficili, è una qualità fondamentale per Boccaccio, e proprio la riflessione su ingegno e fortuna si colloca tra i principali temi dell'intera raccolta di novelle. L'intelligenza, che si identifica anche spesso con la capacità di parlare, l'abilità oratoria, va di pari passo con il disprezzo per la rozzezza e l'ignoranza. D'altra parte è proprio nel corso del Trecento, il secolo in cui vive Boccaccio, che si afferma la contrapposizione tra la "civiltà" urbana e la "rozzezza" contadina. Ma Boccaccio non è solo il portavoce della nuova mentalità mercantile, di cui spesso, anzi, sottolinea errori e difetti: ciò che anela è la fusione tra i valori tradizionali cortesi e i valori delle nuove classi cittadine

Ciao Angelica!
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