Chi l'ha scritto ????
chi ha scritto:"l'alienazione umana non ha una ragione sociale o una causa politica;è una condizione universale che riguarda ogni individuo, non dipendente da alcuna contingenza storica"?
Risposte
Elisina cara, non lo vedi che la domanda risale a 3 anni fa? Evitiamo di riesumare topic antidiluviani con risposte inutili, grazie :)
• Cosa intende Marx per lavoro alienato.
Dato che l’operaio non dispone dei mezzi di produzione e gli è tutto fornito dal capitalista, allora ne è dipendente ed inoltre il frutto del suo lavoro non gli appartiene; oltre a questo fatto , a causa della divisione del lavoro il prodotto non è frutto della creatività di chi lo produce, il lavoro stesso si disumanizza dato che è considerato merce di scambio, “forza lavoro” che il capitalista compra.
• Le conseguenze del lavoro alienato.
L’operaio non afferma se stesso producendo ma si nega , è come se l’operaio si estraniasse dalla propria essenza (si aliena), si sente al pari di un animale da soma a cui non resta che difendere la sua sussistenza. L’operaio si accorge che l’oggetto prodotto gli è estraneo, ostile; si capovolge il concetto di lavoro, non è l’uomo che col suo lavoro piega la natura ma si finisce col far prevalere gli oggetti sull’uomo. Il parere di Marx è che il lavoro è alienato a causa dalla proprietà privata e del salario. In questa visione Marx vede la storia come collegata al sistema hegeliano, la vede come “il teatro di un’alienazione e di un ritorno a sé dell’uomo”.
Dato che l’operaio non dispone dei mezzi di produzione e gli è tutto fornito dal capitalista, allora ne è dipendente ed inoltre il frutto del suo lavoro non gli appartiene; oltre a questo fatto , a causa della divisione del lavoro il prodotto non è frutto della creatività di chi lo produce, il lavoro stesso si disumanizza dato che è considerato merce di scambio, “forza lavoro” che il capitalista compra.
• Le conseguenze del lavoro alienato.
L’operaio non afferma se stesso producendo ma si nega , è come se l’operaio si estraniasse dalla propria essenza (si aliena), si sente al pari di un animale da soma a cui non resta che difendere la sua sussistenza. L’operaio si accorge che l’oggetto prodotto gli è estraneo, ostile; si capovolge il concetto di lavoro, non è l’uomo che col suo lavoro piega la natura ma si finisce col far prevalere gli oggetti sull’uomo. Il parere di Marx è che il lavoro è alienato a causa dalla proprietà privata e del salario. In questa visione Marx vede la storia come collegata al sistema hegeliano, la vede come “il teatro di un’alienazione e di un ritorno a sé dell’uomo”.
IO!!! nn l'ho skritto quindi deve essere stato un'altro,....
Non sò
bhuuu non ne ho idea
Anche a me sembra marx anche se l'alienazione è un argomento predominante nella filosofia della seconda metà dell'800
Sembra Marx, ma non sono sue parole quelle, perchè Marx non avrebbe mai detto che l'alienazione non ha ragioni politiche o storiche. Quindi, non ne ho idea..., tra l'altro su internet nn ci sono citazioni di rilievo per quella frase...
Da quelche so, l' uomo alienato è una figuta del decadentismo, quindi dico i poeti maledetti.
nn lo so...pero mi sembra filo Marxista...ma davvero nn lo so
Karl Heinrich Marx...credo :con
bho onestamente non lo so
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