Chi è cosi gentile da aiutarmi a fare una riflessione su un capitolo dei promessi sposi?
Ciao a tutti!
Ho urgente bisogno di svolgere una riflessione riguardante il decimo capitolo dei promessi sposi. Il tema di cui dovrei parlare è il seguente: "Al centro di Gertrude c'è una malattia della volontà che è generatrice di molte e devastanti situazioni."
La prof ha spiegato piu o meno come svolgerla dicendo di concentrarsi sula malattia della volontà sviluppando la considerazione che ho scritto sopra.
Cosa devo scrivere?
Aiutatemi vi prego!
Grazie mille in anticipo :*
Ho urgente bisogno di svolgere una riflessione riguardante il decimo capitolo dei promessi sposi. Il tema di cui dovrei parlare è il seguente: "Al centro di Gertrude c'è una malattia della volontà che è generatrice di molte e devastanti situazioni."
La prof ha spiegato piu o meno come svolgerla dicendo di concentrarsi sula malattia della volontà sviluppando la considerazione che ho scritto sopra.
Cosa devo scrivere?
Aiutatemi vi prego!
Grazie mille in anticipo :*
Miglior risposta
allora...
provo a darti qualche spunto, stile scaletta sintetica.
- gertrude è una donan nobile, cresciuta nell'etichetta e nelle regole della sua classe sociale
- è una femmina, quindi assoggettata alle decisioni del padre ancor più dei maschi
- la famiglia la cresce con dei comandi, senza sviluppare in lei il senso critico, anzi ostacolandolo (quando cerca di dire la sua la mettono sul pianod el ricatto psicologico "Tu mi offendi, non mi vuoi bene, non rispetti tuo pdre...")
- questo crea in lei il desiderio di compiacere per essere amata
- crescendo nei momenti fondamentali della sua esistenza viene meno il coraggio di dire la sua.
- non sa resistere nemmeno ad Egidio, a cui cede senza pensare
- la malattia di gertrude è una sottomissioen volontaria per compiacere, legata alla convinzione che se non si creano problemi si viene più amate
- però ci deve essere una valvola di sfogo. Gertrude non è una debole infatti
- la valvola è la superiosità con cui tratta tutti gli altri e la crudeltà con cui affronta chi le pare assomigliare al proprio padre-padrone (vedi Agnese).
- in un carattere come quello di gertrude l'autostima è bassissima, il bisogno di prevaricare alto (perchè non conosce altro modo di instaurare rapporti con la gente), il metro con cui gestire le persone è il dominio, non il libero rapporto.
mi manca una degna conclusione, ma ci penserò......
provo a darti qualche spunto, stile scaletta sintetica.
- gertrude è una donan nobile, cresciuta nell'etichetta e nelle regole della sua classe sociale
- è una femmina, quindi assoggettata alle decisioni del padre ancor più dei maschi
- la famiglia la cresce con dei comandi, senza sviluppare in lei il senso critico, anzi ostacolandolo (quando cerca di dire la sua la mettono sul pianod el ricatto psicologico "Tu mi offendi, non mi vuoi bene, non rispetti tuo pdre...")
- questo crea in lei il desiderio di compiacere per essere amata
- crescendo nei momenti fondamentali della sua esistenza viene meno il coraggio di dire la sua.
- non sa resistere nemmeno ad Egidio, a cui cede senza pensare
- la malattia di gertrude è una sottomissioen volontaria per compiacere, legata alla convinzione che se non si creano problemi si viene più amate
- però ci deve essere una valvola di sfogo. Gertrude non è una debole infatti
- la valvola è la superiosità con cui tratta tutti gli altri e la crudeltà con cui affronta chi le pare assomigliare al proprio padre-padrone (vedi Agnese).
- in un carattere come quello di gertrude l'autostima è bassissima, il bisogno di prevaricare alto (perchè non conosce altro modo di instaurare rapporti con la gente), il metro con cui gestire le persone è il dominio, non il libero rapporto.
mi manca una degna conclusione, ma ci penserò......
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