Bullismo (78540)
tema sul bullismo
Miglior risposta
Al giorno d’oggi quanti giovani si sentono fieri di essere considerati
dei bravi ragazzi? Molto pochi. Oramai ritengono sia un titolo da
perdenti; preferiscono assumere quello stupido comportamento da
persone dure e insensibili per imitare i coetanei ed essere meglio
accettati all’interno della compagnia: da questa nuova moda è nato
il fenomeno del bullismo, che si sta imponendo con una frequenza
impressionante sia tra i bambini che tra gli adolescenti. Ultimamente i giornali riportano troppo spesso casi di bullismo che accadono
nelle scuole o per strada. Ci sono stati episodi molto gravi, gruppi di
ragazzi che hanno picchiato un compagno handicappato, riprendendo la scena con i cellulari; altri che si sono presi gioco di un insegnante coprendolo di ridicolo in classe, naturalmente filmando le
scene finite poi su un sito Internet. Non sono mancati fatti gravissimi di bullismo che, a lungo andare, hanno portato le giovani vittime
ad uno stato di forte depressione, di instabilità psicologica e, purtroppo, ad un paio di casi di suicidio.
Ma perché si verificano questi fenomeni che coinvolgono ragazzi in
azioni negative e talvolta piene di cattiveria per colpire dei compagni che spesso hanno l’unica colpa di essere troppo buoni per reagire? Per capire a fondo la questione bisogna analizzare i personaggi
e le situazioni che entrano in gioco: i bulli, le vittime, le reazioni.
I bulli si ritengono dei leader; per comandare e manipolare hanno
bisogno di qualcuno più debole e che non faccia parte del gruppo
per coprirlo di insulti, prese in giro, per deriderlo e ferirlo in qualunque maniera. Ma cosa si nasconde dietro questa figura? Si tratta di
ragazzi con problemi familiari che esercitando atti di violenza e di
sopruso e trovano una via per sfogarsi; oppure l’eccessiva autostima e il bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione non permette loro di fare propri i valori positivi della vita. L’elemento chiave è comunque la vittima. È un ragazzo riservato che spesso si trova isolato, non integrato nella scuola o nella cerchia di amici, che
ha paura delle sue reazioni e di quelle degli altri e il più delle volte
non si confida con nessuno. E questo è l’errore più grande perché il
silenzio non aiuta a risolvere il problema anzi lo aggrava.Con questo fenomeno si sta mettendo in risalto la prepotenza, ma
soprattutto il voler essere protagonisti e sostenitori di tutto quello
che è illegale, non permesso, per il gusto di fare qualcosa di illecito
senza pensare che in tale modo si colpisce la sensibilità della vittima, che è così costretta per paura a subire uno stress umiliante.
Porre fine ad azioni di bullismo è quasi impossibile, purtroppo, perché usare violenza fisica o psicologica sui più deboli, sugli emarginati, su chi si trova solo davanti al gruppo, o forse è meglio dire
“branco”, è molto facile e di grande effetto; è in poche parole la
strada più breve per imporsi. Il problema deve essere affrontato su
più fronti; sono gli educatori, gli insegnanti, i genitori che dovrebbero far capire ai ragazzi che i veri valori sono altri e che la prepotenza e l’insensibilità verso i compagni e soprattutto i deboli non è
degna delle persone civili. Secondo me bisogna intervenire subito e
con fermezza per stroncare sul nascere tutte le situazioni di bullismo, altrimenti questi ragazzi crescono credendo solo sulla superiorità fisica e nella prepotenza, convinti di poter fare quello che vogliono. Una volta diventati adulti non saranno in grado di rispettare
le leggi e allora sarà troppo tardi per tornare indietro.
dei bravi ragazzi? Molto pochi. Oramai ritengono sia un titolo da
perdenti; preferiscono assumere quello stupido comportamento da
persone dure e insensibili per imitare i coetanei ed essere meglio
accettati all’interno della compagnia: da questa nuova moda è nato
il fenomeno del bullismo, che si sta imponendo con una frequenza
impressionante sia tra i bambini che tra gli adolescenti. Ultimamente i giornali riportano troppo spesso casi di bullismo che accadono
nelle scuole o per strada. Ci sono stati episodi molto gravi, gruppi di
ragazzi che hanno picchiato un compagno handicappato, riprendendo la scena con i cellulari; altri che si sono presi gioco di un insegnante coprendolo di ridicolo in classe, naturalmente filmando le
scene finite poi su un sito Internet. Non sono mancati fatti gravissimi di bullismo che, a lungo andare, hanno portato le giovani vittime
ad uno stato di forte depressione, di instabilità psicologica e, purtroppo, ad un paio di casi di suicidio.
Ma perché si verificano questi fenomeni che coinvolgono ragazzi in
azioni negative e talvolta piene di cattiveria per colpire dei compagni che spesso hanno l’unica colpa di essere troppo buoni per reagire? Per capire a fondo la questione bisogna analizzare i personaggi
e le situazioni che entrano in gioco: i bulli, le vittime, le reazioni.
I bulli si ritengono dei leader; per comandare e manipolare hanno
bisogno di qualcuno più debole e che non faccia parte del gruppo
per coprirlo di insulti, prese in giro, per deriderlo e ferirlo in qualunque maniera. Ma cosa si nasconde dietro questa figura? Si tratta di
ragazzi con problemi familiari che esercitando atti di violenza e di
sopruso e trovano una via per sfogarsi; oppure l’eccessiva autostima e il bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione non permette loro di fare propri i valori positivi della vita. L’elemento chiave è comunque la vittima. È un ragazzo riservato che spesso si trova isolato, non integrato nella scuola o nella cerchia di amici, che
ha paura delle sue reazioni e di quelle degli altri e il più delle volte
non si confida con nessuno. E questo è l’errore più grande perché il
silenzio non aiuta a risolvere il problema anzi lo aggrava.Con questo fenomeno si sta mettendo in risalto la prepotenza, ma
soprattutto il voler essere protagonisti e sostenitori di tutto quello
che è illegale, non permesso, per il gusto di fare qualcosa di illecito
senza pensare che in tale modo si colpisce la sensibilità della vittima, che è così costretta per paura a subire uno stress umiliante.
Porre fine ad azioni di bullismo è quasi impossibile, purtroppo, perché usare violenza fisica o psicologica sui più deboli, sugli emarginati, su chi si trova solo davanti al gruppo, o forse è meglio dire
“branco”, è molto facile e di grande effetto; è in poche parole la
strada più breve per imporsi. Il problema deve essere affrontato su
più fronti; sono gli educatori, gli insegnanti, i genitori che dovrebbero far capire ai ragazzi che i veri valori sono altri e che la prepotenza e l’insensibilità verso i compagni e soprattutto i deboli non è
degna delle persone civili. Secondo me bisogna intervenire subito e
con fermezza per stroncare sul nascere tutte le situazioni di bullismo, altrimenti questi ragazzi crescono credendo solo sulla superiorità fisica e nella prepotenza, convinti di poter fare quello che vogliono. Una volta diventati adulti non saranno in grado di rispettare
le leggi e allora sarà troppo tardi per tornare indietro.
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