Aiutoooooo urgenteeee!!!!
Poesia Mattina G.Ungaretti
1.Sofferma la tua attenzione sulle parole della lirica: quale rapporto si instaura tra la luce del mattino e l'idea di immensità?
L'illuminazione dell'io lirico, secondo te, può evocare anche la luce di Dio?
La parola immenso rinvia solo all'immensità spaziale dell'universo oppure ad altre interpretazioni dell'infinito?
Ritieni che le lettere ripetute simmetricamente accetuino l'intensità evocativa del componimento?
Vi prego rispondete anche ad una se nn sapete le altre o ecc....
Grazie a tuttii..
Aiutooooo vi pregooooooo!
1.Sofferma la tua attenzione sulle parole della lirica: quale rapporto si instaura tra la luce del mattino e l'idea di immensità?
L'illuminazione dell'io lirico, secondo te, può evocare anche la luce di Dio?
La parola immenso rinvia solo all'immensità spaziale dell'universo oppure ad altre interpretazioni dell'infinito?
Ritieni che le lettere ripetute simmetricamente accetuino l'intensità evocativa del componimento?
Vi prego rispondete anche ad una se nn sapete le altre o ecc....
Grazie a tuttii..
Aiutooooo vi pregooooooo!
Risposte
Io ci provo, ma le vedo un po' domande personali, tipo da esprimere qualcosa che fa nascere in te la lettura di queste parole: tenendo conto che il poeta con questa poesia, tra le più note poesie di Ungaretti, percepisce un sentimento infinito.
La luce del mattino, da intendersi proprio come tale, esprime una sensazione fisica legata proprio all'ora della mattina, al momento della giornata, che però questo diventa un sentimento interiore, con un rapido scambio tra sensazione e pensiero (caratteristica tipica del simbolismo). La parola immenso quindi può assumere un significato più ampio, appunto quello di infinito.
Secondo me questa è l'unica lirica di Ungaretti che accentui l'intensità evocativa del componimento, soprattutto sapendo che questa lirica è stata scritta dal poeta in trincea, a Trieste, in una mattina di sole. La lirica originaria era:
M'illumino
d'immenso
con un breve
moto di sguardi.
Ungaretti si trova in guerra, in trincea, a Trieste, in una mattina di sole: improvvisamente il poeta, insieme agli altri soldati, vede la distesa infinita del mare e "si illuminano di immenso" (la luce del cielo e l'immensità del mare).
Il taglio definitivo dato alla lirica dal poeta fa intendere l'impressione poetica a una vera e propria comunione del poeta con il tutto.
(l'io lirico, infine, volendo può evocare anche la luce di Dio, appunto se penso alla luce del cielo di cui ho accennato prima).
Spero sia abbastanza chiaro....Ho fatto una tesina su questo poeta, quindi ho cercato di sintetizzare le mie ricerche su questa lirica... spero di esserti stata d'aiuto almeno un po'.
Ciao!!!
La luce del mattino, da intendersi proprio come tale, esprime una sensazione fisica legata proprio all'ora della mattina, al momento della giornata, che però questo diventa un sentimento interiore, con un rapido scambio tra sensazione e pensiero (caratteristica tipica del simbolismo). La parola immenso quindi può assumere un significato più ampio, appunto quello di infinito.
Secondo me questa è l'unica lirica di Ungaretti che accentui l'intensità evocativa del componimento, soprattutto sapendo che questa lirica è stata scritta dal poeta in trincea, a Trieste, in una mattina di sole. La lirica originaria era:
M'illumino
d'immenso
con un breve
moto di sguardi.
Ungaretti si trova in guerra, in trincea, a Trieste, in una mattina di sole: improvvisamente il poeta, insieme agli altri soldati, vede la distesa infinita del mare e "si illuminano di immenso" (la luce del cielo e l'immensità del mare).
Il taglio definitivo dato alla lirica dal poeta fa intendere l'impressione poetica a una vera e propria comunione del poeta con il tutto.
(l'io lirico, infine, volendo può evocare anche la luce di Dio, appunto se penso alla luce del cielo di cui ho accennato prima).
Spero sia abbastanza chiaro....Ho fatto una tesina su questo poeta, quindi ho cercato di sintetizzare le mie ricerche su questa lirica... spero di esserti stata d'aiuto almeno un po'.
Ciao!!!