AIUTOOOOO!!!! HO BISOGNO DEL RIASSUNTO (UN Pò IN VERSIONE DA PRIMARIOLI, SCUOLE MEDIE) DI LO HOBBIT GRAZIEEE
un riassunto di lo hobbit entro il 23/12/2011 VI prego se no il mio prof mi spacca in due
Miglior risposta
Noi non siamo qui tanto x eseguire i tuoi compiti, ma per aumiutare chi a bisoogno. Quindi usa un linguaggio diverso. Grazie!
Ti scrivo qll che ho trovato.
TITOLO
Il titolo deriva dal fatto che in questo romanzo sono narrate le avventure di una creatura fantastica, chiamata appunto Hobbit. L’edizione è Adelphi – La Nuova Italia.
AUTORE
John Ronald Reuel Tolkien nasce il 3 gennaio del 1892 a Bloemfontein, una località del Sudafrica, capoluogo dello Stato Libero dell’Orange. Morto il padre quattro anni dopo, la famiglia ritorna nel paese originario della madre: l’Inghilterra. Qui si sistemano in un sobborgo di Birmingham, a Sarehole. Appena dodicenne la madre muore e il giovane riceve l’educazione da un sacerdote cattolico, dimostrando subito una naturale predisposizione per le lingue e per miti e leggende medievali (passione ereditata dalla madre). Diversi anni dopo, si laurea in lettere e arti a Oxford nel 1915. Ritornato ad Oxford nel 1919 dopo una breve carriera militare nella Prima Guerra Mondiale, Tolkien collabora al Dizionario Inglese di Oxford e dove insegna lingua e letteratura anglosassone dal 1925 al 1945. Il periodo di insegnamento ad Oxford concede all’autore la stesura dei primi timidi lavori. Il primo libro è “Lo Hobbit”, pubblicato nel 1936 e subito considerato una pietra miliare del genere nonché tappa fondamentale per l’autore. Intorno a quest’opera infatti Tolkien elabora il suo regno immaginario che lo renderà famoso e celebre in tutto il mondo. Questo è solo l’inizio di un epico ciclo di romanzi che Tolkien scriverà in circa quindici anni: “La Compagnia dell'Anello” (1954), “Le due torri” (1954) e “Il ritorno del re” (1955), uniti insieme nella trilogia “Il Signore degli Anelli”. Tolkien scrive anche diversi saggi sulla fiaba e sui miti celtici, racconti brevi e altri romanzi lunghi. Reuel Tolkien muore a Bournemouth, presso lo Hampshire il 2 settembre 1973.
RIASSUNTO
Bilbo Baggins è un pacifico Hobbit della Contea che abita nella sua confortevole caverna ignorando quello che avviene fuori dal suo paese, come è tipico delle creature simili a lui. Un giorno uno stregone di nome Gandalf gli fa visita proponendogli di partecipare ad un’avventura. Bilbo rifiuta ma invita lo stregone a prendere il tè a casa sua il giorno successivo. Il giorno dopo arrivano alla casa di Bilboo 13 nani: Gloin, Balin, Bifur, Fili, Kili, Oin, Thorin Scudodiquercia, Dain, Bombur, Dwalin, Nori, Dori ed Ori; seguiti da Gandalf. Questi sono intenzionati a recarsi presso Dale, città dei nani sotto la Montagna Solitaria, nelle Terre Selvagge, per recuperare il loro tesoro sottratto loro dal drago Smog e Bilbo viene assunto come scassinatore su consiglio di Gandalf. Seppur controvoglia lo Hobbit parte con loro seguendo la via orientale per arrivare all’Ultima casa accogliente. Incontrano tre Uomini Neri che, inizialmente li catturano, ma, con l’aiuto di Gandalf, li fanno esporre alla luce del sole e li fanno pietrificare; i nani rubano loro alcune spade. Dopo una breve sosta presso la reggia di Elrond, si rimettono in cammino attraverso le Montagne Nebbiose, dove vengono catturati dagli Orchi. Durante una fuga mal riuscita Bilbo si perde in una caverna, dove trova un anello, appartenente ad una strana creatura: Gollum. Quest’ultimo sfida Bilbo a una gara di indovinelli, dalla quale lo Hobbit esce vincitore, suscitando la collera dell’essere che ora ha intenzione di sbranarlo. Senza saperlo, Gollum porta Bilbo, che era diventato invisibile grazie all’anello, all’uscita delle montagne. Fuori si ricongiunge ai nani che lo credevano morto, ma non fa parola dell'anello. La notte stessa vengono attaccati dai Mannari e dagli Orchi e solo grazie all’intervento delle Aquile riescono a fuggire. Queste li portano nel territorio di Beorn, un uomo capace di trasformarsi in orso, che li accoglie nella sua dimora e fornisce loro del cibo per il viaggio e delle utili indicazioni. Quindi la compagnia si dirige verso il Bosco Atro, ultimo ostacolo prima di arrivare alla Montagna Solitaria, ma Gandalf non può seguirli per via di affari che lo portano a sud. La traversata del bosco non semplice: i nani vengono catturati da giganteschi ragni, e solo Bilbo, con l’aiuto dell’anello, riesce a liberarli. Tuttavia vengono di nuovo fatti prigionieri, questa volta dagli Elfi Silvani, ma Bilbo riesce a non farsi vedere. Dopo alcuni giorni riesce ad ideare uno stratagemma per liberare i compagni: li libera e li nasconde dentro alcune botti che vengono poi buttate nel fiume che le porterà a Ponte Lagolungo, una città governata dagli Uomini. Qui vengono accolti con tutti gli onori, ma non possono fermarsi, e risalgono il fiume fino alla Montagna Solitaria, anche grazie all’aiuto degli Uomini. Riescono a trovare un passaggio segreto grazie ad una mappa che Thorin aveva ereditato da suo padre. Bilbo, invisibile, riesce ad introdursi fino alla sala del tesoro e prende come sua ricompensa l’Archepietra (uno fra i più importanti tesori dei nani). Dopo alcuni viaggi nella caverna del drago Bilbo si fa scoprire e Smog di strugge l’entrata da cui erano venuti i nani. Non riuscendo a trovarli (erano nascosti in un tunnel), il drago decide di attaccare gli Uomini di Ponte Lagolungo, che avevano aiutato i suoi nemici. Ma viene ucciso da Bard, con una freccia che lo colpisce in un punto in cui la sua corazza non è rinforzata. Allora gli Uomini si dirigono verso la montagna per reclamare parte del tesoro dei nani. Thorin è adirato per non aver trovato l’Archepietra, e quando scopre che questa è in mano a Bilbo lo vorrebbe uccidere, e lo avrebbe fatta se non fosse venuto Gandalf a fermarlo. Ma i guai non sono finiti perchè Elfi, nani (era giunto da sud Dain, parente di Thorin con le sue truppe di nani)e Uomini vengono attaccati da Orchi e Mannari, che avevano saputo che il drago era stato abbattuto. Inizia così la “battaglia dei cinque eserciti”, alla quale lo Hobbit non partecipa perché viene colpito da una pietra e sviene. Grazie all’intervento delle Aquile e di Beorn in forma di orso, i nani e i loro alleati hanno la meglio, ma Thorin perde la vita e viene sepolto sotto la montagna con l’Archepietra e Orcrist (la spada che aveva preso nella caverna degli Uomini Neri, e che era stata una delle spade che avevano ucciso gli Orchi nella battaglia con i nani di Moria). Dain diventa Re sotto la Montagna e Bard fonda una nuova terra nel territorio di Dale. Il compito di Bilbo è finito, quindi inizia il suo viaggio di ritorno con Gandalf e Beorn, aggirando Bosco Atro. Si ferma per qualche tempo all’Ultima casa accogliente e, infine, ritorna con molto oro e argento a casa sua, che era stata messa in vendita perché gli Hobbit pensavano che Bilbo fosse partito per un viaggio senza ritorno (essendo passato circa un anno dalla sua partenza). Dopo poco tempo lo viene a trovare Balin insieme a Gandalf e lo Hobbit ammette che è soltanto una piccola creatura in un mondo molto vasto.
PERSONAGGI
Protagonisti
—Bilbo Baggins è uno hobbit, cioè una creatura fantastica alta all’incirca metà di un uomo. Ha una cinquantina d’anni ma, dalle avventure che riesce a sostenere, sembra ne abbia molti di meno. Nonostante si avvii controvoglia in questa avventura ogni volta che ce n’è bisogno aiuta i suoi compagni e scopre di essere, malgrado la sua statura, una persona furba e all’altezza di esperienze particolari come quelle da lui vissute. Verso la fine della storia anche i nani lo apprezzeranno per tutti i suoi servigi.
—Thorin Scudodiquercia è un nano, un’altra creatura fantastica, anch’essa molto bassa. Indossa sempre un cappuccio azzurro legato con cornicine d’argento e una lunga barba infilata in una cintura d’oro. È il figlio dell’ultimo re sotto la montagna e vuole reclamare il suo regno e i suoi tesori. È un tipo orgoglioso, avaro e diffidente, ma anche coraggioso e leale. Purtroppo muore in battaglia, ma se fosse rimasto in vita sarebbe diventato un grande re sotto la montagna.
—Gli altri nani: Dwalin (cappuccio verde e barba blu infilata in una cintura d’oro), Balin (cappuccio rosso e grande amico di Bilbo), Fili e Kili (cappuccio blu e i più giovani della compagnia), Dori e Nori (cappuccio viola e cintura d’argento), Ori (cappuccio grigio e cintura d’oro), Oin (cappuccio marrone e cintura d’oro), Gloin (cappuccio bianco e cintura d’argento, insieme a Oin sono specialisti nell’accendere il fuoco con gli acciarini), Bifur e Bofur (cappuccio giallo), Bombur (cappuccio verde ed è il più grasso e pesante della compagnia, questo mette a rischio varie volte la riuscita dell’impresa)
—Gandalf è uno stregone vestito sempre di grigio con una lunga barba bianca. È colui che designa Bilbo come scassinatore e che salva, in numerose occasioni, la vita ai suoi compagni. È un personaggio molto saggio e generoso e che sa sempre come comportarsi.
Personaggi secondari
—Elrond è un elfo, altra creatura di fantasia, che vive nell’ultima casa accogliente a Forraspaccata. Aiuta i protagonisti a tradurre alcune scritture in runico, di vitale importanza per compiere la loro impresa.
—Beorn è una creatura con la capacità di tramutarsi in orso. Accoglie in casa propria i protagonisti, anche se con qualche diffidenza e li aiuta nella battaglia dei cinque eserciti.
—Le aquile sono uccelli giganteschi, che portano in salvo Bilbo e i suoi amici quando vengono attaccati dagli orchi e dai lupi.
—Il re degli elfi silvani in un primo momento mette a rischio e rallenta la missione dei nani, poi li aiuta a sconfiggere i nemici nell’ultima battaglia.
—Bard uccide il drago Smog e, una volta uscito vincitore dalla battaglia contro gli orchi e i lupi, fonda un nuovo regno nell territorio di Dale.
—Dain è un parente di Thorin e, vinta la battaglia dei cinque eserciti, diventerà re sotto la montagna.
Antagonisti
—Smog è il drago che ha rubato i tesori dei nani. È un essere perfido che da prova di una certa furbizia durante i colloqui con Bilbo. Viene ucciso da una freccia scagliata da Bard che lo colpisce in un punto in cui la sua corazza non è rinforzata.
—Gli orchi sono creature orrende che vivono nei tunnel delle Montagne Nebbiose e riescono a catturare di sorpresa i protagonisti, che riescono poi a liberarsi. Vengono sconfitti nella battaglia dei cinque eserciti.
—I lupi sono creature enormi e che sanno parlare una loro lingua che capiscono anche gli orchi, con i quali sono alleati. Vengono sconfitti anche loro nell’ultima battaglia.
—I ragni di Bosco Atro sono esseri giganteschi che catturano i protagonisti, ma vengono poi ingannati da Bilbo, che libera così i suoi amici.
—Guglielmo, Maso e Berto sono uomini neri, cioè creature che non possono esporsi alla luce del sole per non tramutarsi in pietra, e vivono in caverne dove nascondono tutti i loro tesori. In un primo momento catturano i nani e Bilbo, ma vengono imbrogliati da Gandalf, che li fa litigare fino al sorgere del sole.
SPAZIO
La storia è ambientata inizialmente a Hobbitopoli (il paese in cui vive il protagonista), si sposta poi nelle terre selvagge (altro luogo immaginario inventato dall’autore). I luoghi in cui si svolge la vicenda sono prevalentemente aperti, vi sono spesso viaggi e avventure che portano i personaggi a spostarsi attraverso pianure o boschi. Non mancano comunque scene in luoghi chiusi, in questo caso caverne o abitazioni occasionali. In molti casi i luoghi rispecchiano i pensieri e le sensazioni dei personaggi.
TEMPO
La storia narrata si svolge tra il 2941 e il 2942 della terza era (l’autore inventa dei periodi immaginari), nell’arco di poco più di un anno. È presente una prolessi sottoforma di profezia. Le scende sono a volte movimentate e a volte statiche; le immagini scorrono sotto gli occhi del lettore con la stessa velocità con cui legge. Si alternano tempi lenti, in cui i personaggi riflettono sulle vicende, e scene di azione.
STILE
L’autore utilizza a volte termini fantastici o parole in uso nel mondo in cui vivono i personaggi. Fa esprimere i personaggi in modo formale o informale a seconda della situazione in cui si trovano. L’autore utilizza una scrittura semplice, per dar modo al lettore di non soffermarsi sull’interpretazione del modo di scrivere, ma di renderlo partecipe delle vicende e delle riflessioni dei personaggi e dell’autore stesso.
TECNICHE DI PRESENTAZIONE DELLE PAROLE E DEI PENSIERI
In questo romanzo sono presenti alternativamente (per tener vivo l’interesse del lettore) discorsi diretti e indiretti. Nei dialoghi i personaggi non esprimono sempre i loro pensieri, questo compito è riservato alle riflessioni interiori di molti di loro. È presente il discorso indiretto libero, soprattutto se il narratore sta esprimendo i pensieri dei personaggi tramite riflessioni interne.
NARRATORE
Il narratore è onnisciente e racconta i fatti come uno spettatore esterno. Il romanzo è diviso in tante scene distinte in cui agiscono i vari personaggi: il narratore prima racconta una parte del viaggio di alcuni e poi ritorna sulle scene degli altri. Il narratore non assume il punto di vista dei personaggi, ne esprime, a volte, i pensieri, tramite il discorso indiretto libero.
TEMATICHE
Nonostante il romanzo abbia come scopo principale quello di narrare le avventure vissute dalla compagnia, si possono individuare alcuni temi di fondo. Queste tematiche sono essenzialmente i valori trasmessi dalle sensazioni e dai pensieri dei personaggi, quindi la lealtà, il coraggio e la generosità: Bilbo è altruista perché accetta di aiutare i nani nonostante l’impresa sia pericolosa, ed è coraggioso e leale perché non li abbandona anche quando potrebbe farlo. Anche gli altri protagonisti trasmettono altri valori importanti, soprattutto quello dell’unità di spirito. Anche un’altra riflessione potrebbe essere quella sul cambiamento dello hobbit nel corso delle avventure, e della rivelazione a tutti e anche a se stesso, della sua grande importanza e della dimostrazione che tutti, anche se si è solo una piccola creatura in un mondo molto vasto si può valere molto di più di quello che può sembrare.
COMMENTO
Questo romanzo è stato sì lungo da leggere, ma per nulla noioso o pesante, anzi, a volte è stato anche rilassante. Anche la storia era interessante, sebbene a me piacciano molto i libri di avventura e fantasia, e, in particolar modo, conoscendo la storia de “Il Signore degli Anelli”, è stato opportuno conoscerne (in un certo senso) l’antefatto e la presentazione dei personaggi prima di quelle famose vicende. Questo romanzo è un miscuglio di scene di azione e avventura, di situazioni comiche e di pericolo ben inserite nella vicenda: fattore più che apprezzabile nella lettura. Benché i temi di fondo del romanzo, specialmente in alcuni passi fossero identificabili, non ho letto questo libro come se ci fosse bisogno di ricercare qualche concetto ma puramente come narrazione di un viaggio. Forse una cosa che mi ha colpito particolarmente è di non essere riuscito a immedesimarmi in qualche personaggio o a “calarmi” nella vicenda per esserne partecipe. Nonostante questo credo sia piacevole una lettura di questo genere.
RIASSUNTO MOLTO BREVE
dal 1 al 9 cao
Arrivo di Gandalf e dei nani a casa di Bilbo. Si scopre quale sarà l’obiettivo dell’avventura.
Partenza precipitosa di Bilbo per raggiungere i nani.
La compagnia si inoltra nelle Terre Solitarie.
L’incontro con i tre Uomini Neri e la scoperta delle armi elfiche nella loro grotta.
Si arriva nel regno degli elfi di Elrond e la compagnia viene ospitata da quest’ultimo.
La lettura da parte di Elrond della mappa con le lettere lunari.
Salgono sulle montagne e vengono fatti prigionieri dagli orchi.
La fuga e lo smarrimento di Bilbo.
Il ritrovamento dell’anello e la gara di indovinelli contro Gollum.
Bilbo si ricongiunge con gli amici e ripartono.
Vengono attaccati dai lupi mannari e poi dagli orchi.
Salvati dalle grandi aquile, vengono prima rifocillati, poi portati alla Carroccia in mezzo al fiume.
Incontrano Beorn e vengono ospitati da lui.
Con i pony di Beorn, possono raggiungere Bosco Atro.
Gandalf li lascia per un altro impegno e la compagnia entra nel bosco.
Il fiume dell’oblio, dove dentro cade Bombur.
Bilbo sale su un’enorme quercia, senza poi rendersi conto della vicinanza dell’uscita dal bosco.
Incontrano gli elfi silvani interrompendo tre loro banchetti.
Nella confusione la compagnia si disperde e i nani vengono catturati dai ragni.
Bilbo lotta con coraggio e astuzia contro i ragni fino a liberare i nani.
I nani vengono catturati dagli Elfi Silvani e portati al cospetto del loro re.
Dopo qualche giorno, in cui Bilbo è riuscito ad individuare tutte le celle, l’hobbit coglie l’occasione per fuggire.
Durante una grande festa, Bilbo libera gli amici e li imballa dentro dei tini.
Bilbo e i nani scendono lungo il fiume Selva verso Lago Lungo e la città sorta sulle acque.
Riassunto dal capitolo 10 al capitolo 19
Le botti ( con i nani al loro interno ) seguono il fiume fino ad una vasta palude, finché, al tramonto, non giungono al Lago Lungo.
Durante la notte, Bilbo libera i nani, poi una parte di loro si dirige verso la città, dove vengono accolti.
Dopo quindici giorni i nani riprendono il loro viaggio lungo il Fiume Fluente e attraverso la Desolazione del Drago, fino ad giungere alle pendici della Montagna Solitaria.
Dopo molte prove e moltissimi giorni, Bilbo capisce come aprire la porta di pietra.
E’ l’hobbit il primo ad esplorare il cunicolo fino alla grotta del drago.
Il risveglio di Smaug.
L’ira del drago blocca la compagnia nel cunicolo.
Il lungo discorso tra Bilbo e il drago.
Smaug si dirige verso la città sul lago.
La compagnia è obbligata a raggiungere la caverna del drago per poter uscire.
Bilbo nasconde agli altri l’Archipietra, poi tutti esplorano il grande tesoro.
La compagnia esce all’aperto e raggiunge la vecchia torre di guardia di Dale.
L’attacco di Smaug alla città sul lago provoca distruzione e incendi.
Bard cerca di difendere la città e riesce ad uccidere l’enorme bestia, grazie anche al tordo.
Gli elfi arrivano per aiutare gli umani, poi partono verso la Montagna Solitaria.
I nani incontrano i corvi imperiali e così vengono a sapere di quello che sta succedendo.
Inizia l’assedio. Thorin è irremovibile e non vuole cedere alle richieste di uomini ed elfi.
Bilbo fugge e consegna l’Archipietra a Bard, poi torna tra i nani.
Thorin, quando scopre cosa è successo, scaccia via Bilbo. Continua a non voler spartire il tesoro e aspetta un aiuto dai nani di Dain.
I nani di Dain contro elfi e uomini. La battaglia è bloccata sul nascere da Gandalf.
Inizio della battaglia dei Cinque Eserciti : nani, uomini ed elfi contro orchi e mannari.
L’intervento di Thorin riesce a dare un po’ di respiro allo schieramento amico, ma gli orchi sono tantissimi.
L’arrivo delle grandi aquile cambia la situazione. Bilbo perde conoscenza per una pietra.
Bilbo rinviene e viene condotto all’accampamento. Assiste così alla morte di Thorin.
Viene raccontato a Bilbo come si è conclusa la battaglia, compreso l’arrivo di Beorn.
Bilbo inizia il viaggio verso casa assieme a Gandalf e Beorn.
Le tappe principali sono la casa di Beorn e quella di Elrond.
Alla fine Bilbo torna a casa, appena in tempo prima che venga venduto tutto ciò che gli appartiene.
Riprende la vita di sempre, più o meno
Il riassunto di ogni singolo capitolo lo trovi qui:
http://www.hobbitfilm.it/hobbit_riassunti/
La trama
La
« Questa è la storia di come un Baggins ebbe un'avventura e si trovò a fare e dire cose del tutto imprevedibili »
(JRR Tolkien, Lo Hobbit)
La storia incomincia nel modo più tranquillo possibile. Bilbo è un Hobbit e sta tranquillamente fumando la sua erba pipa sull'uscio di casa quando arriva Gandalf; era da tanto che non passava per la terra di mezzo, cioè dalla morte del Vecchio Tuc. Discorrendo, Gandalf gli propone di partecipare a una avventura. L'anima Baggins di Bilbo però riesce a scampare il pericolo glissando su un invito per il giorno successivo a prendere un tè pomeridiano.
Il giorno dopo Gandalf arriva all'ora del tè. Alla porta però non c'è solo lui, ma una torma di nani barbuti e bardati d'oro con cappucci variopinti comandati dal famoso Thorin Scudodiquercia. Il povero Hobbit è frastornato da un tale convivio di nani chiassosi che gli prosciugano gran parte delle provviste e intonano canti che parlano di oro draghi e distruzione. Questi discorsi non gli piacciono, ma quelli dopo ancora meno. Gandalf tira fuori una vecchia mappa su pergamena e una strana chiave che gli aveva dato il padre di Thorin, Thráin II in punto di morte a Dol Guldur. Questa chiave era di un passaggio segreto dentro Erebor, la Montagna solitaria regno del Re sotto la Montagna all'interno di cui era custodito un enorme tesoro. Gandalf e i suoi amici cercavano l'aiuto di uno scassinatore o cacciatore di tesori per compiere l'impresa. L'idea di un'avventura non andava a genio a Bilbo, che a fine serata pensa di aver scampato il pericolo. Intanto tutti vanno a dormire ospitati da un indaffarato e preoccupato Bilbo.
Il giorno dopo tutto sembrava un incubo. Ma il disordine riporta Bilbo alla realtà. D'un tratto arriva Gandalf che gli ricorda gli accordi presi e gli porge un bigliettino di Thorin. Il povero Bilbo, senza sapere né come né perché (provabilmente la sua parte Tuc aveva preso il sopravvento), si ritrova fuori casa a correre a perdifiato senza niente per un lungo viaggio. Si ritrovano tutti al Drago Verde con i nani intenti a preparare i pony. Dwalin dà al povero Bilbo un vecchio cappuccio ed una mantella verde scuro[1] e si incamminano tutti. Gandalf li saluta ma promette che si rivedranno presto.
La compagnia procede lentamente. Dopo circa un mese di cavalcate[2] per le Terre Selvagge raggiunge i boschi in prossimità delle Montagne Nebbiose. Qui in una notte buia e ventosa, non riuscendo ad accendere il fuoco del campo, vedono un fuoco in distanza e vi si avvicinano. Questo è un fuoco acceso da alcuni Vagabondi[3] che li catturano tutti ed iniziano a discutere su come mangiarli. Fortunatamente arriva Gandalf che li salva imitando le voci dei tre e fa perdere loro tempo in discussioni inutili. All'ultimo si accorgono dell'alba e vengono tramutati in pietra. Tutti sono grati a Gandalf, e lì vicino trovano la caverna dei tre Vagabondi con dentro molte provviste e delle armi. Bilbo prende per sé un pugnale (Pungolo), Gandalf e Thorin due spade e si incamminano poi tutti per Granburrone[4].
Qui trovano Elrond il mezzo elfo che li ospita e li rifocilla. Il primo LITHE[5] Elrond scopre le lettere lunari sulla mappa. Queste indicano che il buco della serratura sarebbe stato visibile nel giorno di Durin[6]
Ripartono quindi per la Montagna Solitaria passando per le Montagne Nebbiose. In una notte di bufera tre si riparano dentro una caverna sono tutti catturati dagli orchi, ad eccezione di Gandalf. Il gruppo è condotto al cospetto di un grande orco, e quando la situazione si fa tragica Gandalf ricompare, uccidendo molti orchi con fulmini e luci, e portandoli in salvo per le caverne. In questo frangente Bilbo perde di vista gli altri ed arriva ad un laghetto sotterraneo. Qui trova fortunosamente l'Unico Anello ed incontra la creatura Gollum da cui si salva fortunosamente dall'essere mangiato dopo il famoso gioco degli indovinelli, scoprendo poi per caso che l'anello se indossato rende invisibili.
Messosi in salvo fuori dalle caverne, Bilbo ritrova i nani che lo lodano per la sua maestria di scassinatore e per essersi salvato non si sa come. Gli orchi però sono infuriati e con i Mannari partono alla ricerca dei fuggitivi. Questi sono salvati dalle Aquile che li portano prima nei loro rifugi e poi da Beorn per essere aiutati nella loro impresa. Qui trovano ristoro e forse un alleato, a cui raccontano le loro vicissitudini. Dopo 2 giorni in cui ritornano alle loro normali ritondità, i nani riprendono il viaggio con cibo e cavalcature. Beorn però dice loro di lasciare liberi gli animali quando saranno arrivati all'imboccatura di Bosco Atro e di non lasciare mai il sentiero. Quando arrivano al sentiero devono dire addio a Gandalf: questa infatti è una avventura per nani e non per stregoni.
La traversata di Bosco Atro è lunga e perigliosa e non mancano le disavventure, come il povero Bombur che finisce tutto intero nel Rivo Incantato e cade poi addormentato. Dopo molti giorni di marce forzate portando il povero Bombur a spalla finiscono le provviste. Unica nota positiva è che Bombur si sveglia, più affamato che mai. La situazione ora è seria: le provviste sono finite e c'è ancora molto cammino da fare. La stessa sera avvistano dei fuochi nella foresta, e credendo che non può andare peggio di così si avvicinano. Ma appena entrati nella radura dove vedono elfi che banchettano sontuosamente, tutti i fuochi si spengono e perdono l'orientamento e i compagni. Dopo molta fatica si ritrovano tutti nell'oscurità ancora affamati, rivedono i fuochi e cercano di avvicinarsi più furtivamente, ma di nuovo questi si spengono appena entrati nella seconda radura e si riperdono di nuovo tutti. Al terzo infruttuoso tentativo il povero Bilbo si separa definitivamente dai compagni e decide di dormire ed aspettare un po' di luce per cercare di nuovo i compagni. Il mattino seguente si sveglia di soprassalto mentre è attaccato da un ragno che lo sta legando come un salame. La lotta è furiosa ma il suo spadino lo aiuta a liberarsi e riesce a uccidere il ragno ed a non farsi mangiare[7][8]. Infilatosi l'anello va alla ricerca dei compagni nani, li trova che sono appesi come tanti salami a degli alberi lì vicino. Arditamente per un hobbit riesce a liberarli e a uccidere innumerevoli Ragni Giganti e riesce fortunosamente a portare i compagni dentro uno dei circoli dove la sera prima avevano visto gli elfi e dentro cui i ragni non osano entrare. Qui dopo essersi riposati si accorgono di una cosa sconcertante, Thorin non è con loro!!
Thorin era infatti stato catturato e portato nella casa sotterranea di Thranduil[9], qui è interrogato ma è anche disprezzato essendo un nano. Visto che non riesce ad avere notizie dal reticente Thorin lo fa condurre in cella. In quello stesso frangente sono catturati nella radura i nani, Bilbo però riesce a mettersi l'anello ed a seguirli inosservato; di fronte a re Thranduil danno la stessa versione reticente di Thorin e vengono rinchiusi tutti in celle separate. I giorni sono monotoni, Bilbo però scopre piano piano tutte le celle dei nani ed anche quella di Thorin. Escogita dopo un mese di prigionia un piano di fuga, le porte principali non sono l'unica uscita di quella reggia, infatti il Fiume Selva scorre lì sotto ed è usato per trasportare provviste e quant'altro. Durante la festa d'autunno[10] i nani riescono a fuggire dentro delle botti vuote. Queste sono infatti mandate come commercio a Pontelagolungo[11] e lì possono poi trovare rifugio e rifornimenti.
Tutto va per il verso giusto anche se molti nani sono ammaccati e mezzi annegati. Raggiunta la città una grande felicità pervade tutta la popolazione, i nani sono rifocillati e riprendono le forze mentre Bibo festeggia il suo più strano compleanno fino a quel giorno[12] e, essendo raffreddato, ringraziava tutti con: Grazie dande a duddi[13]. Pochi giorni dopo riprendono il viaggio rifocillati e con nuove masserizie date dagli abitanti di Esgaroth per il viaggio fino alla Montagna Solitaria fra la curiosità e la preoccupazione di tutti.
Arrivano alla Montagna solitaria, la desolazione è scoraggiante, la piana di Dale è spoglia e dalla porta della montagna escono vapori e fumo, segno che il drago non è morto, ma non che sia sicuramente in casa. Creano vari accampamenti per cercare la via nascosta che è trovata da Bilbo, non si riesce però a trovare nessuna porta e nessuna fessura per la chiave, solo nel Giorno di Durin[14] un raggio di luce fa vedere loro la serratura e riescono ad aprire la porta della via segreta con la chiave di Thorin. La stessa sera Bilbo fa una prima perlustrazione della via, è impaurito come non mai ma riesce a vedere Smaug[15] ed a rubare una coppa, questi però se ne accorge e poco dopo, mentre tutti stanno ancora festeggiando si sveglia e scatena la sua furia contro la montagna vicino all'apertura del tunnel. Solo per il rotto della cuffia riescono a salvarsi dentro la galleria prima che sopraggiunga il drago ma tutti i pony scappano e molti sono mangiati. Il giorno dopo ha luogo un secondo incontro fra Bilbo ed il drago; questo è più cordiale, ma dalle parole del piccolo Hobbit riesce a capire che sono stati aiutati dalla gente del lago, medita quindi vendetta. Ritornato dai nani decidono di chiudersi definitivamente dentro la galleria...appena in tempo perché Smaug scatena la sua furia contro l'entrata, ora sono rinchiusi dentro. Dalle parole cavaliere del barile e dalle orme ha la prova che la compagnia è venuta dal lago e va quindi a mostrare la sua collera ai villici.
I nani sono tutti spaventati dentro la galleria, ma si fanno coraggio ed escono preceduti da Bilbo, nella sala del Tesoro Bilbo trova l'Archepietra ma per il momento non ne fa parola con nessuno. Le aule di Erebor sono cadenti ed in sfacelo, con ossa e sudiciume ovunque ma la combricola di nani è più felice che mai, si armano di tutto punto e danno a Bilbo una cotta in maglia di Mithril. La visita per le rovine procede lenta e stanca poiché sono tutti affamati e si vanno ad accampare ad un vecchio posto di guardia.
Smaug a Pontelagolungo
Intanto a Dale le cose non vanno affatto bene, Smaug è arrivato e sta incendiando tutta la città. Solo un uomo rimane imperterrito a combattere con i suoi, è Bard detto "L'Arciere". Il panciotto di diamanti del drago però lo protegge benissimo da ogni attacco e le sue scaglie sono impenetrabili. Un tordo ad un tratto gli si avvicina e gli indica un punto in cui il panciotto è scoperto e si vede il nudo ventre[16], decide quindi di colpirlo con una freccia avuta in eredità dai suoi padri e che proviene direttamente dalle fucine della Montagna Solitaria[17]. La freccia entra nel vuoto del panciotto e il drago cade morto nel lago distruggendo ciò che resta della città. Un grande sconforto pervade tutti e dopo poco si va a cercare soccorso dagli amici elfi, questi però si erano già messi in cammino avvisati da loro messaggeri di quanto accaduto. Vengono dati i primi soccorsi poi elfi ed umani si mettono in cammino per avere la loro parte del tesoro di Thorin, che credono ucciso dal drago.
Nella montagna Thorin pensa al da farsi, fa la conoscenza con un Corvo Imperiale[18], Roac[19], figlio di Carc. Questi gli porta notizie belle e brutte, Smaug è morto ma al contempo si stanno avvicinando gli uomini del lago e gli elfi in assetto da guerra. Grandemente preoccupato Thorin gli chiede quindi di mandare dei suoi fratelli dai suoi parenti, ed in particolare dal cugino Dain dei Colli Ferrosi. Riescono a recuperare poi parte delle provviste lasciate indietro ed a costruire un muro difensivo lungo la porta principale per sbarrare l'accesso agli eserciti che si stanno avvicinando che arrivano pochi giorni dopo. Questi sono soncertati dal vedere che i nani sono ancora in vita, si fa quindi avanti una ambasceria guidata da Bard che chiede parte del tesoro come indennizzo per i danni e come restituzione del tesoro di Girion di Dale razziato dal drago. Thorin è però irremovibile, non darà niente finché un esercito aspetta dinnanzi alla sua porta, l'assedio della montagna ha quindi inizio. A Bilbo però questa situazione non va per niente a genio, ricordsandosi che ha ancora con se l'archepietra di cui non ha fatto parola con nessuno la va a dare una sera in cui è di guardia a Bard perché la possa usare comeriscatto per far finire questa situazione insostenibile. Bard ed il re degli elfi sono stupefatti dalla proposta e dall'oggetto di impareggiabile bellezza. Tornando all'accampamento per non destare sospetti lo ferma Gandalf che è appena tornato dai suoi affari[20], cosa che lo rincuora grandemente ma poi si deve affrettare a causa del turno di guardia.
Il giorno dopo si fa avanti una seconda ambasceria recante l'archepietra e chiedendo la loro parte del tesoro in cambio di essa. Questo fa infuriare Thorin che mai può accettare simili condizioni e scaccia via anche il giovane hobbit, resosi colpevole di questo tradimento. Manda quindi messaggeri perché Dain si affretti, infatti il mattino seguente è avvistato vicino a Dale. Tutti si preparavano al combattimento ma d'un tratto arrivano improvvisamente orchi e mannari, gli schieramenti sono sovvertiti e si combatte la Battaglia dei Cinque Eserciti[21]. La battaglia è furiosa, orchi, mannari, uomini, elfi e nani si fronteggiano alle pendici della montagna, Bilbo indossa l'anello per sfuggire al pericolo ma quando avvista le aquile perde conoscenza per molte ore. Intanto nel campo di battaglia le cose non vanno per il meglio, solo l'inaspettato arrivo di Beorn stravolge lesito della battaglia, uccide infatti il generale degli orchi Bolg[22], la battaglia è vinta ma i lutti sono numerosi.
Bilbo si riprende dalla botta in testa ed è portato al capezzale di Thorin, questi gli chiede perdono per quanto successo nelle ore precedenti e poco dopo si spegne, viene seppellito profondamente sotto la Montagna Solitaria con l'Archepietra ed Orcrist.
Dain, diventa il nuovo Re sotto la Montagna e distribuisce saggiamente le ricchezze conquistate, a Bilbo dà solo un paio di bauli, uno d'argento ed uno d'oro visto che sarebbe oltremodo difficile e pericoloso portare ricchezze maggiori. Si mettono tutti in cammino per tornare a casa, Bilbo Gandalf e Beorn seguono la via lunga, a nord di Bosco Atro e di fermano a casa di Beorn per il natale[23], il viaggio prosegue in primavera per Granburrone[24] e poi per Hobbiville dove arrivano per Giugno, nel cammino Bilbo prende la pentola del tesoro dei tre vagabondi.
A Hobbiville tutto però andava molto storto, era stato infatti dichiato morto e tutti i suoi averi erano stati messi all'asta e quasi tutti venduti, i suoi cugini Sackville-Baggins stavano anche prendendo le misure della sua casa. Oltre a perdere i mobili aveva perso la rispettabilità, tutti lo consideravano alquanto strano e bislacco. Gli facevano visita elfi e nani ed iniziò anche a scrivere un libro: Andata e Ritorno, le Vacanze di uno Hobbit
« Sei una bravissima persona, signor Baggins, e io ti sono affezionato; ma in fondo sei solo una piccola creatura in un mondo molto vasto »
(Gandalf a Bilbo quando si rivedono anni dopo ne Lo Hobbit, Adelphi, Milano 2002, pag. 342)
Vai al sito:
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Trama_de_Lo_Hobbit
Miglior Risposta
Lo hobbit Bilbo Baggins vive tranquillo nello sua casa, fino a quando un giorno si presenta alla sua porta lo stregone Gandalf che lo coinvolge in uno strano viaggio.
Il giorno dopo l’incontro con Gandalf, si presentano a Casa Baggins tredici nani, coi quali deve raggiungere la Montagna solitaria e scacciare il drago Smog per riconquistare il tesoro custodito dal drago.
Una notte la spedizione incontra tre uomini neri che catturano Bilbo e i suoi compagni, fortunatamente Gandalf interviene facendo litigare gli uomini neri fino al sorgere del sole, infatti gli uomini neri non possono stare alla luce del giorno, e con i primi raggi del sole si trasformano in statue di pietra.
Dopo alcuni giorni di viaggio giungono alla dimora di Elrond il mezz’elfo, il quale li aiuta a decifrare una parte della mappa con le indicazioni per la porta segreta sotto la montagna. La permanenza da Elrond però dura pochi giorni e ben presto si rimettono in cammino per oltrepassare le montagne.
Durante una tappa notturna i viaggiatori si scontrano con un gruppo di Orchi, durante la fuga Bilbo si perde per le caverne e, nonostante cercasse la via d’uscita, arriva nelle profondità della grotta.
Sempre alla ricerca della via giusta lo hobbit arriva fino ad un laghetto sotterraneo dove incontra una strana creatura di nome Gollum.
Inizialmente Gollum cerca di assalire Bilbo, ma lo hobbit ha con se una spada donatagli da Elrond. Bilbo si rende conto che senza aiuto non è in grado di uscire dalla grotta, allora i due trovano una soluzione particolare per decidere se Gollum debba aiutare Bilbo o meno: una gara di indovinelli, cosa in cui gli hobbit sono abilissimi.
Mentre pensa al prossimo indovinello da fare Bilbo si mette una mano in tasca e soprappensiero chiede a se stesso “Cos’ho in tasca?”,dimenticatosi di aver raccolto un anello poco prima di arrivare al lago. Gollum crede che sia un indovinello, ma non sa dare risposta e Bilbo vince la gara, ma Gollum infuriato per la sconfitta non vuole mantenere la promessa di indicare la via all’hobbit e cerca nuovamente di aggredirlo.
Durante la fuga Bilbo scopre che indossando l’anello diventa invisibile, in questo modo scampa anche agli orchi e riesce a ricongiungersi al resto del gruppo.
Il viaggio procede fino a Bosco atro dove la compagnia si scontra con i ragni giganti che abitano la foresta. Superato anche questo pericolo la spedizione si imbatte negli elfi silvani, i quali non sono in buoni rapporti con i nani, e la compagnia viene fatta prigioniera.
Bilbo, che è l’unico a non essere stato catturato, fa evadere i compagni dentro a delle botti vuote con le quali navigano sul fiume fino ai pressi di Pontelagolungo, una città abitata da uomini dove vengono ben accolti.
Alcuni giorni dopo la compagnia si dirige alla Montagna Solitaria, trovano l’entrata ma resta il problema di scacciare il drago.
Di notte il drago si allontana dalla sua tana per andare a caccia, così una notte, in accordo con gli uomini di Pontelagolungo, viene tesa un imboscata a Smog, un arciere riesce a colpire l’unico punto della pancia del drago che non è coperta dalle pietre del suo giaciglio di preziosi rimastegli incastrate nella pelle.
Il drago è finalmente sconfitto e i nani posso tornare in possesso della dimora dei loro padri.
Bilbo torna a casa con la sua ricompensa, sulla quale si fantasticherà a lungo nella contea.
Prova anche qui:
http://web.dsc.unibo.it/~panichi/ig/libro/riass.htm
Aggiunto 2 minuti più tardi:
Spero ti vada bene.
Ti scrivo qll che ho trovato.
TITOLO
Il titolo deriva dal fatto che in questo romanzo sono narrate le avventure di una creatura fantastica, chiamata appunto Hobbit. L’edizione è Adelphi – La Nuova Italia.
AUTORE
John Ronald Reuel Tolkien nasce il 3 gennaio del 1892 a Bloemfontein, una località del Sudafrica, capoluogo dello Stato Libero dell’Orange. Morto il padre quattro anni dopo, la famiglia ritorna nel paese originario della madre: l’Inghilterra. Qui si sistemano in un sobborgo di Birmingham, a Sarehole. Appena dodicenne la madre muore e il giovane riceve l’educazione da un sacerdote cattolico, dimostrando subito una naturale predisposizione per le lingue e per miti e leggende medievali (passione ereditata dalla madre). Diversi anni dopo, si laurea in lettere e arti a Oxford nel 1915. Ritornato ad Oxford nel 1919 dopo una breve carriera militare nella Prima Guerra Mondiale, Tolkien collabora al Dizionario Inglese di Oxford e dove insegna lingua e letteratura anglosassone dal 1925 al 1945. Il periodo di insegnamento ad Oxford concede all’autore la stesura dei primi timidi lavori. Il primo libro è “Lo Hobbit”, pubblicato nel 1936 e subito considerato una pietra miliare del genere nonché tappa fondamentale per l’autore. Intorno a quest’opera infatti Tolkien elabora il suo regno immaginario che lo renderà famoso e celebre in tutto il mondo. Questo è solo l’inizio di un epico ciclo di romanzi che Tolkien scriverà in circa quindici anni: “La Compagnia dell'Anello” (1954), “Le due torri” (1954) e “Il ritorno del re” (1955), uniti insieme nella trilogia “Il Signore degli Anelli”. Tolkien scrive anche diversi saggi sulla fiaba e sui miti celtici, racconti brevi e altri romanzi lunghi. Reuel Tolkien muore a Bournemouth, presso lo Hampshire il 2 settembre 1973.
RIASSUNTO
Bilbo Baggins è un pacifico Hobbit della Contea che abita nella sua confortevole caverna ignorando quello che avviene fuori dal suo paese, come è tipico delle creature simili a lui. Un giorno uno stregone di nome Gandalf gli fa visita proponendogli di partecipare ad un’avventura. Bilbo rifiuta ma invita lo stregone a prendere il tè a casa sua il giorno successivo. Il giorno dopo arrivano alla casa di Bilboo 13 nani: Gloin, Balin, Bifur, Fili, Kili, Oin, Thorin Scudodiquercia, Dain, Bombur, Dwalin, Nori, Dori ed Ori; seguiti da Gandalf. Questi sono intenzionati a recarsi presso Dale, città dei nani sotto la Montagna Solitaria, nelle Terre Selvagge, per recuperare il loro tesoro sottratto loro dal drago Smog e Bilbo viene assunto come scassinatore su consiglio di Gandalf. Seppur controvoglia lo Hobbit parte con loro seguendo la via orientale per arrivare all’Ultima casa accogliente. Incontrano tre Uomini Neri che, inizialmente li catturano, ma, con l’aiuto di Gandalf, li fanno esporre alla luce del sole e li fanno pietrificare; i nani rubano loro alcune spade. Dopo una breve sosta presso la reggia di Elrond, si rimettono in cammino attraverso le Montagne Nebbiose, dove vengono catturati dagli Orchi. Durante una fuga mal riuscita Bilbo si perde in una caverna, dove trova un anello, appartenente ad una strana creatura: Gollum. Quest’ultimo sfida Bilbo a una gara di indovinelli, dalla quale lo Hobbit esce vincitore, suscitando la collera dell’essere che ora ha intenzione di sbranarlo. Senza saperlo, Gollum porta Bilbo, che era diventato invisibile grazie all’anello, all’uscita delle montagne. Fuori si ricongiunge ai nani che lo credevano morto, ma non fa parola dell'anello. La notte stessa vengono attaccati dai Mannari e dagli Orchi e solo grazie all’intervento delle Aquile riescono a fuggire. Queste li portano nel territorio di Beorn, un uomo capace di trasformarsi in orso, che li accoglie nella sua dimora e fornisce loro del cibo per il viaggio e delle utili indicazioni. Quindi la compagnia si dirige verso il Bosco Atro, ultimo ostacolo prima di arrivare alla Montagna Solitaria, ma Gandalf non può seguirli per via di affari che lo portano a sud. La traversata del bosco non semplice: i nani vengono catturati da giganteschi ragni, e solo Bilbo, con l’aiuto dell’anello, riesce a liberarli. Tuttavia vengono di nuovo fatti prigionieri, questa volta dagli Elfi Silvani, ma Bilbo riesce a non farsi vedere. Dopo alcuni giorni riesce ad ideare uno stratagemma per liberare i compagni: li libera e li nasconde dentro alcune botti che vengono poi buttate nel fiume che le porterà a Ponte Lagolungo, una città governata dagli Uomini. Qui vengono accolti con tutti gli onori, ma non possono fermarsi, e risalgono il fiume fino alla Montagna Solitaria, anche grazie all’aiuto degli Uomini. Riescono a trovare un passaggio segreto grazie ad una mappa che Thorin aveva ereditato da suo padre. Bilbo, invisibile, riesce ad introdursi fino alla sala del tesoro e prende come sua ricompensa l’Archepietra (uno fra i più importanti tesori dei nani). Dopo alcuni viaggi nella caverna del drago Bilbo si fa scoprire e Smog di strugge l’entrata da cui erano venuti i nani. Non riuscendo a trovarli (erano nascosti in un tunnel), il drago decide di attaccare gli Uomini di Ponte Lagolungo, che avevano aiutato i suoi nemici. Ma viene ucciso da Bard, con una freccia che lo colpisce in un punto in cui la sua corazza non è rinforzata. Allora gli Uomini si dirigono verso la montagna per reclamare parte del tesoro dei nani. Thorin è adirato per non aver trovato l’Archepietra, e quando scopre che questa è in mano a Bilbo lo vorrebbe uccidere, e lo avrebbe fatta se non fosse venuto Gandalf a fermarlo. Ma i guai non sono finiti perchè Elfi, nani (era giunto da sud Dain, parente di Thorin con le sue truppe di nani)e Uomini vengono attaccati da Orchi e Mannari, che avevano saputo che il drago era stato abbattuto. Inizia così la “battaglia dei cinque eserciti”, alla quale lo Hobbit non partecipa perché viene colpito da una pietra e sviene. Grazie all’intervento delle Aquile e di Beorn in forma di orso, i nani e i loro alleati hanno la meglio, ma Thorin perde la vita e viene sepolto sotto la montagna con l’Archepietra e Orcrist (la spada che aveva preso nella caverna degli Uomini Neri, e che era stata una delle spade che avevano ucciso gli Orchi nella battaglia con i nani di Moria). Dain diventa Re sotto la Montagna e Bard fonda una nuova terra nel territorio di Dale. Il compito di Bilbo è finito, quindi inizia il suo viaggio di ritorno con Gandalf e Beorn, aggirando Bosco Atro. Si ferma per qualche tempo all’Ultima casa accogliente e, infine, ritorna con molto oro e argento a casa sua, che era stata messa in vendita perché gli Hobbit pensavano che Bilbo fosse partito per un viaggio senza ritorno (essendo passato circa un anno dalla sua partenza). Dopo poco tempo lo viene a trovare Balin insieme a Gandalf e lo Hobbit ammette che è soltanto una piccola creatura in un mondo molto vasto.
PERSONAGGI
Protagonisti
—Bilbo Baggins è uno hobbit, cioè una creatura fantastica alta all’incirca metà di un uomo. Ha una cinquantina d’anni ma, dalle avventure che riesce a sostenere, sembra ne abbia molti di meno. Nonostante si avvii controvoglia in questa avventura ogni volta che ce n’è bisogno aiuta i suoi compagni e scopre di essere, malgrado la sua statura, una persona furba e all’altezza di esperienze particolari come quelle da lui vissute. Verso la fine della storia anche i nani lo apprezzeranno per tutti i suoi servigi.
—Thorin Scudodiquercia è un nano, un’altra creatura fantastica, anch’essa molto bassa. Indossa sempre un cappuccio azzurro legato con cornicine d’argento e una lunga barba infilata in una cintura d’oro. È il figlio dell’ultimo re sotto la montagna e vuole reclamare il suo regno e i suoi tesori. È un tipo orgoglioso, avaro e diffidente, ma anche coraggioso e leale. Purtroppo muore in battaglia, ma se fosse rimasto in vita sarebbe diventato un grande re sotto la montagna.
—Gli altri nani: Dwalin (cappuccio verde e barba blu infilata in una cintura d’oro), Balin (cappuccio rosso e grande amico di Bilbo), Fili e Kili (cappuccio blu e i più giovani della compagnia), Dori e Nori (cappuccio viola e cintura d’argento), Ori (cappuccio grigio e cintura d’oro), Oin (cappuccio marrone e cintura d’oro), Gloin (cappuccio bianco e cintura d’argento, insieme a Oin sono specialisti nell’accendere il fuoco con gli acciarini), Bifur e Bofur (cappuccio giallo), Bombur (cappuccio verde ed è il più grasso e pesante della compagnia, questo mette a rischio varie volte la riuscita dell’impresa)
—Gandalf è uno stregone vestito sempre di grigio con una lunga barba bianca. È colui che designa Bilbo come scassinatore e che salva, in numerose occasioni, la vita ai suoi compagni. È un personaggio molto saggio e generoso e che sa sempre come comportarsi.
Personaggi secondari
—Elrond è un elfo, altra creatura di fantasia, che vive nell’ultima casa accogliente a Forraspaccata. Aiuta i protagonisti a tradurre alcune scritture in runico, di vitale importanza per compiere la loro impresa.
—Beorn è una creatura con la capacità di tramutarsi in orso. Accoglie in casa propria i protagonisti, anche se con qualche diffidenza e li aiuta nella battaglia dei cinque eserciti.
—Le aquile sono uccelli giganteschi, che portano in salvo Bilbo e i suoi amici quando vengono attaccati dagli orchi e dai lupi.
—Il re degli elfi silvani in un primo momento mette a rischio e rallenta la missione dei nani, poi li aiuta a sconfiggere i nemici nell’ultima battaglia.
—Bard uccide il drago Smog e, una volta uscito vincitore dalla battaglia contro gli orchi e i lupi, fonda un nuovo regno nell territorio di Dale.
—Dain è un parente di Thorin e, vinta la battaglia dei cinque eserciti, diventerà re sotto la montagna.
Antagonisti
—Smog è il drago che ha rubato i tesori dei nani. È un essere perfido che da prova di una certa furbizia durante i colloqui con Bilbo. Viene ucciso da una freccia scagliata da Bard che lo colpisce in un punto in cui la sua corazza non è rinforzata.
—Gli orchi sono creature orrende che vivono nei tunnel delle Montagne Nebbiose e riescono a catturare di sorpresa i protagonisti, che riescono poi a liberarsi. Vengono sconfitti nella battaglia dei cinque eserciti.
—I lupi sono creature enormi e che sanno parlare una loro lingua che capiscono anche gli orchi, con i quali sono alleati. Vengono sconfitti anche loro nell’ultima battaglia.
—I ragni di Bosco Atro sono esseri giganteschi che catturano i protagonisti, ma vengono poi ingannati da Bilbo, che libera così i suoi amici.
—Guglielmo, Maso e Berto sono uomini neri, cioè creature che non possono esporsi alla luce del sole per non tramutarsi in pietra, e vivono in caverne dove nascondono tutti i loro tesori. In un primo momento catturano i nani e Bilbo, ma vengono imbrogliati da Gandalf, che li fa litigare fino al sorgere del sole.
SPAZIO
La storia è ambientata inizialmente a Hobbitopoli (il paese in cui vive il protagonista), si sposta poi nelle terre selvagge (altro luogo immaginario inventato dall’autore). I luoghi in cui si svolge la vicenda sono prevalentemente aperti, vi sono spesso viaggi e avventure che portano i personaggi a spostarsi attraverso pianure o boschi. Non mancano comunque scene in luoghi chiusi, in questo caso caverne o abitazioni occasionali. In molti casi i luoghi rispecchiano i pensieri e le sensazioni dei personaggi.
TEMPO
La storia narrata si svolge tra il 2941 e il 2942 della terza era (l’autore inventa dei periodi immaginari), nell’arco di poco più di un anno. È presente una prolessi sottoforma di profezia. Le scende sono a volte movimentate e a volte statiche; le immagini scorrono sotto gli occhi del lettore con la stessa velocità con cui legge. Si alternano tempi lenti, in cui i personaggi riflettono sulle vicende, e scene di azione.
STILE
L’autore utilizza a volte termini fantastici o parole in uso nel mondo in cui vivono i personaggi. Fa esprimere i personaggi in modo formale o informale a seconda della situazione in cui si trovano. L’autore utilizza una scrittura semplice, per dar modo al lettore di non soffermarsi sull’interpretazione del modo di scrivere, ma di renderlo partecipe delle vicende e delle riflessioni dei personaggi e dell’autore stesso.
TECNICHE DI PRESENTAZIONE DELLE PAROLE E DEI PENSIERI
In questo romanzo sono presenti alternativamente (per tener vivo l’interesse del lettore) discorsi diretti e indiretti. Nei dialoghi i personaggi non esprimono sempre i loro pensieri, questo compito è riservato alle riflessioni interiori di molti di loro. È presente il discorso indiretto libero, soprattutto se il narratore sta esprimendo i pensieri dei personaggi tramite riflessioni interne.
NARRATORE
Il narratore è onnisciente e racconta i fatti come uno spettatore esterno. Il romanzo è diviso in tante scene distinte in cui agiscono i vari personaggi: il narratore prima racconta una parte del viaggio di alcuni e poi ritorna sulle scene degli altri. Il narratore non assume il punto di vista dei personaggi, ne esprime, a volte, i pensieri, tramite il discorso indiretto libero.
TEMATICHE
Nonostante il romanzo abbia come scopo principale quello di narrare le avventure vissute dalla compagnia, si possono individuare alcuni temi di fondo. Queste tematiche sono essenzialmente i valori trasmessi dalle sensazioni e dai pensieri dei personaggi, quindi la lealtà, il coraggio e la generosità: Bilbo è altruista perché accetta di aiutare i nani nonostante l’impresa sia pericolosa, ed è coraggioso e leale perché non li abbandona anche quando potrebbe farlo. Anche gli altri protagonisti trasmettono altri valori importanti, soprattutto quello dell’unità di spirito. Anche un’altra riflessione potrebbe essere quella sul cambiamento dello hobbit nel corso delle avventure, e della rivelazione a tutti e anche a se stesso, della sua grande importanza e della dimostrazione che tutti, anche se si è solo una piccola creatura in un mondo molto vasto si può valere molto di più di quello che può sembrare.
COMMENTO
Questo romanzo è stato sì lungo da leggere, ma per nulla noioso o pesante, anzi, a volte è stato anche rilassante. Anche la storia era interessante, sebbene a me piacciano molto i libri di avventura e fantasia, e, in particolar modo, conoscendo la storia de “Il Signore degli Anelli”, è stato opportuno conoscerne (in un certo senso) l’antefatto e la presentazione dei personaggi prima di quelle famose vicende. Questo romanzo è un miscuglio di scene di azione e avventura, di situazioni comiche e di pericolo ben inserite nella vicenda: fattore più che apprezzabile nella lettura. Benché i temi di fondo del romanzo, specialmente in alcuni passi fossero identificabili, non ho letto questo libro come se ci fosse bisogno di ricercare qualche concetto ma puramente come narrazione di un viaggio. Forse una cosa che mi ha colpito particolarmente è di non essere riuscito a immedesimarmi in qualche personaggio o a “calarmi” nella vicenda per esserne partecipe. Nonostante questo credo sia piacevole una lettura di questo genere.
RIASSUNTO MOLTO BREVE
dal 1 al 9 cao
Arrivo di Gandalf e dei nani a casa di Bilbo. Si scopre quale sarà l’obiettivo dell’avventura.
Partenza precipitosa di Bilbo per raggiungere i nani.
La compagnia si inoltra nelle Terre Solitarie.
L’incontro con i tre Uomini Neri e la scoperta delle armi elfiche nella loro grotta.
Si arriva nel regno degli elfi di Elrond e la compagnia viene ospitata da quest’ultimo.
La lettura da parte di Elrond della mappa con le lettere lunari.
Salgono sulle montagne e vengono fatti prigionieri dagli orchi.
La fuga e lo smarrimento di Bilbo.
Il ritrovamento dell’anello e la gara di indovinelli contro Gollum.
Bilbo si ricongiunge con gli amici e ripartono.
Vengono attaccati dai lupi mannari e poi dagli orchi.
Salvati dalle grandi aquile, vengono prima rifocillati, poi portati alla Carroccia in mezzo al fiume.
Incontrano Beorn e vengono ospitati da lui.
Con i pony di Beorn, possono raggiungere Bosco Atro.
Gandalf li lascia per un altro impegno e la compagnia entra nel bosco.
Il fiume dell’oblio, dove dentro cade Bombur.
Bilbo sale su un’enorme quercia, senza poi rendersi conto della vicinanza dell’uscita dal bosco.
Incontrano gli elfi silvani interrompendo tre loro banchetti.
Nella confusione la compagnia si disperde e i nani vengono catturati dai ragni.
Bilbo lotta con coraggio e astuzia contro i ragni fino a liberare i nani.
I nani vengono catturati dagli Elfi Silvani e portati al cospetto del loro re.
Dopo qualche giorno, in cui Bilbo è riuscito ad individuare tutte le celle, l’hobbit coglie l’occasione per fuggire.
Durante una grande festa, Bilbo libera gli amici e li imballa dentro dei tini.
Bilbo e i nani scendono lungo il fiume Selva verso Lago Lungo e la città sorta sulle acque.
Riassunto dal capitolo 10 al capitolo 19
Le botti ( con i nani al loro interno ) seguono il fiume fino ad una vasta palude, finché, al tramonto, non giungono al Lago Lungo.
Durante la notte, Bilbo libera i nani, poi una parte di loro si dirige verso la città, dove vengono accolti.
Dopo quindici giorni i nani riprendono il loro viaggio lungo il Fiume Fluente e attraverso la Desolazione del Drago, fino ad giungere alle pendici della Montagna Solitaria.
Dopo molte prove e moltissimi giorni, Bilbo capisce come aprire la porta di pietra.
E’ l’hobbit il primo ad esplorare il cunicolo fino alla grotta del drago.
Il risveglio di Smaug.
L’ira del drago blocca la compagnia nel cunicolo.
Il lungo discorso tra Bilbo e il drago.
Smaug si dirige verso la città sul lago.
La compagnia è obbligata a raggiungere la caverna del drago per poter uscire.
Bilbo nasconde agli altri l’Archipietra, poi tutti esplorano il grande tesoro.
La compagnia esce all’aperto e raggiunge la vecchia torre di guardia di Dale.
L’attacco di Smaug alla città sul lago provoca distruzione e incendi.
Bard cerca di difendere la città e riesce ad uccidere l’enorme bestia, grazie anche al tordo.
Gli elfi arrivano per aiutare gli umani, poi partono verso la Montagna Solitaria.
I nani incontrano i corvi imperiali e così vengono a sapere di quello che sta succedendo.
Inizia l’assedio. Thorin è irremovibile e non vuole cedere alle richieste di uomini ed elfi.
Bilbo fugge e consegna l’Archipietra a Bard, poi torna tra i nani.
Thorin, quando scopre cosa è successo, scaccia via Bilbo. Continua a non voler spartire il tesoro e aspetta un aiuto dai nani di Dain.
I nani di Dain contro elfi e uomini. La battaglia è bloccata sul nascere da Gandalf.
Inizio della battaglia dei Cinque Eserciti : nani, uomini ed elfi contro orchi e mannari.
L’intervento di Thorin riesce a dare un po’ di respiro allo schieramento amico, ma gli orchi sono tantissimi.
L’arrivo delle grandi aquile cambia la situazione. Bilbo perde conoscenza per una pietra.
Bilbo rinviene e viene condotto all’accampamento. Assiste così alla morte di Thorin.
Viene raccontato a Bilbo come si è conclusa la battaglia, compreso l’arrivo di Beorn.
Bilbo inizia il viaggio verso casa assieme a Gandalf e Beorn.
Le tappe principali sono la casa di Beorn e quella di Elrond.
Alla fine Bilbo torna a casa, appena in tempo prima che venga venduto tutto ciò che gli appartiene.
Riprende la vita di sempre, più o meno
Il riassunto di ogni singolo capitolo lo trovi qui:
http://www.hobbitfilm.it/hobbit_riassunti/
La trama
La
« Questa è la storia di come un Baggins ebbe un'avventura e si trovò a fare e dire cose del tutto imprevedibili »
(JRR Tolkien, Lo Hobbit)
La storia incomincia nel modo più tranquillo possibile. Bilbo è un Hobbit e sta tranquillamente fumando la sua erba pipa sull'uscio di casa quando arriva Gandalf; era da tanto che non passava per la terra di mezzo, cioè dalla morte del Vecchio Tuc. Discorrendo, Gandalf gli propone di partecipare a una avventura. L'anima Baggins di Bilbo però riesce a scampare il pericolo glissando su un invito per il giorno successivo a prendere un tè pomeridiano.
Il giorno dopo Gandalf arriva all'ora del tè. Alla porta però non c'è solo lui, ma una torma di nani barbuti e bardati d'oro con cappucci variopinti comandati dal famoso Thorin Scudodiquercia. Il povero Hobbit è frastornato da un tale convivio di nani chiassosi che gli prosciugano gran parte delle provviste e intonano canti che parlano di oro draghi e distruzione. Questi discorsi non gli piacciono, ma quelli dopo ancora meno. Gandalf tira fuori una vecchia mappa su pergamena e una strana chiave che gli aveva dato il padre di Thorin, Thráin II in punto di morte a Dol Guldur. Questa chiave era di un passaggio segreto dentro Erebor, la Montagna solitaria regno del Re sotto la Montagna all'interno di cui era custodito un enorme tesoro. Gandalf e i suoi amici cercavano l'aiuto di uno scassinatore o cacciatore di tesori per compiere l'impresa. L'idea di un'avventura non andava a genio a Bilbo, che a fine serata pensa di aver scampato il pericolo. Intanto tutti vanno a dormire ospitati da un indaffarato e preoccupato Bilbo.
Il giorno dopo tutto sembrava un incubo. Ma il disordine riporta Bilbo alla realtà. D'un tratto arriva Gandalf che gli ricorda gli accordi presi e gli porge un bigliettino di Thorin. Il povero Bilbo, senza sapere né come né perché (provabilmente la sua parte Tuc aveva preso il sopravvento), si ritrova fuori casa a correre a perdifiato senza niente per un lungo viaggio. Si ritrovano tutti al Drago Verde con i nani intenti a preparare i pony. Dwalin dà al povero Bilbo un vecchio cappuccio ed una mantella verde scuro[1] e si incamminano tutti. Gandalf li saluta ma promette che si rivedranno presto.
La compagnia procede lentamente. Dopo circa un mese di cavalcate[2] per le Terre Selvagge raggiunge i boschi in prossimità delle Montagne Nebbiose. Qui in una notte buia e ventosa, non riuscendo ad accendere il fuoco del campo, vedono un fuoco in distanza e vi si avvicinano. Questo è un fuoco acceso da alcuni Vagabondi[3] che li catturano tutti ed iniziano a discutere su come mangiarli. Fortunatamente arriva Gandalf che li salva imitando le voci dei tre e fa perdere loro tempo in discussioni inutili. All'ultimo si accorgono dell'alba e vengono tramutati in pietra. Tutti sono grati a Gandalf, e lì vicino trovano la caverna dei tre Vagabondi con dentro molte provviste e delle armi. Bilbo prende per sé un pugnale (Pungolo), Gandalf e Thorin due spade e si incamminano poi tutti per Granburrone[4].
Qui trovano Elrond il mezzo elfo che li ospita e li rifocilla. Il primo LITHE[5] Elrond scopre le lettere lunari sulla mappa. Queste indicano che il buco della serratura sarebbe stato visibile nel giorno di Durin[6]
Ripartono quindi per la Montagna Solitaria passando per le Montagne Nebbiose. In una notte di bufera tre si riparano dentro una caverna sono tutti catturati dagli orchi, ad eccezione di Gandalf. Il gruppo è condotto al cospetto di un grande orco, e quando la situazione si fa tragica Gandalf ricompare, uccidendo molti orchi con fulmini e luci, e portandoli in salvo per le caverne. In questo frangente Bilbo perde di vista gli altri ed arriva ad un laghetto sotterraneo. Qui trova fortunosamente l'Unico Anello ed incontra la creatura Gollum da cui si salva fortunosamente dall'essere mangiato dopo il famoso gioco degli indovinelli, scoprendo poi per caso che l'anello se indossato rende invisibili.
Messosi in salvo fuori dalle caverne, Bilbo ritrova i nani che lo lodano per la sua maestria di scassinatore e per essersi salvato non si sa come. Gli orchi però sono infuriati e con i Mannari partono alla ricerca dei fuggitivi. Questi sono salvati dalle Aquile che li portano prima nei loro rifugi e poi da Beorn per essere aiutati nella loro impresa. Qui trovano ristoro e forse un alleato, a cui raccontano le loro vicissitudini. Dopo 2 giorni in cui ritornano alle loro normali ritondità, i nani riprendono il viaggio con cibo e cavalcature. Beorn però dice loro di lasciare liberi gli animali quando saranno arrivati all'imboccatura di Bosco Atro e di non lasciare mai il sentiero. Quando arrivano al sentiero devono dire addio a Gandalf: questa infatti è una avventura per nani e non per stregoni.
La traversata di Bosco Atro è lunga e perigliosa e non mancano le disavventure, come il povero Bombur che finisce tutto intero nel Rivo Incantato e cade poi addormentato. Dopo molti giorni di marce forzate portando il povero Bombur a spalla finiscono le provviste. Unica nota positiva è che Bombur si sveglia, più affamato che mai. La situazione ora è seria: le provviste sono finite e c'è ancora molto cammino da fare. La stessa sera avvistano dei fuochi nella foresta, e credendo che non può andare peggio di così si avvicinano. Ma appena entrati nella radura dove vedono elfi che banchettano sontuosamente, tutti i fuochi si spengono e perdono l'orientamento e i compagni. Dopo molta fatica si ritrovano tutti nell'oscurità ancora affamati, rivedono i fuochi e cercano di avvicinarsi più furtivamente, ma di nuovo questi si spengono appena entrati nella seconda radura e si riperdono di nuovo tutti. Al terzo infruttuoso tentativo il povero Bilbo si separa definitivamente dai compagni e decide di dormire ed aspettare un po' di luce per cercare di nuovo i compagni. Il mattino seguente si sveglia di soprassalto mentre è attaccato da un ragno che lo sta legando come un salame. La lotta è furiosa ma il suo spadino lo aiuta a liberarsi e riesce a uccidere il ragno ed a non farsi mangiare[7][8]. Infilatosi l'anello va alla ricerca dei compagni nani, li trova che sono appesi come tanti salami a degli alberi lì vicino. Arditamente per un hobbit riesce a liberarli e a uccidere innumerevoli Ragni Giganti e riesce fortunosamente a portare i compagni dentro uno dei circoli dove la sera prima avevano visto gli elfi e dentro cui i ragni non osano entrare. Qui dopo essersi riposati si accorgono di una cosa sconcertante, Thorin non è con loro!!
Thorin era infatti stato catturato e portato nella casa sotterranea di Thranduil[9], qui è interrogato ma è anche disprezzato essendo un nano. Visto che non riesce ad avere notizie dal reticente Thorin lo fa condurre in cella. In quello stesso frangente sono catturati nella radura i nani, Bilbo però riesce a mettersi l'anello ed a seguirli inosservato; di fronte a re Thranduil danno la stessa versione reticente di Thorin e vengono rinchiusi tutti in celle separate. I giorni sono monotoni, Bilbo però scopre piano piano tutte le celle dei nani ed anche quella di Thorin. Escogita dopo un mese di prigionia un piano di fuga, le porte principali non sono l'unica uscita di quella reggia, infatti il Fiume Selva scorre lì sotto ed è usato per trasportare provviste e quant'altro. Durante la festa d'autunno[10] i nani riescono a fuggire dentro delle botti vuote. Queste sono infatti mandate come commercio a Pontelagolungo[11] e lì possono poi trovare rifugio e rifornimenti.
Tutto va per il verso giusto anche se molti nani sono ammaccati e mezzi annegati. Raggiunta la città una grande felicità pervade tutta la popolazione, i nani sono rifocillati e riprendono le forze mentre Bibo festeggia il suo più strano compleanno fino a quel giorno[12] e, essendo raffreddato, ringraziava tutti con: Grazie dande a duddi[13]. Pochi giorni dopo riprendono il viaggio rifocillati e con nuove masserizie date dagli abitanti di Esgaroth per il viaggio fino alla Montagna Solitaria fra la curiosità e la preoccupazione di tutti.
Arrivano alla Montagna solitaria, la desolazione è scoraggiante, la piana di Dale è spoglia e dalla porta della montagna escono vapori e fumo, segno che il drago non è morto, ma non che sia sicuramente in casa. Creano vari accampamenti per cercare la via nascosta che è trovata da Bilbo, non si riesce però a trovare nessuna porta e nessuna fessura per la chiave, solo nel Giorno di Durin[14] un raggio di luce fa vedere loro la serratura e riescono ad aprire la porta della via segreta con la chiave di Thorin. La stessa sera Bilbo fa una prima perlustrazione della via, è impaurito come non mai ma riesce a vedere Smaug[15] ed a rubare una coppa, questi però se ne accorge e poco dopo, mentre tutti stanno ancora festeggiando si sveglia e scatena la sua furia contro la montagna vicino all'apertura del tunnel. Solo per il rotto della cuffia riescono a salvarsi dentro la galleria prima che sopraggiunga il drago ma tutti i pony scappano e molti sono mangiati. Il giorno dopo ha luogo un secondo incontro fra Bilbo ed il drago; questo è più cordiale, ma dalle parole del piccolo Hobbit riesce a capire che sono stati aiutati dalla gente del lago, medita quindi vendetta. Ritornato dai nani decidono di chiudersi definitivamente dentro la galleria...appena in tempo perché Smaug scatena la sua furia contro l'entrata, ora sono rinchiusi dentro. Dalle parole cavaliere del barile e dalle orme ha la prova che la compagnia è venuta dal lago e va quindi a mostrare la sua collera ai villici.
I nani sono tutti spaventati dentro la galleria, ma si fanno coraggio ed escono preceduti da Bilbo, nella sala del Tesoro Bilbo trova l'Archepietra ma per il momento non ne fa parola con nessuno. Le aule di Erebor sono cadenti ed in sfacelo, con ossa e sudiciume ovunque ma la combricola di nani è più felice che mai, si armano di tutto punto e danno a Bilbo una cotta in maglia di Mithril. La visita per le rovine procede lenta e stanca poiché sono tutti affamati e si vanno ad accampare ad un vecchio posto di guardia.
Smaug a Pontelagolungo
Intanto a Dale le cose non vanno affatto bene, Smaug è arrivato e sta incendiando tutta la città. Solo un uomo rimane imperterrito a combattere con i suoi, è Bard detto "L'Arciere". Il panciotto di diamanti del drago però lo protegge benissimo da ogni attacco e le sue scaglie sono impenetrabili. Un tordo ad un tratto gli si avvicina e gli indica un punto in cui il panciotto è scoperto e si vede il nudo ventre[16], decide quindi di colpirlo con una freccia avuta in eredità dai suoi padri e che proviene direttamente dalle fucine della Montagna Solitaria[17]. La freccia entra nel vuoto del panciotto e il drago cade morto nel lago distruggendo ciò che resta della città. Un grande sconforto pervade tutti e dopo poco si va a cercare soccorso dagli amici elfi, questi però si erano già messi in cammino avvisati da loro messaggeri di quanto accaduto. Vengono dati i primi soccorsi poi elfi ed umani si mettono in cammino per avere la loro parte del tesoro di Thorin, che credono ucciso dal drago.
Nella montagna Thorin pensa al da farsi, fa la conoscenza con un Corvo Imperiale[18], Roac[19], figlio di Carc. Questi gli porta notizie belle e brutte, Smaug è morto ma al contempo si stanno avvicinando gli uomini del lago e gli elfi in assetto da guerra. Grandemente preoccupato Thorin gli chiede quindi di mandare dei suoi fratelli dai suoi parenti, ed in particolare dal cugino Dain dei Colli Ferrosi. Riescono a recuperare poi parte delle provviste lasciate indietro ed a costruire un muro difensivo lungo la porta principale per sbarrare l'accesso agli eserciti che si stanno avvicinando che arrivano pochi giorni dopo. Questi sono soncertati dal vedere che i nani sono ancora in vita, si fa quindi avanti una ambasceria guidata da Bard che chiede parte del tesoro come indennizzo per i danni e come restituzione del tesoro di Girion di Dale razziato dal drago. Thorin è però irremovibile, non darà niente finché un esercito aspetta dinnanzi alla sua porta, l'assedio della montagna ha quindi inizio. A Bilbo però questa situazione non va per niente a genio, ricordsandosi che ha ancora con se l'archepietra di cui non ha fatto parola con nessuno la va a dare una sera in cui è di guardia a Bard perché la possa usare comeriscatto per far finire questa situazione insostenibile. Bard ed il re degli elfi sono stupefatti dalla proposta e dall'oggetto di impareggiabile bellezza. Tornando all'accampamento per non destare sospetti lo ferma Gandalf che è appena tornato dai suoi affari[20], cosa che lo rincuora grandemente ma poi si deve affrettare a causa del turno di guardia.
Il giorno dopo si fa avanti una seconda ambasceria recante l'archepietra e chiedendo la loro parte del tesoro in cambio di essa. Questo fa infuriare Thorin che mai può accettare simili condizioni e scaccia via anche il giovane hobbit, resosi colpevole di questo tradimento. Manda quindi messaggeri perché Dain si affretti, infatti il mattino seguente è avvistato vicino a Dale. Tutti si preparavano al combattimento ma d'un tratto arrivano improvvisamente orchi e mannari, gli schieramenti sono sovvertiti e si combatte la Battaglia dei Cinque Eserciti[21]. La battaglia è furiosa, orchi, mannari, uomini, elfi e nani si fronteggiano alle pendici della montagna, Bilbo indossa l'anello per sfuggire al pericolo ma quando avvista le aquile perde conoscenza per molte ore. Intanto nel campo di battaglia le cose non vanno per il meglio, solo l'inaspettato arrivo di Beorn stravolge lesito della battaglia, uccide infatti il generale degli orchi Bolg[22], la battaglia è vinta ma i lutti sono numerosi.
Bilbo si riprende dalla botta in testa ed è portato al capezzale di Thorin, questi gli chiede perdono per quanto successo nelle ore precedenti e poco dopo si spegne, viene seppellito profondamente sotto la Montagna Solitaria con l'Archepietra ed Orcrist.
Dain, diventa il nuovo Re sotto la Montagna e distribuisce saggiamente le ricchezze conquistate, a Bilbo dà solo un paio di bauli, uno d'argento ed uno d'oro visto che sarebbe oltremodo difficile e pericoloso portare ricchezze maggiori. Si mettono tutti in cammino per tornare a casa, Bilbo Gandalf e Beorn seguono la via lunga, a nord di Bosco Atro e di fermano a casa di Beorn per il natale[23], il viaggio prosegue in primavera per Granburrone[24] e poi per Hobbiville dove arrivano per Giugno, nel cammino Bilbo prende la pentola del tesoro dei tre vagabondi.
A Hobbiville tutto però andava molto storto, era stato infatti dichiato morto e tutti i suoi averi erano stati messi all'asta e quasi tutti venduti, i suoi cugini Sackville-Baggins stavano anche prendendo le misure della sua casa. Oltre a perdere i mobili aveva perso la rispettabilità, tutti lo consideravano alquanto strano e bislacco. Gli facevano visita elfi e nani ed iniziò anche a scrivere un libro: Andata e Ritorno, le Vacanze di uno Hobbit
« Sei una bravissima persona, signor Baggins, e io ti sono affezionato; ma in fondo sei solo una piccola creatura in un mondo molto vasto »
(Gandalf a Bilbo quando si rivedono anni dopo ne Lo Hobbit, Adelphi, Milano 2002, pag. 342)
Vai al sito:
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Trama_de_Lo_Hobbit
Miglior Risposta
Lo hobbit Bilbo Baggins vive tranquillo nello sua casa, fino a quando un giorno si presenta alla sua porta lo stregone Gandalf che lo coinvolge in uno strano viaggio.
Il giorno dopo l’incontro con Gandalf, si presentano a Casa Baggins tredici nani, coi quali deve raggiungere la Montagna solitaria e scacciare il drago Smog per riconquistare il tesoro custodito dal drago.
Una notte la spedizione incontra tre uomini neri che catturano Bilbo e i suoi compagni, fortunatamente Gandalf interviene facendo litigare gli uomini neri fino al sorgere del sole, infatti gli uomini neri non possono stare alla luce del giorno, e con i primi raggi del sole si trasformano in statue di pietra.
Dopo alcuni giorni di viaggio giungono alla dimora di Elrond il mezz’elfo, il quale li aiuta a decifrare una parte della mappa con le indicazioni per la porta segreta sotto la montagna. La permanenza da Elrond però dura pochi giorni e ben presto si rimettono in cammino per oltrepassare le montagne.
Durante una tappa notturna i viaggiatori si scontrano con un gruppo di Orchi, durante la fuga Bilbo si perde per le caverne e, nonostante cercasse la via d’uscita, arriva nelle profondità della grotta.
Sempre alla ricerca della via giusta lo hobbit arriva fino ad un laghetto sotterraneo dove incontra una strana creatura di nome Gollum.
Inizialmente Gollum cerca di assalire Bilbo, ma lo hobbit ha con se una spada donatagli da Elrond. Bilbo si rende conto che senza aiuto non è in grado di uscire dalla grotta, allora i due trovano una soluzione particolare per decidere se Gollum debba aiutare Bilbo o meno: una gara di indovinelli, cosa in cui gli hobbit sono abilissimi.
Mentre pensa al prossimo indovinello da fare Bilbo si mette una mano in tasca e soprappensiero chiede a se stesso “Cos’ho in tasca?”,dimenticatosi di aver raccolto un anello poco prima di arrivare al lago. Gollum crede che sia un indovinello, ma non sa dare risposta e Bilbo vince la gara, ma Gollum infuriato per la sconfitta non vuole mantenere la promessa di indicare la via all’hobbit e cerca nuovamente di aggredirlo.
Durante la fuga Bilbo scopre che indossando l’anello diventa invisibile, in questo modo scampa anche agli orchi e riesce a ricongiungersi al resto del gruppo.
Il viaggio procede fino a Bosco atro dove la compagnia si scontra con i ragni giganti che abitano la foresta. Superato anche questo pericolo la spedizione si imbatte negli elfi silvani, i quali non sono in buoni rapporti con i nani, e la compagnia viene fatta prigioniera.
Bilbo, che è l’unico a non essere stato catturato, fa evadere i compagni dentro a delle botti vuote con le quali navigano sul fiume fino ai pressi di Pontelagolungo, una città abitata da uomini dove vengono ben accolti.
Alcuni giorni dopo la compagnia si dirige alla Montagna Solitaria, trovano l’entrata ma resta il problema di scacciare il drago.
Di notte il drago si allontana dalla sua tana per andare a caccia, così una notte, in accordo con gli uomini di Pontelagolungo, viene tesa un imboscata a Smog, un arciere riesce a colpire l’unico punto della pancia del drago che non è coperta dalle pietre del suo giaciglio di preziosi rimastegli incastrate nella pelle.
Il drago è finalmente sconfitto e i nani posso tornare in possesso della dimora dei loro padri.
Bilbo torna a casa con la sua ricompensa, sulla quale si fantasticherà a lungo nella contea.
Prova anche qui:
http://web.dsc.unibo.it/~panichi/ig/libro/riass.htm
Aggiunto 2 minuti più tardi:
Spero ti vada bene.
Miglior risposta
Risposte
sei una persona intelligente hai ragione è che forse ho usato un linguaggio
volgare ma il libro lo trovato pesante e noioso allora speravo che qualcuno mi dasse qualche aiuto.
Ti spiego: il nostro prof ci leggere un libro ogni mese e alla fine (del mese)
dobbiamo portare una "scheda di lettura" cioè:
nome e cognome classe data
nome e cognome autore e varie opere: .....
la vita dell' autore: ...
riassunto (trama): ...
commento personale: ...
grazie dell' aiuto
;) :)
volgare ma il libro lo trovato pesante e noioso allora speravo che qualcuno mi dasse qualche aiuto.
Ti spiego: il nostro prof ci leggere un libro ogni mese e alla fine (del mese)
dobbiamo portare una "scheda di lettura" cioè:
nome e cognome classe data
nome e cognome autore e varie opere: .....
la vita dell' autore: ...
riassunto (trama): ...
commento personale: ...
grazie dell' aiuto
;) :)
Si lo so. Io parlavo di linguaggio più che altro, qnd hai detto " il prof mi spacca il culo", questa frase nn mi e' piaciuta. l'ho intesa cm dire we fatemi i compiti che il prof mi spacca il culo e' mi servono sub. Un po' cm se tu nn avevi voglia di farli e non, non avevi tempo o nn eri capace. tutto li. C'è il riassunto in se, nn c'è problema a chiederlo.
Spero ti sia stato utile qll che ti ho dato.
Spero ti sia stato utile qll che ti ho dato.
grz mille.
non sono l, unico a fare domande del genere!
grz ancora
non sono l, unico a fare domande del genere!
grz ancora