Aiuto Tema Italianoo
Scusate ma la mia prof non la capisco molto bene.. mi ha dato da fare un tema.. sull' oblico delle tasse governo e per altro devo esprimere le mie riflessioni
Grazieeee :)
Grazieeee :)
Miglior risposta
Perche' le tasse sono cosi' alte in Italia?
Un interessantissimo articolo comparso sul Corriere della Sera qualche giorno fa e firmato da Vincenzo Visco - ex Ministro delle Finanze e del Tesoro del governo Prodi - ha gettato luce proprio su questo tema cosi' "caro" a tutti gli italiani.
Nel nostro paese, la pressione fiscale e' tra il 42-43% del Prodotto Interno Lordo (Pil): molti potrebbero pensare che sia gia' altissima - non a torto a dire il vero! - anche se paesi come la Francia, la Germania e i paesi del Nord Europa hanno lo stesso livello di tassazione.
Il problema e' che loro offrono una serie di servizi che l'Italia non potra' mai permettersi visto il macigno del debito pubblico e la delicata situazione contabile in generale.
Ad ogni modo, di questo 43%, 13 punti percentuali (13%) servono a pagare i contributi e le pensioni, dunque il 29% rappresentano le tasse in senso stretto, tasse che servono a finanziare investimenti pubblici di qualsiasi tipo, interessi passivi sul debito nonche' il deficit degli enti previdenziali.
Il sistema fiscale italiano non e' molto diverso da quello degli altri paesi europei: le aliquote e le imposte sono quasi le stesse. Ci sono ovviamente delle differenze: in primis l'evasione e' altissima ( in Italia siamo a circa 120 miliardi di euro l'anno, solo la Grecia ci supera) dunque il carico fiscale si sposta e si concentra prevalentemente sui lavoratori dipendenti.
Questo peso porta a un eccessivo costo del lavoro con tutte le conseguenze - precarieta' in primis - che vediamo tutti i giorni.
Dal 1980 ad oggi, il peso delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente e pensioni rispetto alle imposte in generale e' aumentato dal 40% al 52%: e' chiaro anzi lapalissiano che un imprenditore cerchi a questo punto forme contrattuali - precarie - dove ci siano sgravi fiscali.
Per contro, i pagamenti irpef dei redditi di lavoro non dipendente - autonomi, impresa, partecipazione - si sono ridotti dal 37 al 24%!
La minore incisione dell' iva si ha per effetto della grande fetta di evasione: aumentare l'iva, dunque, porterebbe ad un ulteriore abbassamento dei consumi - il vero problema della crisi, infatti, e' la domanda dei beni, non l'offerta! - e ad un ulteriore amento dell'evasione fiscale.
Dulcis in fundo, l'ex ministro Visco spiega anche che abbiamo una risicatissima tassazione dei redditi da capitale e la quasi inesistenza di un prelievo patrimoniale.
L'unica soluzione principale, dunque, starebbe nella redistribuzione - per quanto possibile - delle imposte ma soprattutto nel recupero dellevasione.
La situazione, specie adesso, e' estremamente delicata.
Non so se potrebbe andare...fammi sapere
http://www.gabrielesannino.com/stampa2.asp?st=172
Un interessantissimo articolo comparso sul Corriere della Sera qualche giorno fa e firmato da Vincenzo Visco - ex Ministro delle Finanze e del Tesoro del governo Prodi - ha gettato luce proprio su questo tema cosi' "caro" a tutti gli italiani.
Nel nostro paese, la pressione fiscale e' tra il 42-43% del Prodotto Interno Lordo (Pil): molti potrebbero pensare che sia gia' altissima - non a torto a dire il vero! - anche se paesi come la Francia, la Germania e i paesi del Nord Europa hanno lo stesso livello di tassazione.
Il problema e' che loro offrono una serie di servizi che l'Italia non potra' mai permettersi visto il macigno del debito pubblico e la delicata situazione contabile in generale.
Ad ogni modo, di questo 43%, 13 punti percentuali (13%) servono a pagare i contributi e le pensioni, dunque il 29% rappresentano le tasse in senso stretto, tasse che servono a finanziare investimenti pubblici di qualsiasi tipo, interessi passivi sul debito nonche' il deficit degli enti previdenziali.
Il sistema fiscale italiano non e' molto diverso da quello degli altri paesi europei: le aliquote e le imposte sono quasi le stesse. Ci sono ovviamente delle differenze: in primis l'evasione e' altissima ( in Italia siamo a circa 120 miliardi di euro l'anno, solo la Grecia ci supera) dunque il carico fiscale si sposta e si concentra prevalentemente sui lavoratori dipendenti.
Questo peso porta a un eccessivo costo del lavoro con tutte le conseguenze - precarieta' in primis - che vediamo tutti i giorni.
Dal 1980 ad oggi, il peso delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente e pensioni rispetto alle imposte in generale e' aumentato dal 40% al 52%: e' chiaro anzi lapalissiano che un imprenditore cerchi a questo punto forme contrattuali - precarie - dove ci siano sgravi fiscali.
Per contro, i pagamenti irpef dei redditi di lavoro non dipendente - autonomi, impresa, partecipazione - si sono ridotti dal 37 al 24%!
La minore incisione dell' iva si ha per effetto della grande fetta di evasione: aumentare l'iva, dunque, porterebbe ad un ulteriore abbassamento dei consumi - il vero problema della crisi, infatti, e' la domanda dei beni, non l'offerta! - e ad un ulteriore amento dell'evasione fiscale.
Dulcis in fundo, l'ex ministro Visco spiega anche che abbiamo una risicatissima tassazione dei redditi da capitale e la quasi inesistenza di un prelievo patrimoniale.
L'unica soluzione principale, dunque, starebbe nella redistribuzione - per quanto possibile - delle imposte ma soprattutto nel recupero dellevasione.
La situazione, specie adesso, e' estremamente delicata.
Non so se potrebbe andare...fammi sapere
http://www.gabrielesannino.com/stampa2.asp?st=172
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