Ad un vincitore del pallone

sabrina66
parafrasi della poesia Ad un vincitore del pallone di Leopardi

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Tia_Liga
Questa canzone ultimata nel Novembre 1821, venne pubblicata per la prima volta nella raccolta Bolognese del 1824 ed in seguito mantenuta nelle successive edizioni (Firenze 31 e Napoli 35). E' dedicata a Carlo Didimi di Treja, nato il 6 Maggio 1798 eccellente giocatore nel gioco del pallone col bracciale della prima metà dell'800.

Metro: canzone composta da 5 strofe di 13 versi ciascuna, con schema AbCBACDEFDFgG.

Il poeta usufruisce del contesto agonistico, per applicarlo alle proprie teorie filosofiche ("A noi di lieti/ Inganni e di felici ombre soccorse/ Natura stessa..." vv.34-35-36), intendendo lo Sport come un surrogato in grado di svegliare gli italiani del periodo, accusati dallo stesso Leopardi per la loro "ignavia". Il modello ispiratore del poeta è senza dubbio quello delle "Odi" Oraziane, tuttavia la parte logica è quì affidata al lettore che ha il compito di interpretare il messaggio gnomico-sociale proposto dal Leopardi, ovvero imparare a conoscere la vera gloria e il valore della fatica ("Nostra vita a che val? solo a spregiarla" v.60), che possa sovrastare l'ozio (inteso come apatia). Sono inoltre presenti parecchi riferimenti storici, tra cui il più rilevante è certamente quello riguardante la battaglia contro l'esercito del tiranno persiano Serse ("Tal che le greche insegne e il greco acciaro/ Guidò de' Medi fuggitivi e stanchi / Nelle pallide torme; onde sonaro / Di sconsolato grido / L'alto sen dell'Eufrate e il servo lido" vv.22-26).


Spero ke ti sia utile...vota km miglior risposta grz :) Mattia

carlotta sara
http://www.ciociari.com/Eco51/pallone.htm

Roberto69
Questa canzone ultimata nel novembre del 1821, venne pubblicata per la prima volta nella raccolta bolognese del 1824 ed in seguito mantenuta nelle successive edizioni (Firenze 31 e Napoli 35). È dedicata a Carlo Didimi di Treia, nato il 6 maggio 1798 eccellente giocatore nel gioco del pallone col bracciale della prima metà dell'Ottocento.

Metro: canzone composta da 5 strofe di 13 versi ciascuna, con schema AbCBACDEFDFgG.

Il poeta usufruisce del contesto agonistico, per applicarlo alle proprie teorie filosofiche ("A noi di lieti/ Inganni e di felici ombre soccorse/ Natura stessa..." vv.34-35-36), intendendo lo sport come un surrogato in grado di svegliare gli italiani del periodo, accusati dallo stesso Leopardi per la loro "ignavia". Il modello ispiratore del poeta è senza dubbio quello delle "Odi" oraziane, tuttavia la parte logica è qui affidata al lettore che ha il compito di interpretare il messaggio gnomico-sociale proposto dal Leopardi, ovvero imparare a conoscere la vera gloria e il valore della fatica ("Nostra vita a che val? solo a spregiarla" v.60), che possa sovrastare l'ozio (inteso come apatia). Sono inoltre presenti parecchi riferimenti storici, tra cui il più rilevante è certamente quello riguardante la battaglia contro l'esercito del tiranno persiano Serse ("Tal che le greche insegne e il greco acciaro/ Guidò de' Medi fuggitivi e stanchi / Nelle pallide torme; onde sonaro / Di sconsolato grido / L'alto sen dell'Eufrate e il servo lido" vv.22-26).
Spero di esserti stato di aiuto... ho trovato solo questo... :hi

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