A silvia help commento

s.b.c. mega1832
Ho bisogno di aiuto col commento di A Silvia, non quello : A Silvia è riferito a Teresa .... Lwopardi vede la fine della giovinezza. Ma in quello : Metrica, enjanbement, metafore. Forse non ho mai aiutoto concretamente, ma faccio ancora le medie :cry, quindi non voglio correre il rischio di dare aiuti sbagliati.

Risposte
Scoppio
Bene!
Chiudo :hi

s.b.c. mega1832
Solo 3 parole : Mi ai salvato.
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE :hi:satisfied e un grandissimo benarrivata:gratta.

Chanel94
Riassunto per strofe: Nella prima strofa Leopardi si rivolge a Silvia chiedendole se ricorda ancora la sua giovinezza; nella seconda descrive come ella trascorreva il tempo a tessere e cantare. Poi racconta, nella terza strofa, che, quando c’era lei, spesso egli abbandonava gli studi e si affacciava al balcone per vederla e ascoltarla, pensando che non c’erano parole per esprimere quello che provava. Nella quarta strofa egli fa delle riflessioni su quanto la vita sia beffarda, poiché le speranze vengono distrutte, e si rivolge allora alla natura con tono disperato chiedendole perché inganna così le sue creature. Successivamente, nella quinta strofa, torna a rivolgersi a Silvia e, con amara dolcezza, racconta della sua morte prima che giungesse l’inverno, con rammarico, poiché ella non ha potuto diventare adulta. Infine, nell’ultima strofa, il poeta riflette su sé stesso: con Silvia, è morta anche la sua speranza giovanile, interrogandosi ancora una volta sull’illusorietà della vita, e, giungendo ad una crudele verità, vede nel suo futuro una tomba abbandonata.

Parole chiave riferite a…
- La giovinezza: “occhi ridenti e fuggitivi”, “maggio odoroso”, “ciel sereno, le vie dorate”, “il fior degli anni tuoi”
- La speranza: “vago avvenir”, “cotanta speme”, “lacrimata speme”, “tu, misera, cadesti”
- La natura: natura ingannatrice, matrigna degli uomini

Descrizione di Silvia; punti di contatto e divergenza con lo “Stilnovo”
Leopardi mette in risalto gli occhi pudichi e attivi di Silvia che non stanno mai fermi ma si spostano da un punto all’altro, la sua voce che, cantando, attirava la sua attenzione, le mani abili a tessere, i capelli neri.
Un richiamo eclatante alla tradizionale lode della donna è agli ultimi due versi della terza strofa dove Leopardi scrive che non c’era parola per esprimere i suoi sentimenti; altri esempi di lode riguardano gli occhi di Silvia che, vergognosi, non incrociano gli altri sguardi, il tema dell’osservazione da lontano della donna (Leopardi la guarda affacciato al balcone), l’“insensibilità” del cuore di Silvia agli sguardi innamorati di lei.
Differisce dalla lode quando parla della morte, tematica non presente nelle odi alla “donna-angelo” stilnoviste, e descrivendole i capelli che invece sono neri.

Speranza: il suo corso dalla giovinezza all’età adulta secondo Leopardi
In gioventù la speranza è prima vaga (“vago avvenir che in mente avevi”), poi, quando si sta per crescere, è più delineata, si pensa al futuro (“Quale allor ci apparia […] il fato!”). Infine, quando si è adulti, la speranza si distrugge, tutte le belle illusioni si rivelano subdoli inganni della natura (“perché non rendi poi quel che prometti allor?”, “tu, misera, cadesti”).

Tematiche presenti nella lirica; verso chi Leopardi usa un tono polemico ed evocativo e perché
La tematica principale di questa lirica riguarda i sogni che l’uomo si fa nella vita che vengono poi smorzati dall’età adulta in cui si scopre la dura realtà, oppure da una morte prematura. Egli si rivolge polemico alla natura, considerata come una matrigna, che prima illude l’uomo e poi lo abbandona al suo destino, e la evoca disperato chiedendole il perché.

Come Leopardi considera giovinezza ed età adulta
Secondo Leopardi la giovinezza è il periodo più bello della vita perché si nutrono molte speranze nel futuro, liete, seppur vaghe. Considera invece l’età adulta come deterioramento dell’uomo in quanto vede tutti i suoi progetti vanificati, scopre che la realtà è molto più dura di quanto si immaginasse.

Registro linguistico
Leopardi usa un registro linguistico prevalentemente ricercato ma facilmente comprensibile. Introduce ogni tanto termini arcaici per dare alla poesia un tono vago e indefinito, e dei latinismi, per esempio “teco” al penultimo verso della quinta strofa.

Ritmo della lirica
Il ritmo della lirica è prevalentemente lento, con periodi lunghi e figure retoriche dell’ordine (inversioni) nelle parti in cui egli descrive la vita di Silvia, ciò che egli usava fare e nelle riflessioni sulla speranza (prima, seconda, terza, quinta strofa).
Il ritmo è più veloce nella quarta strofa grazie all’utilizzo di frasi paratattiche, perlopiù proposizioni interrogative dirette. Qui, egli si rivolge direttamente alla natura, incapace di credere alla realtà crudele.
Particolare infine la sesta strofa che può suddividersi in tre parti: dal primo verso al quarto il ritmo è lento; dal quarto all’undicesimo è veloce; gli ultimi quattro versi tornano ad essere lenti, traendo un’amara conclusione.

Struttura metrica
Canzone leopardiana libera, composta da sei strofe di settenari o endecasillabi, di varia lunghezza. Il sistema delle rime non è rigido, tuttavia sono presenti in alcuni punti:
Prima strofa: una rima incatenata (fuggitivi - salivi) e un’assonanza (mortale - limitare);Seconda strofa: due rime baciate (intenta - contenta, avevi – solevi) e il secondo verso rima con l’ultimo (intorno – giorno).
Spero sia quello che cercavi, ciao:hi:!

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