Vrsione di Latino x dmn... urgentixximo!!!
Salve a tt raga, mi dovete fare un piacere... mi serve urgentissimamente una versione di Latino.
E' di Valerio Maasimo, sul mio libro il titolo è "E' inaccettabile che le donne si comportino da uomini" e la prima frase è:
Ne de his quidem feminis tacendum est, quas condicio naturae et verecundia stolae, ut in foro et iudiciis tacerent, cohibere non valuit. C. Afrania vero, Licini Bucconis senatoris uxor, prompta ad lites contrahebandas...
Va bn anche se nn è perfetta... vi pregooooooo:cry:cry:cry:cry
E' di Valerio Maasimo, sul mio libro il titolo è "E' inaccettabile che le donne si comportino da uomini" e la prima frase è:
Ne de his quidem feminis tacendum est, quas condicio naturae et verecundia stolae, ut in foro et iudiciis tacerent, cohibere non valuit. C. Afrania vero, Licini Bucconis senatoris uxor, prompta ad lites contrahebandas...
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Risposte
Chiudo ma controllati la traduzione
pregoooo
ODDIO, GRAZIEEEE... mi avete salvato la vita!!!!
grazie ancora!!!:move:move:move:move:move:move:move:move
grazie ancora!!!:move:move:move:move:move:move:move:move
un pezzo lo fatta io...e poi col traduttore
hai usato un traduttore?
eccola...lo tradotta
Donne che hanno perorato per esse o per un'altra parte anteriore i magistrati. Non dobbiamo neppure conservare il silenzio su queste donne soltanto la loro natura e la riserva imposta al loro sesso non ha potuto forzare a tacersi nella tribuna, né dinanzi ai tribunali. 1. Maesia di Sentinum, tradotta in giudizio, perorò la sua causa dinanzi ad un tribunale presieduto dallo préteur L. Titius, in mezzo ad un contributo immenso di popolo. Si liberò da tutte dalle parti del ruolo di difensore con esattezza ed anche con resistenza e fu liberata fin dalla prima udienza, quasi all'unanimità. Poiché nascondeva sotto l'esterno di una donna un cuore virile, gli davano il nome di Androgyne. 2. C. Afrania, donna del senatore Licinius Buccon, che aveva il gusto dello schermo, perorava sempre i suoi processi dinanzi allo préteur, non che mancasse di difensori, ma perché era piena di effronterie. A forza di stancare i tribunali di grida e per così dire di abbaiate che non sono abituali alla tribuna, diventò l'esempio più famoso dello spirito di schermo nelle donne. Inoltre, per appassire la disonestà in una donna, ci si funge da questo nome di Afrania. Prolungò la sua esistenza fino all'anno dove César fu console per la seconda volta con P. Servilius. Poiché, parlando di un mostro simile, occorre piuttosto ricordare l'epoca della sua scomparsa che quello della sua nascita. (Anno di R. 705.) 3. Hortensia, ragazza di Q. Hortensius, che vede le signore romane colpite da un'imposta pesante dagli triumvirs senza che nessun uomo osasse prendere la loro difesa, perorò la causa delle donne dinanzi agli triumvirs con altrettanta felicità che di fermezza. Trovò l'eloquenza di suo padre ed ottenne la riduzione della maggior parte della tassa imposta al suo sesso. Hortensius sembrò rivivere nella sua discesa femminile e respirare nel discorso della propria figlia e, se gli uomini nati dallo stesso sangue avessero voluto dopo essa seguire la stessa via, non si sarebbe visto prendere fine con il solo ed unico argomento di questa donna la bella tradizione d'eloquenza che si trasmetteva come un'eredità nella famiglia Hortensia. (Anno di R 710).
Donne che hanno perorato per esse o per un'altra parte anteriore i magistrati. Non dobbiamo neppure conservare il silenzio su queste donne soltanto la loro natura e la riserva imposta al loro sesso non ha potuto forzare a tacersi nella tribuna, né dinanzi ai tribunali. 1. Maesia di Sentinum, tradotta in giudizio, perorò la sua causa dinanzi ad un tribunale presieduto dallo préteur L. Titius, in mezzo ad un contributo immenso di popolo. Si liberò da tutte dalle parti del ruolo di difensore con esattezza ed anche con resistenza e fu liberata fin dalla prima udienza, quasi all'unanimità. Poiché nascondeva sotto l'esterno di una donna un cuore virile, gli davano il nome di Androgyne. 2. C. Afrania, donna del senatore Licinius Buccon, che aveva il gusto dello schermo, perorava sempre i suoi processi dinanzi allo préteur, non che mancasse di difensori, ma perché era piena di effronterie. A forza di stancare i tribunali di grida e per così dire di abbaiate che non sono abituali alla tribuna, diventò l'esempio più famoso dello spirito di schermo nelle donne. Inoltre, per appassire la disonestà in una donna, ci si funge da questo nome di Afrania. Prolungò la sua esistenza fino all'anno dove César fu console per la seconda volta con P. Servilius. Poiché, parlando di un mostro simile, occorre piuttosto ricordare l'epoca della sua scomparsa che quello della sua nascita. (Anno di R. 705.) 3. Hortensia, ragazza di Q. Hortensius, che vede le signore romane colpite da un'imposta pesante dagli triumvirs senza che nessun uomo osasse prendere la loro difesa, perorò la causa delle donne dinanzi agli triumvirs con altrettanta felicità che di fermezza. Trovò l'eloquenza di suo padre ed ottenne la riduzione della maggior parte della tassa imposta al suo sesso. Hortensius sembrò rivivere nella sua discesa femminile e respirare nel discorso della propria figlia e, se gli uomini nati dallo stesso sangue avessero voluto dopo essa seguire la stessa via, non si sarebbe visto prendere fine con il solo ed unico argomento di questa donna la bella tradizione d'eloquenza che si trasmetteva come un'eredità nella famiglia Hortensia. (Anno di R 710).
Ma come... in francese!?!?
Non ci capisco un'acca di francese, chi me lo può tradurre in italiano???
Non ci capisco un'acca di francese, chi me lo può tradurre in italiano???
Ne de his quidem feminis tacendum est, quas condicio naturae et uerecundia stolae ut in foro et iudiciis tacerent cohibere non ualuit. 8.3.1 Amesia Sentinas rea causam suam L- Titio praetore iudicium cogente maximo populi concursu egit modosque omnes ac numeros defensionis non solum diligenter, sed etiam fortiter executa, et prima actione et paene cunctis sententiis liberata est. quam, quia sub specie feminae uirilem animum gerebat, Androgynen appellabant. 8.3.2 C- Afrania uero Licinii Bucconis senatoris uxor prompta ad lites contrahendas pro se semper apud praetorem uerba fecit, non quod aduocatis deficiebatur, sed quod inpudentia abundabat. itaque inusitatis foro latratibus adsidue tribunalia exercendo muliebris calumniae notissimum exemplum euasit, adeo ut pro crimine inprobis feminarum moribus C- Afraniae nomen obiciatur. prorogauit autem spiritum suum ad C- Caesarem iterum {P-} Seruilium consules: tale enim monstrum magis quo tempore extinctum quam quo sit ortum memoriae tradendum est. 8.3.3 Hortensia uero Q- Hortensi filia, cum ordo matronarum graui tributo a triumuiris esset oneratus {nec} quisquam uirorum patrocinium eis accommodare auderet, causam feminarum apud triumuiros et constanter et feliciter egit: repraesentata enim patris facundia impetrauit ut maior pars imperatae pecuniae his remitteretur. reuixit tum muliebri stirpe Q- Hortensius uerbisque filiae aspirauit, cuius si uirilis sexus posteri uim sequi uoluissent, Hortensianae eloquentiae tanta hereditas una feminae actione abscissa non esset.
Des femmes qui ont plaidé pour elles ou pour d'autres devant les magistrats. Nous ne devons pas non plus garder le silence sur ces femmes que leur nature et la réserve imposée à leur sexe n'ont pu forcer à se taire dans le forum, ni devant les tribunaux. 1. Maesia, de Sentinum, traduite en justice, plaida elle-même sa cause devant un tribunal présidé par le préteur L. Titius, au milieu d'un immense concours de peuple. Elle s'acquitta de toutes les parties du rôle de défenseur avec exactitude et même avec vigueur et elle fut acquittée dès la première audience, presque à l'unanimité. Comme elle cachait sous les dehors d'une femme une âme virile, on lui donnait le nom d'Androgyne. 2. C. Afrania, femme du sénateur Licinius Buccon, qui avait le goût de la chicane, plaidait toujours elle-même ses procès devant le préteur, non qu'elle manquât de défenseurs, mais parce qu'elle était pleine d'effronterie. A force de fatiguer les tribunaux de cris et pour ainsi dire d'aboiements qui ne sont pas habituels au forum, elle devint le plus fameux exemple de l'esprit de chicane chez les femmes. Aussi, pour flétrir la malhonnêteté chez une femme, on se sert de ce nom d'Afrania. Elle prolongea son existence jusqu'à l'année où César fut consul pour la seconde fois avec P. Servilius. Car, en parlant d'un monstre pareil, il faut plutôt rappeler l'époque de sa disparition que celui de sa naissance. (An de R. 705.) 3. Hortensia, fille de Q. Hortensius, voyant les dames romaines frappées d'un lourd impôt par les triumvirs sans qu'aucun homme osât prendre leur défense, plaida la cause des femmes devant les triumvirs avec autant de bonheur que de fermeté. Elle retrouva l'éloquence de son père et obtint la remise de la plus grande partie de la taxe imposée à son sexe. Hortensius sembla revivre dans sa descendance féminine et respirer dans le discours de sa fille et, si les hommes nés du même sang eussent voulu après elle suivre la même voie, l'on n'aurait pas vu prendre fin avec le seul et unique plaidoyer de cette femme la belle tradition d'éloquence qui se transmettait comme un héritage dans la famille Hortensia. (An de R 710).
Des femmes qui ont plaidé pour elles ou pour d'autres devant les magistrats. Nous ne devons pas non plus garder le silence sur ces femmes que leur nature et la réserve imposée à leur sexe n'ont pu forcer à se taire dans le forum, ni devant les tribunaux. 1. Maesia, de Sentinum, traduite en justice, plaida elle-même sa cause devant un tribunal présidé par le préteur L. Titius, au milieu d'un immense concours de peuple. Elle s'acquitta de toutes les parties du rôle de défenseur avec exactitude et même avec vigueur et elle fut acquittée dès la première audience, presque à l'unanimité. Comme elle cachait sous les dehors d'une femme une âme virile, on lui donnait le nom d'Androgyne. 2. C. Afrania, femme du sénateur Licinius Buccon, qui avait le goût de la chicane, plaidait toujours elle-même ses procès devant le préteur, non qu'elle manquât de défenseurs, mais parce qu'elle était pleine d'effronterie. A force de fatiguer les tribunaux de cris et pour ainsi dire d'aboiements qui ne sont pas habituels au forum, elle devint le plus fameux exemple de l'esprit de chicane chez les femmes. Aussi, pour flétrir la malhonnêteté chez une femme, on se sert de ce nom d'Afrania. Elle prolongea son existence jusqu'à l'année où César fut consul pour la seconde fois avec P. Servilius. Car, en parlant d'un monstre pareil, il faut plutôt rappeler l'époque de sa disparition que celui de sa naissance. (An de R. 705.) 3. Hortensia, fille de Q. Hortensius, voyant les dames romaines frappées d'un lourd impôt par les triumvirs sans qu'aucun homme osât prendre leur défense, plaida la cause des femmes devant les triumvirs avec autant de bonheur que de fermeté. Elle retrouva l'éloquence de son père et obtint la remise de la plus grande partie de la taxe imposée à son sexe. Hortensius sembla revivre dans sa descendance féminine et respirer dans le discours de sa fille et, si les hommes nés du même sang eussent voulu après elle suivre la même voie, l'on n'aurait pas vu prendre fin avec le seul et unique plaidoyer de cette femme la belle tradition d'éloquence qui se transmettait comme un héritage dans la famille Hortensia. (An de R 710).
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