Versioni.....
:blush :blush cacchio la parte di versione che devi tradure in internet nn c'è mai.... caspiterina!!! devo tradurre il 10 del libro secondo di cicerone del de re publica.. ma nn c'è ..................
uffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffy :blush :blush
uffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffy :blush :blush
Risposte
LIBRO II, X
Avendo regnato Romolo per trentasett'anni e avendo posto questi due ottimi fondamenti allo Stato, gli
auspicii e il Senato, scomparve durante un'improvvisa eclissi di sole e lo si considerò assurto alla divinità.
Nessuno mai dei mortali poté essere onorato da una simile leggenda senza un alto splendore di virtù. Ma
quel ch'é più ammirevole in Romolo é che, mentre tutti gli altri che si vollero assurti alla divinità vissero in
tempi assai meno colti, quando cioé una simile leggenda trovava nell'ignoranza comune un ben facile
fondamento, Romolo, vissuto a seicent'anni appena da noi, si trovò in un'età in cui le lettere e la scienza
avevano già un grande sviluppo e s'eran già dileguati da gran tempo dalla vita umana tutti gli antichi
pregiudizi. Se si confrontano infatti gli annali dei Greci, si trova che Roma fu fondata nel secondo anno della settima olimpiade e che, all'età di Romolo, la Grecia era già piena di poeti e di musicisti e ben poco disposta
a credere a favole se non trattandosi di pie tradizioni antichissime. La prima olimpiade s'ebbe cent'otto anni
dopo che Licurgo ebbe dato le sue leggi, benché alcuni, tratti in inganno dal nome, credano le olimpiadi
fondate dallo stesso Licurgo. Ma Omero é considerato anteriore per lo meno di trent'anni all'età di Licurgo, e
da questo si può ben capire come Omero sia vissuto moltissimi anni prima di Romolo. É chiaro dunque che
ai tempi di Romolo alla gente colta, data la diffusione degli studi, rimaneva ben poca possibilità d'inventare
qualcosa di nuovo. L'antichità aveva accettato favole d'invenzione perfino grossolana, ma quell'età invece,
già illuminata e pronta a ridere delle cose inverosimili, non poteva lasciarsi ingannare ...
... nepote di lui, come vollero alcuni, da parte della figlia. Ma, nell'anno stesso in cui egli morì, cioè
nell'olimpiade cìnquantasettesima, nacque Simonide e da questo ancor più facilmente si comprende come si
sia creduto all'immortalità di Romolo in un tempo in cui la vita umana era già ben provveduta e si sapeva
vivere e l'uomo conosceva già bene se stesso. Ma, incontestabilmente, Romolo dovette essere uomo di tale
genialità, di tale coraggio che i Romani credettero a Proculo Iulio, rude campagnolo, quando egli raccontò
loro una cosa che da molti secoli già sarebbe parsa loro inverosimile per qualsiasi altro mortale. Costui, per
istigazione dei Padri e forse perché essi volevano allontanare da se ogni sospetto dell'uccisione di Romolo, si
dice che raccontasse nell'assemblea popolare che Romolo gli era apparso su quel colle che si chiama ora
Quirinale; che lo aveva incaricato di chiedere al popolo che gli s'innalzasse un tempio su quel colle poiché
egli era divenuto un Dio e si chiamava Quirino.
Avendo regnato Romolo per trentasett'anni e avendo posto questi due ottimi fondamenti allo Stato, gli
auspicii e il Senato, scomparve durante un'improvvisa eclissi di sole e lo si considerò assurto alla divinità.
Nessuno mai dei mortali poté essere onorato da una simile leggenda senza un alto splendore di virtù. Ma
quel ch'é più ammirevole in Romolo é che, mentre tutti gli altri che si vollero assurti alla divinità vissero in
tempi assai meno colti, quando cioé una simile leggenda trovava nell'ignoranza comune un ben facile
fondamento, Romolo, vissuto a seicent'anni appena da noi, si trovò in un'età in cui le lettere e la scienza
avevano già un grande sviluppo e s'eran già dileguati da gran tempo dalla vita umana tutti gli antichi
pregiudizi. Se si confrontano infatti gli annali dei Greci, si trova che Roma fu fondata nel secondo anno della settima olimpiade e che, all'età di Romolo, la Grecia era già piena di poeti e di musicisti e ben poco disposta
a credere a favole se non trattandosi di pie tradizioni antichissime. La prima olimpiade s'ebbe cent'otto anni
dopo che Licurgo ebbe dato le sue leggi, benché alcuni, tratti in inganno dal nome, credano le olimpiadi
fondate dallo stesso Licurgo. Ma Omero é considerato anteriore per lo meno di trent'anni all'età di Licurgo, e
da questo si può ben capire come Omero sia vissuto moltissimi anni prima di Romolo. É chiaro dunque che
ai tempi di Romolo alla gente colta, data la diffusione degli studi, rimaneva ben poca possibilità d'inventare
qualcosa di nuovo. L'antichità aveva accettato favole d'invenzione perfino grossolana, ma quell'età invece,
già illuminata e pronta a ridere delle cose inverosimili, non poteva lasciarsi ingannare ...
... nepote di lui, come vollero alcuni, da parte della figlia. Ma, nell'anno stesso in cui egli morì, cioè
nell'olimpiade cìnquantasettesima, nacque Simonide e da questo ancor più facilmente si comprende come si
sia creduto all'immortalità di Romolo in un tempo in cui la vita umana era già ben provveduta e si sapeva
vivere e l'uomo conosceva già bene se stesso. Ma, incontestabilmente, Romolo dovette essere uomo di tale
genialità, di tale coraggio che i Romani credettero a Proculo Iulio, rude campagnolo, quando egli raccontò
loro una cosa che da molti secoli già sarebbe parsa loro inverosimile per qualsiasi altro mortale. Costui, per
istigazione dei Padri e forse perché essi volevano allontanare da se ogni sospetto dell'uccisione di Romolo, si
dice che raccontasse nell'assemblea popolare che Romolo gli era apparso su quel colle che si chiama ora
Quirinale; che lo aveva incaricato di chiedere al popolo che gli s'innalzasse un tempio su quel colle poiché
egli era divenuto un Dio e si chiamava Quirino.
grazie mille!!!!! xke nn riesco proprio a farla!!!! grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ci sentiamo stase!
ora devo uscire connettiti stasera la dovrei rimediare
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