VERSIONE LATINO (51481)
Olim pulcher cervus, postquam ad fontem biberat, restitit et in limpido aquarum speculo imaginem suam vidit. Ibi dum, ramosa cornua spectans, ea vehementer laudat crurumque nimiam tenuitatem vituperat, subito venatorum vocibus et canum latratibus conterritus est. Metu captus, statim per agros effugit et cursu levi venatorum canes elusit. Silva tum excepit morsibus laniatus est. Tunc spiritum efflans hanc vocem emisit: '' O me infelicem! Nunc demum intellego: stultus ego contempsi crura mea, sed ea mihi saepe tam utilia fuerant, et nunc cornua quae ( = ''che'' acc. plur.) laudaveram mihi exitus causa sunt''. Sic homines quoque saepe laudant inutilia dum utilia spernunt.
Grazie in anticipo
vi prego è urgente mi servirebbe massimo per domani
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Risposte
http://www.****/versione/2507
Ce ne sono due, ma ti consiglio la prima.
Ce ne sono due, ma ti consiglio la prima.
una volta un bel cervo, dopo che aveva bevuto alla fonte, si fermò e vide nel limpido specchio delle acque la sua immagine. qui, mentre, rimirante le corda ramose, le loda con forza e criticava l'eccessiva debolezza delle zampe, subito fu spaventato dai latrati dei cani e dalle voci dei cacciatori. preso dal terrore, subito fuggì per i campi e eluse i cani dei cacciatori su un liscio tracciato. nella selva allora si accorse che era stato dilaniato dai morsi. allora emise la quella voce esalò lo spirito: "o me infelice! ora infine capisco: io stolto criticai le mie zampe, ma esse a me spesso tanto utili erano state, e ora le corna che avevo lodato sono state la causa della mia fine". così gli anche gli uomini spesso lodano le cose inutili mentre disprezzano quelle utili. eccola :D