Versione Greco: Parole di Callia.. da Sen Elleniche 6, 3, 55

fedecupe
Ciao a tutti, sto cercando la traduzione del brano tratto dalle Elleniche di Senofonte (6, 3, 55) dal titolo "Parole di Callia all'assemblea degli Spartani" (era presente un'altra richiesta sul forum.. ma nessuno ha risposto...)
Scusate se contravvengo al regolamento postando 15 ore prima di quando mi serve la versione...Però ne avrei bisogno per domani...
Mi andrebbe bene anche una versione molto libera o tradotta male, perchè io proprio non ho capito niente di questo testo!
Grazie a tutti

Ecco il testo in greco


Ὦ ἄνδρες Λακεδαιμόνιοι τὴν μὲν προξενίαν ὑμῶν οὐκ ἐγὼ μόνος, ἀλλὰ καὶ πατρὸς πατὴρ πατρώιαν ἔχων παρεδίδου τῶι γένει. βούλομαι δὲ καὶ τοῦτο ὑμῖν δηλῶσαι, ὡς ἔχουσα ἡ πόλις διατελεῖ πρὸς ἡμᾶς. ἐκείνη γάρ, ὅταν μὲν πόλεμος ἦι, στρατηγοὺς ἡμᾶς αἱρεῖται, ὅταν δὲ ἡσυχίας ἐπιθυμήσηι, εἰρηνοποιοὺς ἡμᾶς ἐκπέμπει. κἀγὼ πρόσθεν δὶς ἤδη ἦλθον περὶ πολέμου καταλύσεως, καὶ ἐν ἀμφοτέραις ταῖς πρεσβείαις διεπραξάμην καὶ ὑμῖν καὶ ἡμῖν εἰρήνην· νῦν δὲ τρίτον ἥκω, καὶ ἡγοῦμαι πολὺ δικαιότατα νῦν ἂν διαλλαγῆς τυχεῖν. [6.3.5] ὁρῶ γὰρ οὐκ ἄλλα μὲν ὑμῖν, ἄλλα δὲ ἡμῖν δοκοῦντα, ἀλλ᾽ ὑμᾶς τε ἀχθομένους καὶ ἡμᾶς τῆι Πλαταιῶν καὶ Θεσπιῶν ἀναιρέσει. πῶς οὖν οὐκ εἰκὸς τὰ αὐτὰ γιγνώσκοντας φίλους μᾶλλον ἀλλήλοις ἢ πολεμίους εἶναι; καὶ σωφρόνων μὲν δήπου ἐστὶ μηδὲ εἰ μικρὰ τὰ διαφέροντα εἴη πόλεμον ἀναιρεῖσθαι· εἰ δὲ δὴ καὶ ὁμογνωμονοῖμεν, οὐκ ἂν πάνυ τῶν θαυμαστῶν εἴη μὴ εἰρήνην ποιεῖσθαι; [6.3.6] δίκαιον μὲν οὖν ἦν μηδὲ ὅπλα ἐπιφέρειν ἀλλήλοις ἡμᾶς,

Mi ero dimenticato...

GRAZIE A CHIUNQUE MI AIUTERA'

Risposte
fedecupe
Grazie mille silmagister!!!!!

silmagister
« Cittadini Spartani, ho la vostra prossenìa non io solo personalmente, ma perché il padre di mio padre, avendola da suo padre, l'ha trasmessa alla stirpe. Desidero chiarirvi anche questo, come continua ad essere disposta verso di voi la città. Quando c'è guerra, infatti, quella ( Atene ) ci elegge strateghi e, quando vuole la pace, ci manda come delegati di pace. Io, già in precedenza, venni due volte per porre fine a una guerra, e in entrambe le ambascerie conclusi la pace per voi e per noi; sono arrivato qui ora per la terza volta, e penso di poter ottenere una riconciliazione nella maniera di gran lunga più giusta. [6.3.5] Vedo infatti che voi non pensate delle cose, e noi altre, anzi vedo che tanto voi quanto noi siamo indignati per la distruzione di Platea e di Tespie. Ma non è naturale che coloro che pensano le stesse cose siano amici tra loro piuttosto che nemici? Ed è proprio di persone sagge non intraprendere una guerra, neppure se i motivi di diversità ( τὰ διαφέροντα ) sono di scarso valore ; se poi ci trovassimo in perfetto accordo, non sarebbe veramente fra le cose strane non fare la pace? [6.3.6] In verità, sarebbe giusto che noi neppure prendessimo le armi gli uni contro gli altri.

ciao fedecupe...benvenuto :hi

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