Versione ESOPO 2 (243414)
Buonasera,
ieri già avevo postato la domanda ma andando a rivedere la versione tradotta, la quale era stata presa da un’altra domanda, non corrisponde col testo greco. Quindi se qualcuno potrebbe aiutarmi con la versione reale della fotografia che allego. Grazie mille
ieri già avevo postato la domanda ma andando a rivedere la versione tradotta, la quale era stata presa da un’altra domanda, non corrisponde col testo greco. Quindi se qualcuno potrebbe aiutarmi con la versione reale della fotografia che allego. Grazie mille
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Ciao, ecco la traduzione del testo greco.
Un fanciullo, dopo aver rubato dalla scuola la tavoletta (per scrivere) del (suo) compagno, (la) portò a (sua) madre. Poiché ella non solo non lo punì ma anzi lo approvò (genitivi assoluti), allora, di nuovo (ἐκ δευτέρου) dopo aver rubato un mantello, glie(lo) portò. Dal momento che ella lo approvò ancora di più (genitivo assoluto), il ragazzo, andando avanti negli anni (= crescendo), quando divenne un giovane, ormai cercava di rubare anche cose di maggior valore (lett. “più grandi”, comparativo di μέγας). Poiché un giorno fu colto (ληφθείς participio aoristo passivo di λαμβάνω) in flagrante e (gli) furono legate le mani dietro la schiena (περιαγκωνισθείς participio aoristo passivo di περιαγκωνίζω = lego le mani dietro la schiena), veniva condotto dal boia. Poiché ella (=la madre) lo seguiva e si lamentava (genitivi assoluti), disse che voleva dirle qualcosa all’orecchio. E appena (ἐπεὶ τάχιστα) (ella) si avvicinò a lui, (egli), dopo aver afferrato l’orecchio, lo morse. Dal momento che ella lo accusava di empietà, poiché veramente non si era accontentato delle colpe che aveva commesso, e aveva mutilato la madre, quello presa la parola disse: “ Ma allora quando per la prima volta avendo rubato la tavoletta (te la) portai, se mi avessi punito, non sarei arrivato fino al punto di essere condotto a morte”. La favola mostra che ciò che non si punisce all’inizio crescerà di più.
Un fanciullo, dopo aver rubato dalla scuola la tavoletta (per scrivere) del (suo) compagno, (la) portò a (sua) madre. Poiché ella non solo non lo punì ma anzi lo approvò (genitivi assoluti), allora, di nuovo (ἐκ δευτέρου) dopo aver rubato un mantello, glie(lo) portò. Dal momento che ella lo approvò ancora di più (genitivo assoluto), il ragazzo, andando avanti negli anni (= crescendo), quando divenne un giovane, ormai cercava di rubare anche cose di maggior valore (lett. “più grandi”, comparativo di μέγας). Poiché un giorno fu colto (ληφθείς participio aoristo passivo di λαμβάνω) in flagrante e (gli) furono legate le mani dietro la schiena (περιαγκωνισθείς participio aoristo passivo di περιαγκωνίζω = lego le mani dietro la schiena), veniva condotto dal boia. Poiché ella (=la madre) lo seguiva e si lamentava (genitivi assoluti), disse che voleva dirle qualcosa all’orecchio. E appena (ἐπεὶ τάχιστα) (ella) si avvicinò a lui, (egli), dopo aver afferrato l’orecchio, lo morse. Dal momento che ella lo accusava di empietà, poiché veramente non si era accontentato delle colpe che aveva commesso, e aveva mutilato la madre, quello presa la parola disse: “ Ma allora quando per la prima volta avendo rubato la tavoletta (te la) portai, se mi avessi punito, non sarei arrivato fino al punto di essere condotto a morte”. La favola mostra che ciò che non si punisce all’inizio crescerà di più.
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